Capitolo 73 - Problemi di fiducia

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Il viaggio in treno fu molto più noioso del previsto, non feci altro che dormire, ero a pezzi, non avevo neanche la forza di alzarmi.
Sarei voluta andare a salutare le Serpi ma a dirla tutta non avevo il coraggio per rivederlo, affrontarlo di persona, come se mi fossi dimenticata di quel bacio; magari per lui era stato una semplice sciocchezza, chissà con quante altre ragazze gli era capitato a qualche festa.. ma io sapevo di aver sentito davvero qualcosa, ed era proprio quello a spaventarmi.

«Mi sorprende che il Ministero ti lasci girare ancora libero Potter»
Una voce. La sua voce.
«Immagino ci sia una cella ad Azkaban con il tuo nome sopra»

La sua provocazione arrivò dritta fino alle orecchie di Harry che scattò verso il biondo, e fu Ron a fermarlo appena in tempo.

«Che diavolo fai? Squilibrato» lo rimproverò Draco con aria stizzita dalla reazione che, certamente, non si aspettava così aggressiva.

«Sta alla larga da me!» urlò Harry.
«Anzi vieni qua» gridò ancora

«Harry mio dio calmati» intervenni, tentando di calmare gli animi.
I compari di Malfoy erano scappati davanti all'ira di mio fratello e il biondo era rimasto solo.

«Non sai cosa vorrei fare a quella tua faccia Malfoy!» gridò di nuovo.
Ron continuava a tenere fermo Harry ma Draco non sembrava volersi allontanare, anzi, lo continuò a provocare con aria di sfida.

«Che vuoi fare Sfregiato?»

«No»
Mi interposi tra i due guardando faccia a faccia Malfoy e gli domandai «Ce ne andiamo per favore?»

«Dove vai tu con lui?» urlò Harry

«In sala comune» dissi tranquilla
«Vero?» chiesi rivolgendomi a Draco.
Lo implorai con lo sguardo di andare, di calmarsi e darmi retta per una buona volta.

Guardò male mio fratello e subito dopo mi seguii verso il castello.
Mi aveva davvero ascoltato, stentavo a crederci.

«Come mai così silenziosa?» chiese a un tratto.

«Che devo dirti? Per fare quello spettacolino con Harry ci hai fatto perdere la carrozza» mormorai senza rivolgergli uno sguardo, rimanendo fissa ad osservare il sentiero dinnanzi a me.

«Non sei contenta di poter stare un po' sola con il sottoscritto?» chiese con fare vanitoso, indicando il suo corpo.

«Non sai quanto» risposi ironicamente.
Continuai a camminare a sguardo basso, a debita distanza da lui.

«Sai che è maleducazione non rispondere alle lettere?»

Ridacchiai.
«Non sapevo che dirti. E poi da quando ti importa?»

«Non mi importa infatti, ma dopo le cose che ci eravamo detti pensavo di meritarmi almeno una risposta»
Aveva ragione, fondamentalmente non avevo nessun diritto di essere infastidita da Astoria e nessuna scusa per non avergli risposto.

«Temevo potesse infastidire la tua ragazza ricevere una lettera da un'altra»
In parte poteva essere vero, ma io ero solo arrabbiata con lui, e in verità, lo ero anche senza un valido motivo.

«Ma di che ragazza parli?»

«Astoria»

«Seh, le piacerebbe» mormorò cacciando fuori il suo solito ghigno.
Rimasi impietrita e mi fermai per la strada, dopo pochi passi, si rese conto che ero bloccata a tornò indietro.
«Che succede PotterWoman?»

«Lo so che stai con la Greengrass» confessai trovando il coraggio di guardarlo negli occhi.

«No che non ci sto, è venuta da me quest'estate perché i miei genitori hanno invitato i suoi, è stata un paio di settimane e poi è andata via» mi spiegò. E dopo quella risposta ci fu silenzio.
Sembrava stesse pensando a qualcosa ma non ci volle molto prima che lo vidi mettersi a ridere da solo.

«Che hai da ridere?» domandai confusa e anche un po' piccata.

«Tu non hai risposto alla mia lettera perché eri gelosa del fatto che fossi andato via con Astoria, non è vero?»
Alla sua affermazione divenni più rossa dello stemma di Grifondoro, ma che blaterava?

«Assolutamente no» mi affrettai a dire.

«Ah no?»

«Certo che no, io gelosa di te? Ma per favore»

«E allora perché ti crea problemi la cosa?» domandò nuovamente, in tono di sfida. Voleva provocarmi, ma dopotutto me lo ero meritata, quella conversazione e il mio modo di puntargli il dito aveva tanto l'aria di essere la scenata di gelosia di una fidanzatina psicopatica.

«Perché hai sempre parlato male di lei e non è affatto coerente da parte tua metterti insieme a qualcuno che hai sempre odiato, fino al giorno prima di partirci insieme»

Sbuffò sonoramente.
«Ti ho già detto che non stiamo insieme»

«Ma io ho saputo che voi due-»

Provai a spiegargli le mie ragioni, ma venni interrotta bruscamente dalla sua voce alterata.
«Hai saputo male! Moon non puoi passare tutto il tempo a mettere in dubbio le mie parole, se ti dico una cosa è quella, devi fidarti di me e se non vuoi farlo, io qui non ho altro da dirti»

Le sue ultime parole terminarono con un tono di rimprovero, comprensibile. Avrei dovuto credergli?
Lo vidi incamminarsi verso la scuola e fece qualche decida di passi lontano da me, fin quando non lo richiamai.

«Malfoy!»
Si girò, era poco più avanti di me, col vento che tirava tra i suoi capelli color platino.

«Che vuoi?» chiese calmo.
Il maglione verde e argento, i pantaloni neri e gli occhi di un colore inspiegabile, era lo spettacolo più bello mai visto. Che diavolo mi stava facendo Draco Malfoy?

«Mi sei mancato» confessai sinceramente, allontanando ogni singola paura.
E di conseguenza un sorriso sincero, non malizioso, non di sfida, ma un sorriso allegro, si tinse sulle labbra del mago più stronzo dell'intero Mondo Magico.

Piccola Mezzosangue 3 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora