capitolo ventitré - come la paura di essere inghiottiti da draghi

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Passò un po' di tempo dalla chiusura della sala maledetta del ghiaccio.

Rose evitò in tutti i modi possibili di evitare l'argomento amore, di cui i protagonisti erano Scorpius, James e... non l'avrebbe mai detto, ma nei suoi sogni c'era sempre quel maledettissimo ragazzo di nome Jonn Riddle.
La maledizione, come se non bastasse, era incontrollabile: gli occhi rossi comparivano nei momenti meno aspettati.

Hugo era di pessimo umore: col passare dei mesi, i compiti si accumulavano e il voto più alto che aveva preso era Accettabile.
La sorella lo tormentava, così tanto da organizzargli un agenda per i compiti e controllando se la stesse seguendo.

Albus era anch'esso di pessimo umore, forse più di Hugo.
Ultimamente litigava un giorno sì e l'altro pure con suo padre, Harry.
Il motivo?
La sua amicizia con Scorpius, figlio dell'acerrimo nemico Draco Malfoy.
Purtroppo Harry, non sapeva il ragazzo fantastico ch'era Scorpius: quasi non voleva conoscerlo.
Sirius, suo fratello maggiore, per questo motivo, costrinse sua madre Ginny a invitare Scorpius due giorni a settimana; odiava vedere suo fratello triste ed arrabbiato col mondo.
Solo la dolce Alice riusciva a farlo sorridere.

Nessuno era più lo stesso: forse era stato il periodo brutto o, come pensava Rose, la paura di una nuova guerra.

Almeno avevano un giorno di svago a Hogsmaed.

Era una fresca giornata di Marzo: il cielo era quasi spoglio di nuvole e tutti i ragazzi si affrettavano ad uscire.

Rose, Hugo e Sophie erano nel formitorio dei maschi mentre aspettavano a Sirius che prendeva le ultime cose.
Teamus, Noah ed Antony andarono nelle cucine per rubare alcuni biscotti, nonostante le ramanzine di Sophie.
"Non vedo l'ora di uscire dal castello. Soprattutto perché non c'è mia sorella" borbottò Hugo.
"Resta in biblioteca con Peter Honvier?" chiese Sophie sistemandosi i capelli.
"E con chi può stare? Honvier solo può stare con una ragazza dal suo caratteraccio"
"Dai Hugo è sempre tua sorella!"
Hugo scrutò Rose e rispose offeso:
"Beh, lei non ha mai parlato bene di me al suo ragazzo!"
"Ti importa di quello che pensa Honvier? Davvero?!"
Sophie lo guardò in modo severo e uscì dalla stanza per prendere le scarpe.
"Io ho finito. Rose, lo sai che hai veramente stile!" disse Sirius fraternamente.
Rose arrossì leggermente: era il primo complimento che le faceva Sirius.
La ragazza indossava un jeans nero con un maglioncino bianco e un cappotto nero.

"Ragazzi, li abbiamo presi!" esclamò entusiasto Antony, con due barattoli di biscotti fra le mani.
"Adesso spiegami a che servono" disse Sirius posando i barattoli su una scrivania lì vicino.
"Ragazzi, possiamo andare?" chiese brusca Sophie: indossava un jeans con un pullover lilla e una giacchetta di jeans con della lana dentro.
"Certamente, nanetta" cercò di rallegrarla Hugo.
"Odia essere chiamata nanetta" gli sussurrò Rose

Dopo altri cinque minuti di litigio fra Hugo e Sophie per il "nanetta", tutti scesero nell'ingresso con le autorizzazioni firmate.

Gazza e Mrs.Norris erano pronti a scovare ragazzini senza autorizzazione.
Ghignava sottovoce ogni volta che uno studente mostrava degnamente il foglio scritto da qualsiasi calligrafia strana.

Dopo un po', tutti arrivarono ad Hogsmaed.

"Ragazzi, io vado a vedere quel negozio" annunciò Rose allontanandosi.
Fissò la vestrina, in tutta tranquillità, finché un ragazzo alto e biondo platino le toccò la spalla.
"Scorpius!"
I due non si parlavano da tempo.
Due schiocche rosse comparvero sulle guance di Scorpius.
"Come stai?" le chiese dolcemente
"Può andare meglio."
"Che ne dici di prendere una burrobirra?"
"Per me va bene, gli altri aspetteranno ancora un po' il mio ritorno"
Scorpius era felicissimo: la splendida Rose aveva accettato il suo invito.

Si recarono ai Tre Manici di Scopa, il locale dove si riunivano tutti gli scolare durante le gite ad Hogsmaed.

Il locale era confortevole, come ricordava: era stata lì in estate con Ron ed Hermione.
Quel posto le ricordò il primo appuntamento con James.
"Vogliamo sederci qui?"
Scorpius indicò un tavolo vicino a uno occupato da un uomo incappucciato: Rose aveva capito chi era.
"Sicuro qui?"
"Non ce ne sono altri"
Rose annuì e si sedettero.
Poco dopo ordinarono due burrobirre (quella di Scorpius con la cannella) aMadame Rosmerta, la proprietaria.

"Contento, Scorpione?" disse l'uomo incappucciato spostandonla sedia al loro tavolo.
Tolse il cappuccio e mostrò la sua bellezza ipnotica.
"Ciao, Jonn. Che ci fai qui?" chiese Rose evitando il suo sguardo.
"Volevo vederti. Speravo senza lui, però ci si deve accontentare, no?"
Scorpius lo guardava avidamente.
"Perché volevi vedermi?"
"Devo parlarti, in privato."
Rose guardo Scorpius: prese le due burrobirre dalle mani della donna che le aveva portate, e le lasciò sul tavolo. Si alzò senza dire nulla.
"Scorp-"
"Fa sempre così, fallo calmare."
"Che vuoi!"
Rose stava perdendo le staffe.
"So che Delphi ha fatto scoprire a tutti che sei un dannato. Ora che tutti lo sanno, il tuo posto non è qui ad Hogwarts"
"E dove allora? All'orfanotrofio!?"
"Assolutamente no!"
Rose finì di bere la sua burrobirra più in fretta possibile: voleva cercare Scorpius.
"È un Regno, e il principe è mio amico, puoi entrare come duchessa e vivere lì!"
"Il mio posto è qui."
"Ma, fa al cas-"
"Ho detto che il mio posto è qui."
"Me ne vado" aggiunse dirigendosi verso la porta.

Scorpius era dall'altra parte della strada e parlava con una ragazzina rossa e dagli occhi azzurri: probabilmente Rosy era arrivata con alcuni suoi amici, con il nascondiglio della mappa.
"Rose, ti prego possiamo parlare!" implorò Jonn prendendole il braccio.
"Senti, Rose, io devo dirti una cosa imp- ATTENTA!"
Un grido di una donna.
Jonn si gettò su Rose per proteggerla da un grosso drago assetato di sangue.
Rose sentì il suo respiro caldo sul collo; Jonn la strinse così tanto da farle male.
"Riddikulus!" urlò un uomo alla bestia: divenne un piccolo verme.
Teddy Lupin si diresse dalla donna impaurita, mentre James, appena uscito dai Tre Manici di Scopa con il suo migliore amico Brendon Dicklegs, andò da Rose e Jonn.
"Rose!" urlò abbracciandola.
Jonn si alzò e le sussurrò:
"Voglio solo il tuo bene"
"Questo volevi dirmi?"
"Anche."
Scoltò in un viale e si trasformò in un pipistrello.

Poco dopo, i suoi amici la raggiunsero e le riempirono di domande.
Lei pensava solo a <voglio solo il tuo bene>: Jonn era innamorato di lei?
Stranamente, una parte di sé sperava di no: forse per coscienza o buon senso, sapeva che Jonn era il splito ragazzo che ti mette nei guai come nei film americani e, come se non bastasse, la pressione di James e Scorpius su chi avesse scelto non era d'aiuto; voleva solo essere felice.

"Credete che la stanza della paura si aperta?" chiese Hugo nella sera, in sala comune, a Rose e Sophie.
Le due ragazze erano sedute su due gradini della scala a chiocciola, mentre Hugo era in piedi appoggiato al muro vicino.
"Sì. Dove credi spuntino i mollicci?" disse Sophie con tono ovvio
"Perché ad Hogsmaed?" si chiedeva Rose
"In che senso?"
"Perché proprio aggirarsi ad Hogsmaed e non a Diagon Alley o nel bosco"
"Cercano la paura di una persona, credono"
"Sophie, ma la paura di chi?"
Sophie guardò Rose e non fiatò.
"Credi davvero che cerchino la mia paura?"
"Rose, ti ricordi quando abbiamo chiuso la prima sala? L'obbiettivo eri proprio tu."
Rose non ribatté; non voleva far scoprire a nessuno la paura.
Quella maledetta paura che la torturava da settimane.
"Io vado a letto." disse Rose salendo la scala a chiocciola.

"Chuck! Dammi il diario!"
"Mai!"
"Ho detto che mi devi dare il diario!"
"E io ho detto mai, Mostro!"
"Chuck! Dove sei!"》

Non seppe mai dov'era, si era appena svegliata ed era l'alba.
"Basta"

-

Secondo voi, qual'è la più grande paura di Rose?

𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐡𝐞𝐢𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora