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●Sol●
Appena siamo totalmente nudi mi bacia la pancia, il seno, il collo e dopo facciamo sesso per diverse ore.

Ora 13:44.
Finiamo e subito riprendiamo fiato.
Sono sfinita...
Javier si gira verso di me e io faccio lo stesso.
E adesso?
Javier «Sol...io voglio che succeda ancora e ancora...»
«Javier...mi sento in colpa. Forse abbiamo bisogno di avere delle distanze, non lo so...»
Sono così confusa.
Javier «Non devi essere confusa. Non lo saprà nessuno. Te lo prometto.»
«Ho solo paura di rovinare il mio rapporto con Juan.» lo guardo «Sono una pessima fidanzata.»
Javier «Non lo saprà.»
Annuisco non molto convinta «Va bene. Lo spero.»
Javier «Sarà il nostro piccolo segreto.»
«Già.» sospiro e poi mi alzo dal letto.
Mi vesto velocemente e prima di uscire dalla camera dico «Meglio se ti vesti. Dobbiamo pranzare.»
Dopodiché vado in cucina e preparo il pranzo per due.
Ci sediamo a tavola insieme e ogni tanto ci guardiamo.
«È un po' imbarazzante.»
Javier «Perché?»
«Fino a un attimo fa eravamo a letto e ora ci ritroviamo qua a mangiare come se non fosse successo nulla. È strano, non trovi?»
Javier «No. Non è successo nulla.»
Lo guardo «Giusto, non è successo nulla.»
In seguito finiamo di mangiare e poi sparecchio la tavola con l'aiuto di Javier.

L'indomani, ore 8:00.
Vado all'università con Javier e appena arriviamo ognuno va nella propria aula.

Dopo 3 ore finisco le lezioni di geografia storica, antropologia religiosa e letteratura greca e mi reco insieme ad Alicia in biblioteca per studiare.
All'improvviso vedo un libro cadere da uno scaffale e lo guardo confusa «Alicia mi sono dimenticata di prendere un libro. Arrivo subito.»
Alicia «Oh, certo vai pure.»
Annuisco e poi vado in direzione del libro che è ancora a terra.
Non appena arrivo sento le mani di qualcuno sui miei fianchi.
Mi giro e vedo Javier.
«Cosa ci fai qui? Potrebbe vederci qualcuno.» dico piano.
Javier «Che importa? Voglio stare con te.» la bacia sul collo.
Mi sposto di poco e mi guardo intorno «Non penso sia una buona idea. E se passa qualcuno? Non possiamo farci scoprire, lo sai.»
Javier «Non ci scopriranno. Smettila di preoccuparti per niente.»
Mi prende per mano e di nascosto usciamo dalla biblioteca.
«Ma dove stiamo andando?»
Non mi risponde ed entriamo subito dentro un aula vuota.
La chiude e poi si gira verso di me «Beh, direi che qua non c'è proprio nessuno.»
Javier «Questa aula è sempre vuota. Vengo qui a studiare o per stare sulle mie.» si avvicina a lei.
Indietreggio e man mano che si avvicina mi fermo per via dell'enorme cattedra dietro di me.
Dopodiché mi prende e mi fa sedere sulla cattedra.
Mi lascia dolci baci sul collo e poi comincia a spogliarmi togliendomi la maglietta e i jeans.
Mi lascia con solo il reggiseno messo e nel frattempo lo guardo abbassarsi i pantaloni e infine sbottonarsi la camicia.
Non resisto e lo aiuto a togliere completamente la camicia.
Ci baciamo e poi poco dopo iniziamo a fare sesso.
Dopo non so quanto tempo finiamo e riprendiamo fiato.
Lui continua nel frattempo a baciarmi e io lo guardo un po confusa.
Perché sta continuando a baciarmi? Abbiamo già finito...
«Javier...devo andare.» dico tra un bacio e l'altro.
Javier «Va bene. Ci vediamo più tardi a casa.»
Annuisco e poi ci vestiamo.
Prima di uscire dall'aula mi bacia e io ritorno in biblioteca da Alicia.
Non vedo nessuno quindi deduco che se ne sia già andata.
Sbuffo ed esco di nuovo per andare alla prossima lezione.
Nel pomeriggio torno a casa e trovo già Javier in stanza.
Lo guardo da lontano e poi vado in camera mia.

Ore 17:20.
Sento il cellulare squillare.
Sarà sicuramente Alicia.
Che le dico adesso?
Lo prendo ma non è la mia amica a chiamarmi ma mio padre.
Rispondo subito «Ehy papà.»
Victor «Tesoro, ti disturbo?»
«No no. Ho appena finito di studiare quindi posso parlare. Come state? Va tutto bene da voi?»
Victor «Tua madre sente la tua mancanza ma va tutto per il meglio. Tu?»
«Bene. L'università è molto stancante. In questi giorni ho avuto degli esami.»
Victor «Perfetto. Quando verrai? Potremmo organizzare una cena con tutti i parenti!»
Sorrido «Proverò a venire questo fine settimana.»
Victor «Venerdì?»
«Si, farò i biglietti e poi prenderò il primo autobus che trovo.»
Victor «Bene, adesso vado. C'è tua madre che si lamenta sempre.»
«Vai vai. salutami la mamma.»
Ci salutiamo e poi chiude la chiamata.
Dopodiché esco dalla stanza e vedo Javier in cucina «Ehy, hai finito anche tu di studiare?»
Non mi risponde e si fionda sulle mie labbra.
Javier «Mi sei mancata.»
«Mancata? Ho solo studiato.»
Javier «Si.»
Mi poggio al tavolo e dico «Comunque volevo dirti che questo fine settimana andrò dai miei quindi non ci sarò.»
Javier «D'accordo. Ti aspetto qui, come sempre.» le sorride.
«Tu non vai a trovare nessuno?»
Javier «No.»
«Come mai? Non hai dei buoni rapporti con i tuoi genitori?»
Javier «Perché questo interrogatorio?»
«Ho solo chiesto.»
Javier «Il patto non prevede di raccontarci i nostri segreti.»
«Non è un segreto parlare dei propri genitori.»
Non risponde e si gira aprendo alcuni stipetti della cucina «Va bene okay non ne parleremo. Se non vuoi, fa niente.»
Mi ignora.
«La smetti? Ti ho solo chiesto una cosa.»
Javier «Cosa vuoi che ti dica?»
«Volevo sapere qualcosa sulla tua famiglia ma se non vuoi parlarne non sei obbligato.»
Javier «Non c'è nulla da sapere.»
«Va bene, okay. Allora fa niente.»
Mi ignora quindi decido di andare di nuovo in stanza.

Ciò che non mi aspettavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora