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●Javier●
Ore 7:00.
Mi alzo, faccio colazione e vado a lezione di inglese.
Fino alle 18:00 resto in biblioteca a studiare, dopodiché torno a casa.
Mi cambio nella mia stanza e poi mi metto accanto a Sol sul divano.
«Che stai guardando?»
Sol «Sto girando i canali. Non c'è nulla.»
Mi avvicino a lei e le sfioro la gamba con una mano.
Poi mi fermo e aspetto una sua reazione
Sol «Ehm, mi dici cosa stai facendo?»
«Io nulla. Tu?»
Sol «Non penso sia "nulla" quello che hai fatto qualche secondo fa.»
«Vuoi dire questo?» le poggio direttamente una mano.
Sol sposta la gamba «Si, e ti è vietato farlo.»
«Perché?»
Sol «Forse perché sono fidanzata e te l'ho detto non so quante volte?»
«E che ti importa? »
Sol «Mi importa. Non sono come te.» sospira.
«Non sai come sono.» la afferro per le gambe e la trascino verso di me.
Sol «Eccome se lo so! Ho la prova delle ragazze che ti porti a letto ogni giorno.»
«Per un po' di sesso pensi di conoscermi?»
Sol «Illudi le ragazze. Questo dice tutto.»
«Illuderle? Pensi che non lo sappiamo?» mi metto a ridere e mi poggio sopra di lei.
Sol «Non lo so e non mi interessa. Adesso potresti spostarti? Stai invadendo il mio spazio.» indietreggia.
«Voglio invadere molto più che il tuo spazio, Sol.»
Sol «Tu sei pazzo!»
Mi sposto «Vedremo chi sarà il pazzo.»

Ore 2:35.
Le finestre cominciano a vibrare rumorosamente.
Mi alzo e mi affaccio.
C'è una tempesta fuori...
Mi rimetto nel mio letto al caldo e spero di riuscire a dormire nonostante il rumore.

La mattina mi alzo e vado in cucina.
«Sei già sveglia?» dico alla mia coinquilina.
Sol «Si, non sono riuscita a dormire stanotte.» sospira «Hai visto che hanno detto nel gruppo dell'università?»
«No. Cosa?»
Sol «Per via del maltempo hanno chiuso momentaneamente le università qua vicino compreso la nostra.»
«Ah.» controllo la chat.
Ha ragione.
Sol «È una disgrazia. Ho studiato per giorni e chiudono l'università?» sbuffa.
«Disgrazia?»
Sol «Si, per me si.»
«Tu hai dei grossi problemi.»
Sol «Avevo un esame e ora posso dirgli addio.»
«E che ci vuole? Addio!»
Sol «Che spiritoso!»
«Dormiremo. Se vuoi possiamo anche fare altro.» mi avvicino a lei.
Sol «Dormire mi va benissimo.»
«Con me?»
Sol «Preferisco da sola.»
«Lo dici solo perché non hai provato con me.»
Sol «Quando capirai che sono fidanzata?»
«Quando capirai che lui non fa per te. È un idiota.»
Sol «Nemmeno lo conosci.»
«E tu si?»
Sol «Sto con lui da anni quindi direi di si.»
«Quanti anni?»
Sol «Quattro anni.»
«Troppi. Io vado a dormire.»
Mi allontano e vado in camera mia.

Mi alzo alle 11:00 e vado in cucina.
Apro il frigo. Vuoto.
Stupendo.
«Sol, mi presti qualcosa da mangiare?»
Sol «Come? Non avevi detto che avevi le tue cose?»
«Ho mangiato tutto.»
Sol «Posso preparare la Fideuà, se ti va.»
«Se non mi avveleni, si.»
Sol «Tranquillo.»
«Ok, allora che aspetti a cucinare?»
Sol «Perché non mi dai una mano invece di startene senza fare nulla?»
«Perché non so cucinare.» ammetto.
Sol «C'è qualcosa che sai fare?» sbuffa e prende l'occorrente per preparare il pranzo.
«Si. Scopare. Vuoi provare?» le sorrido malizioso.
Sol «Cos'è che non capisci della parola "no"?»
«Proprio quello.»
Mi ignora e dopo che finisce di cucinare da sola iniziamo a mangiare.
«È buono. Pensavo peggio.»
Sol «A cucinare sono abbastanza brava.»
«E a letto?»
Sol «Ma che ti interessa?» sospira.
«Calma. Solo curiosità.»
Sol «Sono calma, non vedi?»
Stavolta la ignoro io e poso il piatto nel lavandino.
Mi metto dietro la sua sedia e le sussurro all'orecchio «Voglio sapere se sei brava a letto.»
Sol «Non ho intenzione di dirtelo quindi smettila con questi giochetti.»
La afferro per la mano e la avvicino a me «Non puoi scappare per sempre.»
Sol «Non puoi avere sempre tutto quindi meglio se ti arrendi già da adesso.» lo guarda.
«Mai.»
Veniamo interrotti dal telegiornale, trasmesso in TV, che avverte tutti i cittadini di restare a casa per i prossimi due giorni.
Sol «Come sempre il telegiornale è molto rassicurante.»
«Già. Bloccato qui con la persona più noiosa e antipatica dell'universo!»
Sol «Noiosa e antipatica? Vuoi dire tu.»
«No. Tu.»
Sol «Non sono io che mi lamento per ogni cosa.»
«Stupida.»
Sol «Presuntuoso.»
«Scema.»
Sol «Idiota.»
«Stronza.»
Sol «Stronzo!»
Mi avvicino e la spingo al muro bloccandola per la vita.
Rimaniamo fermi a fissarci senza proferire parola e poi lentamente mi allontano per tornare in camera mia.
Nel tardo pomeriggio esco dalla camera e busso alla sua porta.
Mi apre la porta e le sorrido «Posso entrare?»
Sol «Non hai già una tua stanza?»
«Voglio vedere la tua.»
Sol «È simile alla tua non penso ci sia qualcosa di diverso.»
Alzo gli occhi al cielo ed entro lo stesso.
Sol «Vista?»
«Sei ordinata.»
Sol «Si, mi piace tenere tutto sistemato.»
«Io mi annoio. Vuoi giocare alla play?» le dico cambiando discorso.
Sol «Si, perché no.»
Andiamo in camera mia e accendo la tv insieme alla play.
«Ti piace Star Wars?»
Sol «Ho visto tutti i film quindi si.» sorride.
«Ti piace davvero?!»
Sol «È così strano che mi piaccia?»
«È la prima volta che sento qualcuno dire di si.»
Sol «Vedi? Abbiamo una cosa in comune.»
Le sorrido e avvio la partita.
«Ribelli o Impero?»
Sol «Mh, scelgo impero.»
«Sei del lato oscuro. Io ribelli.»
Avvio la partita.
«Preparati a perdere.»
Sol «Vedremo.»
Ci mettiamo a giocare per ore e a fine partita vinco io.
Sol «Che sfiga! Non è giusto.» sbuffa.
«Te l'avevo detto. Il lato oscuro non vince mai. Devi stare con i ribelli. Con me.» spengo la play station.
Sol «Comunque è stato divertente, lo ammetto.»
«Con me ti diverti.»
Sol «Già. Stavolta mi hai stupita.»
«Ne sono contento.»
Sol «Bene adesso vado a fare una doccia.»
«Vuoi compagnia?»
Sol «Tranquillo, non c'è bisogno. Riesco a farla anche da sola.»
Sorrido e cerco di cucinare qualcosa mentre lei è in bagno

Ciò che non mi aspettavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora