●Javier●
«Mi interessa se mi disturbate. Non hai il diritto di fare le tue porcate qui. Perché non le fate a casa tua?!»
Sol «Smettila! Io non mi lamento quando porti a casa dieci mila ragazze diverse!» prende per mano Juan e gli dice «Andiamo. Per favore.»
«Non è un problema mio se non ti lamenti.»
Mi guarda con disgusto e se ne va in stanza portandosi dietro quello stronzo.Ore 7:00.
Mi alzo e faccio colazione.
Sol sta ancora dormendo. Sicuramente avrà fatto tardi con quello scemo.
Davvero pensa che non possa avere la sua ragazza?
Glielo faccio vedere io.
Riuscirò a portarla a letto.
Quando finisco la mia colazione, vado in stanza e non esco fino a ora di pranzo.
Entro in cucina e vedo Sol mettere una quantità di pasta per una persona.
Non sta cucinando per me?
Mi avvicino e mi metto dietro di lei.
«Quella pasta non basta per entrambi.»
Sol «Vuol dire che ti preparerai da solo.»
Cerca di spostarsi ma io la blocco e la costringo a guardarmi negli occhi.
«Non voglio che mi parli in questo modo.»
Sol «In questo modo? Non ho nulla.»
«Non puoi mentirmi.»
Sol sospira «Avanti Javer, spostati.»
Le sposto il viso con il pollice «Perché fai così?»
Sol «Non mi è piaciuto il tuo comportamento ieri, ok?»
«E che cosa vuoi che faccia?»
Sol «Voglio che ti comporti in modo educato quando viene il mio fidanzato. Tutto qui.»
«È il tuo fidanzato che è scortese.»
Sol «Juan? Non è lui che si è messo a parlare di pompini durante la conversazione.»
Sorrido «Ti dà fastidio che dica pompini?»
Sol «Mi dà fastidio che hai sempre qualcosa da dire quando sono con lui. È già la seconda volta.»
«E allora? Non posso farci nulla se il tuo fidanzato è stupido.»
Lei sbuffa e cerca di spostarsi.
«Vuoi fuggire?»
Sol «Si. Ti puoi spostare?»
«No.»
Sol «Vuoi rimanere qui a fissarmi?» alza lo sguardo verso di lui.
«Sei bella. Perché non dovrei?»
Sol «Certo, ci sto proprio credendo.» incrocia le braccia.
«Perché dovrei mentire?»
Sol «Perché secondo me dici a tutte così. Comunque dovresti aver già capito che sono impegnata.»
«Non esiste la parola impegnarsi.»
La lascio andare e mi preparo un toast.
Mangiamo in silenzio e ci scambiamo a malapena degli sguardi.
Al termine del pranzo, ognuno va in camera propria e non esce fino a sera.Verso le sette di sera decido di bussare in camera sua.
Non voglio che tra di noi ci sia questa distanza.
Apre la porta con il suo pigiama morbidoso.
«Anche in pigiama non stai male.» sorrido «Ti va se stasera ci facciamo una cioccolata con un bel film?»
Sol ci pensa e poi risponde «E va bene, okay.»
«Grandioso.» mi allontano per andare a preparare la cena.
Oggi cucineró riso con piselli e carote.
Metto le porzioni per entrambi e poi ci accomodiamo per mangiare.Alle 21:30 ci mettiamo sul divano con la cioccolata calda preparata da me.
«Ho messo anche dei marshmallow.»
Sol «Mi preoccupi con tutta questa gentilezza.»
«Se vuoi, posso tornare a fare lo stronzo.»
Sol «Mi piace di più questo lato di te.» prende un marshmallow.
«Davvero?»
Mi siedo sul divano accanto a lei.
Sol «Si, dico sul serio.»
Sorrido e dopo aver finito la cioccolata mi avvicino di più a lei. Voglio sentirla accanto a me.
Noto che non mi respinge così tento di metterle un braccio dietro la testa
Mi avvicino di più durante il film senza che lei mi interrompa.
Alla fine del film lei si è già addormentata così decido di rimane sul divano.Domenica.
Apro gli occhi.
Sono ancora sul divano e Sol è letteralmente sopra di me.
Cerco di muovermi con cautela per non svegliarla ma non ci riesco. Non so nemmeno che ore siano!
Le sposto i capelli dal viso e aspetto che si svegli.
Ah, ecco.
Sol «Mh...che sonno. Ma che ora sono?» si sposta lentamente.
«Non lo so.»
Sol «Ah, okay. Ehm, scusa per ieri...per essermi addormentata.» si alza dal divano.
«Non devi scusarti.»
Mi alzo anch'io e le dico «Che ne dici di preparare la paella a base di pesce?»
Sol «Si, abbiamo tutti gli ingredienti?»
«Non so. Dimmi tu.»
Andiamo in cucina e Sol controlla che ci sia tutto.
Sol «Manca solo il pesce. Dobbiamo andare al supermercato.»
«Vado io. Tu resta pure qui a preparare il resto.»
Sol «Va bene ma fai in fretta.»
«Torno subito. Tranquilla.» le do un bacio sulla guancia e mi preparo per uscire.
Vado a comprare il pesce adatto per fare la paella e passo da un fioraio.
Che cosa posso prenderle?
Fioraio si avvicina «Salve.» sorride.
«Buongiorno.»
Fiorario «Deve acquistare un mazzo di fiori?»
«No. Solo uno. Mi serve per una ragazza. Però non so quale scegliere.»
Fioraio «Se vuole fare colpo le consiglierei una classica rosa rossa o un giglio bianco che rispecchia la purezza e la bellezza.»
«Il Giglio. Lo prendo.»
Pago il fiore e torno a casa.
«Ehi.»
Sol «Preso tutto?»
«Si.» poso il sacchetto sul tavolo e le faccio vedere il Giglio.
Sol «È per me?»
«Si.»
Sol «Ma grazie. Mi piace molto.» sorride e prende il giglio.
Le sorrido e insieme ci mettiamo a preparare la paella.
Appena finiamo, pranziamo insieme.Ore 18:00.
Esco dalla mia camera e vado a bussare in camera sua.
«Sol?»
Mi apre la porta ma lei continua a parlare al cellulare.
Sarà quello stupido.
Sbuffo e le prendo il cellulare per poi chiudere la chiamata.
«Vieni a giocare con me.»
Sol «Stavo parlando con Juan!» incrocia le braccia al petto «Potevi aspettare.»
«Io non aspetto.» la prendo per mano e la conduco in camera mia.
Sol sospira «Come vuoi giocare?»
«Il solito.»
Sol «Okay, si.» si siede sul letto.
Le passo il joystick e iniziamo la partitaPassa un'ora e le ho ucciso più di mezzo impero.
Sa già di essere in svantaggio così lancio una mina nel sentiero e faccio finta di non averla vista.
Il mio personaggio salta in aria e come conseguenza il suo impero vince.
«Hai vinto.»
Sol «Oddio, ho vinto!» esulta e lo abbraccia.
«Brava.» la abbraccio anch'io.
Sol sorride «Non mi sarei aspettata di vincere sai.» scioglie l'abbraccio.
«Ti sei impegnata.»
Sol «Ora sono soddisfatta.»
«Andiamo a cucinare?» cambio argomento.
Sol «E che prepariamo?»
«Io mi faccio un hamburger.»
Sol «Ok, io prendo quello che trovo.»
«D'accordo.»
Ci alziamo e andiamo a cucinare.Lunedì.
Come tutti i giorni, mi lavo, mi sistemo e vado a fare l'esame di Archeologia medievale.
Esco con un bel 30 e torno a casa.
Sono esausto.
«Sol, sei a casa?»
Chiudo la porta di casa.
Sento rumore in bagno ed entro.
La trovo avvolta in una asciugamano intenta ad asciugarsi i capelli.
«Ehi.»
Sol «Esiste bussare lo sai?» lo guarda e si copre di più con l'asciugamano.
«No, non lo so.» continuo a ammirare il suo corpo bagnato avvolto da quell'asciugamano.
Sol «Dai, esci. Devo sistemarmi.»
«Va bene.» prima di chiudere la porta le dico sottovoce «Sei bellissima.»
Spero non abbia sentito nulla.
Ritorno in stanza e mi riposo un'ora.Appena mi sveglio, accendo la playstation e chiamo Sol per giocare.
«Prima di iniziare la partita, facciamo una scommessa?»
Sol «Di che si tratta?»
«Chi vince, può scegliere cosa può fare l'altro.» accendo la play e mi siedo «Se vinco io...tu mi baci.»
Sol «Ok, allora in caso contrario dovrai pulire per una settimana la casa.»
«Ci sto. Ma voglio un bacio vero.» avvio la partita.
Mi impegno tantissimo per vincere e alla fine, dopo un'ora, ci riesco. «Evvai! L'impero è caduto!»
Sol sbuffa «E anche questa volta hai vinto tu.»
«Già. Vado in bagno. Torno subito.»
Spengo la playstation e corro in bagno.
Mi lavo i denti velocemente e faccio due sciacqui con il colluttorio, poi ritorno da lei.
Le sorrido «Allora? Che fai lì seduta?»
Sol «Dobbiamo per forza?»
«Hai perso la scommessa. Vuoi tirarti indietro?»
Sol «È che non mi sembra giusto...»
«È solo un bacio. Non conta nulla.»
Sol «Ok...solo uno. Non conta nulla.» prende un respiro e si avvicina.
Sorrido e la avvicino per la vita.
La guardo negli occhi per qualche secondo e poi la bacio.
Inizialmente non mi ricambia ma poi riesco a farla sciogliere e il bacio diventa più intenso.
Le nostre lingue si intrecciano sempre di più.
È come se danzassero insieme.
Mi piace da morire questa sensazione.
STAI LEGGENDO
Ciò che non mi aspettavo
RomansaSol Fuentes è una ragazza di Madrid che sta per intraprendere la scelta più importante della sua vita. In questo difficile periodo farà nuove amicizie, ma sopratutto conoscerà una persona che le cambierà totalmente la vita. Non appena si conoscera...