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●Sol●
L'indomani, ore 11:00.
Mi sveglio e non vedo Javier accanto a me.
Sarà uscito.
Sbuffo e, dopo essermi alzata, esco dalla stanza per andare in bagno.
Dopo che finisco la doccia vado in camera mia e poi mi vesto con una semplice tuta per stare a casa.
Nel pomeriggio bussano alla porta e vado ad aprire.
Sarà Javier.
Sorrido ma appena apro noto Juan.
«Ah, ehy. Che ci fai qui?» lo faccio entrare.
Juan «Ho portato delle patatine e alcuni film da vedere. I tuoi preferiti.» gli dà un bacio.
«Oh, è davvero...carino da parte tua.» prendo i dvd e le patatine alla paprika.
Juan «Tu, tutto okay? Ti vedo strana.»
«No, ho appena finito di fare la stanza.»
Juan «E quello?»
«"Quello" chi?»
Juan «Il tuo coinquilino è qui?»
«No, è uscito.» sospiro.
Nel frattempo andiamo in camera mia.
Juan «Sai quando sarà di ritorno?»
«Penso stasera, perché?»
Juan «Volevo cenare con te. Ho una piccola sorpresa.»
«E che cosa è questa sorpresa?» mi siedo sul letto mentre lui accende la tv e mette il film.
Juan «Poi vedrai.»
Non dico altro e poi ci guardiamo la tv mentre mangiamo le patatine.
All'ora di cena usciamo dalla stanza e, dopo che entriamo in cucina, gli dico «Che prepariamo?»
Juan «Purè con carote e piselli?»
«Si okay vado a prendere quello che serve.»
Lui annuisce e io vado a prendere in frigo le carote, poi i piselli e infine prendo un sacchettino di patate ancora da pelare.
Ritorno da Juan e posiziono tutto sul ripiano della cucina.
Juan «C'è tutto?»
«Si, alla fine mettiamo le spezie.»
Juan «Allora cominciamo.»
Iniziamo a preparare per prima il purè e poi condiamo il tutto con le carote e i piselli.
Juan «Siamo proprio degli chef.» ride e mette i piatti a tavola.
Sorrido e mi siedo accanto a lui «Spero sia venuto pure buono.»
Juan «Tranquilla.» mangia un boccone.
Con la forchetta assaggio il purè «Si, decisamente buono!»
Juan «Forse manca un po' di sale.»
«La prossima volta ne aggiungerò un po' di più.» continuo a mangiare le carotine tagliate.
Dopodiché continuamo a mangiare e, quando finiamo, vedo Juan estrarre dalla tasca dei pantaloni un piccolo cofanetto bianco.
«Cos'è?»
Juan «È il regalo di cui ti parlavo. Spero ti piaccia.»
Prendo il cofanetto e appena lo apro trovo una collana con un piccolo smeraldo verde.
Juan «Ha lo stesso colore dei tuoi occhi. L'ho visto e ho subito pensato che fosse perfetto per te.» accenna un sorriso.
«È...meraviglioso ma non avresti dovuto...»
Mi sento così in colpa...
Juan «E invece ormai l'ho comprata. È solo un piccolo regalo.»
Sospiro e lui si alza per prendere delicatamente la collana.
Juan «Dai, vediamo come ti sta.»
Sposto i capelli dal collo e lui mi mette la collana.
«Mi piace molto.» con la mano sfioro il piccolo smeraldo.
Juan «Perfetto.»
Sorride e poi si avvicina a me baciandomi.
Mi fa alzare e poi mi circonda con le braccia la vita.
«Forse dovremmo finire di mangiare...»
Juan le bacia il collo «O possiamo andare in stanza. Tanto quello là non c'è.»
Indietreggio «Lo so, ma sono davvero stanca e sicuramente Javier arriverà a momenti.»
Juan «E che ti importa? Staremo in stanza per i fatti nostri. Stiamo insieme Sol, dovrebbe capirlo.»
Intreccia la mano con la mia ma mi sento davvero a disagio.
Tolgo la mano e prendo i piatti a tavola «Non mi sento molto. Sono stanca.» ripeto.
Juan «Sol, ma c'è qualcosa che non va? Ti vedo sempre strana...come se non mi volessi tra i piedi.»
Sospiro e poggio i piatti sul ripiano della cucina.
Mi giro verso di lui «Perché pensi questo? Non ho nulla che non va.»
Juan «Ti allontani quando ti tocco o ti bacio. Non è mai successo.»
«Juan, pensi cose che non ci sono. Io...ti amo, ok? Va tutto bene e devi fidarti di me.»
Juan «Lo so, mi fido. Ti amo tanto anch'io.»
Sorrido e gli dò un piccolo bacio.
Mi accontenta e sparecchiamo la tavola insieme.

Ciò che non mi aspettavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora