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●Sol●
Rimango in cucina e mangio da sola.
Non può comportarsi sempre così.
Deve capire che sta sbagliando.

Ore 16:00.
Vado in camera mia e comincio a studiare per prepararmi agli esami.
Che ansia...
Dopo qualche minuto sento la musica ad alto volume provenire dalla stanza di Javer e mi alzo per chiudere la porta.
Che casino!

L'indomani, ore 13:30.
Mi preparo la pasta e mangio un'altra volta da sola.
Sospiro e guardo Javier camminare per la cucina, in cerca di qualcosa da mangiare.
«La smetti di ignorarmi?»
Lui non si gira e poi se ne ritorna in stanza senza dire nulla.
Che gentile.

Ore 18:20.
Mentre studio sento dei rumori ma cerco di non farci caso.
Continuo a leggere le pagine del libro di letteratura latina ma vengo distratta da un urlo di una ragazza.
Ma che sta succedendo?...
Mi alzo dal letto e ed esco dalla stanza per controllare.
Poco dopo risento la ragazza urlare e dire il nome "Javier" senza fermarsi.
Di nuovo?!
Mi copro le orecchie con le mani e raggiungo la mia stanza chiudendo la porta.
Spero finiscano in fretta.

L'indomani, ore 8:00.
Dopo che entro all'università vedo Alicia e subito vado da lei «Ehy, eccomi.»
Alicia «Ciao!»
Ci salutiamo e poi andiamo a lezione di storia medievale.
Appena il professore comincia a spiegare scrivo gli appunti e li confronto ogni tanto con quelli della mia amica.

Ore 13:00.
Andiamo a mensa e vedo come ogni giorno Javier in compagnia dei suoi amici.
Nemmeno mi guarda.
Sarà ancora arrabbiato.
Mi giro verso Alicia e le chiedo «Ti va di organizzare qualche altra uscita?»
Alicia «Si. Ci stavo già pensando. Bowling domani, ti va?»
«Si, domani è perfetto. Oggi ne parlerò con Juan.»
Alicia «Ok, ci sentiamo più tardi. Io vado»
Dopo 10 minuti finisco di mangiare e poi esco anch'io per ritornare a casa.

Ore 17:00.
Sento delle urla provenienti dalla camera di Javier e subito capisco  cosa stia succedendo.
Non faccio nulla e aspetto soltanto.
Accendo la tv e alzo il volume per sovrastare la voce della ragazza.

Ore 20:00.
Sento Javier uscire dalla stanza e poi lo vedo entrare in cucina.
Javier «Ciao.»
«Ah, ciao. Pensavo continuassi il gioco del silenzio.» lo guardo.
«Gioco?» ride «Da quando ti importa parlare con me?»
«Ho solo notato che in questi giorni mi hai ignorato. Tutto qui.»
Javier si avvicina «Non vuoi essere ignorata?»
«Non ho detto questo. Puoi anche continuare a farlo se vuoi.»
Javier «No, grazie.»
«Ok, va bene.»
Ritorno ai fornelli e continuo a cucinare.
Nel frattempo sento Javier avvicinarsi e posizionarsi dietro di me.
Adagia le mani sui miei fianchi e, dopo avermi spostato i capelli di lato, mi lascia un dolce bacio sul collo.
Sento dei brividi lungo il corpo ma subito mi sposto senza pensarci più di tanto «Cosa stai facendo?!» lo guardo scioccata.
Javier «Io niente. Tu cosa fai?»
«Sto cucinando e tu dovresti stare a debita distanza. Ne avevamo già parlato.»
Javier «Io sono distante.»
«Bene allora non avvicinarti...»
Prendo un respiro e cerco di distrarmi continuando a cucinare.
Dopo che finisco metto tutto a tavola e mi siedo.
Javier «E io?»
«Non sapevo mangiassi con me.»
Javier «Lascia stare. Mi cucino da solo.»
«Ok si.» lo guardo prepararsi da mangiare e io nel frattempo mangio la mia cena.
Dopo mezz'ora finiamo di mangiare e io esco dalla cucina per dirigermi in bagno.
Alle mie spalle mi accorgo di Javier ma non dico nulla.
Mi guardo allo specchio che c'è in bagno e poi mi appunto i capelli in uno chignon.
Dopodiché mi giro verso di lui che mi guarda con un sorriso e gli chiedo «Come mai stai sorridendo? C'è qualcosa che ti fa ridere?»
Javier «Si, tu.»
«È perché? Che ho?»
Javier «Nulla.»
«Voglio saperlo.»
Javier «E se non te lo dico che fai?»
Mi avvicino a lui «Dai, dimmelo. Voglio saperlo.»
Non risponde e mi avvicina per la vita fino a fare aderire il mio corpo con il suo.
Ci guardiamo negli occhi e rimaniamo in silenzio.
Guardo con attenzione il colore dei suoi occhi ma all'improvviso sento il mio cellulare squillare.
«Io...ehm...» indietreggio e prendo il cellulare che ho in tasca.
È Juan.
Guardo Javier e poi rispondo «Ehy amore.»
Juan «Ehy, ti ho disturbata?»
«No, tranquillo. Stavo per fare la doccia ma possiamo parlare.» mi allontano da Javier.
Juan «Ne sei sicura? Se vuoi possiamo anche dopo.»
«No, davvero. Devo anche dirti una cosa.»
Juan «Ok, allora dimmi tutto.»
«Beh, mi sono organizzata con Alicia per andare al bowling domani. Ti va? C'è anche il suo ragazzo.»
Continuiamo a parlare di questo argomento e dopo poco accetta.
Successivamente mi parla di questi giorni che è sotto stress per via degli esami sia scritti che orali.
Lo ascolto e dopo mi dice «Sol, devo andare. Tra poco ho lezione e non voglio arrivare in ritardo.»
«Si amore, a dopo. Appena finisci mi mandi un messaggio.»
Ci salutiamo e poi riattacca.
Dopodiché ritorno in bagno e dopo essermi spogliata entro dentro la doccia.
Lascio che l'acqua tiepida cada sul mio corpo e chiudo gli occhi ripensando al contatto avuto con Javier.
Dopo mezz'ora finisco e poi esco dal bagno con solo l'accappatoio.
Cammino a passo svelto verso la mia stanza ma per sbaglio vado a scontrarmi con Javier.
Javier «Ehi, ehi.»
Mi tengo a lui per non scivolare mentre Javier mi mette le braccia attorno alla vita «Oddio...scusa!»
Che vergogna...
Sarò tutta rossa.
Javier «Scusa di che? Capisco la tua voglia.» sorride.
«Voglia? Ancora?» lo guardo e poi accorgo di avere le mani sul suo petto.
Le tolgo senza pensarci e poi cerco di ricompormi.
«Si, voglia. Lo so che sono irresistibile.»
Mi riavvicina un'altra volta e io mi tengo stretta l'accappatoio «Mi dispiace dirtelo ma non ho tutta questo voglia di...stare con te.»
Javier «Non ci credo.»
Allunga la mano verso di me e mi apre di poco l'accappatoio.
Resto in silenzio e osservo ogni suo movimento.
Successivamente mi sfiora il petto e sospiro.
Indugia di più con la mano ma io indietreggio facendogliela togliere da dentro l'accappatoio. «Smettila.» lo guardo negli occhi e senza aspettare una sua risposta entro in stanza per sistemarmi.

Ciò che non mi aspettavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora