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●Sol●
L'indomani, ore 11:44.
Mi sveglio ma vedo che Juan non è accanto a me.
Come ho potuto farlo?...
Mi alzo e recupero in fretta vestiti.
Non ho provato nulla stanotte.
È stato orribile...
Mi vesto e appena esco fuori dalla stanza vedo Juan.
Juan «Ehy, ma stavi andando via?»
«Io...no. Stavo andando in cucina...»
Juan «Con la borsa?»
«Si, beh, tra poco devo andare. Non posso rimanere ancora.»
Juan «Ah ok, ma almeno mangia qua.»
Lo guardo e dopo esitazioni annuisco «Va bene ok.»
Juan «Menomale! Dai vieni, stavo preparando il condimento per dopo.»
Sospiro e vado con lui in cucina.
Lo aiuto con il pranzo e verso mezzogiorno e mezzo ci sediamo a tavola per mangiare.
Dopodiché finiamo e io mi alzo «Devo andare. Non voglio fare tardi.»
Juan «Ma adesso? Abbiamo appena finito. Resta un altro po.» si alza e si avvicina a lei per baciarla.
Mi ritraggo «Davvero, devo andare. Ho molto da studiare...» indietreggio e poi vado in direzione della porta.
Juan «Sol, ma che ti prende?»
Non rispondo e subito esco senza dire nulla.
Ho bisogno di andarmene.
Non ci riesco più.
Scendo le scale e provo a trattenere le lacrime che pian piano mi bagnano il volto.
Prendo dei respiri e appena sono per strada fermo un taxi e mi faccio accompagnare a casa.
Speriamo che Javier non sia uscito...

Dopo una mezz'ora arrivo e busso alla porta.
Mi apre Javier e subito lo abbraccio.
Javier «Sol? Ma che succede?»
Entro e, dopo che chiude la porta, lo bacio dolcemente.
Ho tanto bisogno di lui...
Javier «Mi sei mancata.»
«Anche tu...molto.» dico a un soffio dalle sue labbra.
Javier le sorride e la spinge al muro «Ti voglio.»
Lo bacio e iniziamo subito a spogliarci lasciando i vestiti sparsi per il corridoio mentre andiamo verso la camera.
Mi prende in braccio e poi ci mettiamo sul letto.
Javier «Voglio farlo senza preservativo. Posso?»
Annuisco e intreccio la mano con la sua.
Javier «Sicura? Puoi riprendere la pillola?»
«Sono passate settimane ormai. Non mi darà più problemi.»
Javier «Perfetto.»
Ci baciamo con passione e poi cominciamo a farlo intensamente.
Sospiro vicino le sue labbra e avvinghio le mie gambe alle sue. Successivamente continua a spingere dolcemente e io dico più volte il suo nome.
Sospiro e, nello stesso minuto che veniamo, noto la porta della camera aperta e Juan davanti a noi con il mio mazzo di chiavi in mano.
Rimango bloccata e lui ci guarda disgustato.
Appena Javier si sposta mi alzo e mi copro immediatamente con il lenzuolo «Juan...i-io mi dispiace...posso spiegarti-»
Juan non la lascia parlare «Perché l'hai fatto?! Io pensavo che mi amassi.» dice rigido.
«Juan...» mi scendono le lacrime.
Juan «Quello che è successo ieri notte non è stato nulla, vero?! Vieni da me e poi stai con lui?! Da che parte stai Sol?!» urla.
Non rispondo e stringo con le mani il lenzuolo sotto lo sguardo di tutti e due.
Juan non dice più nient'altro ed esce dalla camera lanciando le chiavi per terra.
«Juan, ti prego!» esco dalla stanza coperta dal lenzuolo «Non volevo mentirti...è che non sapevo che fare...ascoltami...»
Juan «Non voglio più sentire niente. Devi sparire dalla mia vita.»
Mi guarda con disprezzo e poi esce da casa sbattendo la porta.

Ciò che non mi aspettavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora