Era sorprendentemente triste constatare come la maggior parte delle persone giudicasse sempre ogni libro dalla copertina, senza mai provare a leggerlo; la compagnia di Luna, quel pomeriggio, aveva allietato l'intera giornata a me, e sicuramente anche ad Harry. Erano molteplici gli studenti a reputarla strana, diversa e quant'altro, ma sicuramente nessuno di loro si era mai preso la briga di conoscerla davvero o scambiarci qualche semplice parola. Luna Lovegood aveva senz'altro un modo tutto suo di vedere le cose, ma quello non era necessariamente un difetto.
Dopo la passeggiata con la Corvonero ci dirigemmo in Sala Grande ma, nemmeno il tempo di arrivare, sentimmo due voci discutere dal corridoio e corremmo fuori: la Umbridge e la McGranitt stavano litigando.Accorremmo a vedere, dietro di me vi erano Draco, Blaise e Theo, accanto invece stanziava Pansy.
«Mi scusi professoressa ma cosa sta insinuando?» iniziò il rospo.
«Richiedo semplicemente che quando si tratta dei miei allievi lei si adegui semplicemente alle tecniche disciplinari prescritte»
«È sciocco da parte mia ma mi è sembrato che lei stia mettendo in discussione la mia autorità, nella mia aula, Minerva»
«Niente affatto Dolores» prese una pausa, avanzando di un gradino verso l'insegnante di Difesa Contro Le Arti Oscure.
«Soltanto i suoi metodi Medioevali»«Mi dispiace cara, ma discutere le mie pratiche è discutere il Ministero e per estensione il Ministro in persona» disse alzando la voce.
«Sono una donna tollerante ma se c'è un'unica cosa che io non accetto è la slealt໫Slealtà...» ripetè la McGranitt, completamente sconvolta dalle parole che aveva appena udito.
«Le cose ad Hogwarts sono ben peggiori di quanto temessi, Cornelius effettuerà un'immediato intervento» annunciò la donna vestita di rosa, lasciando poi il corridoio.
La McGranitt si voltò dispiaciuta verso di noi per poi andarsene, dandoci modo di rientrare nella sala; notai però che tutti i miei compagni si diressero in dormitorio, così decisi di seguirli. Volevo parlare con Draco.«La McGranitt l'avrebbe schiantata, ve lo dico io» ridacchiò Theodore.
«Anche io l'avrei affatturata volentieri» intervenne Pansy «Sai quanto mi sta facendo studiare?»
«Non fai mai nulla, non ti farà mica male per una volta» la schernì Draco.
«Piuttosto, mi dirai che ha sospeso il Quidditch. Prima solo i Grifondoro, ora tutti»«Proprio quest'anno che volevo fare le selezioni» sbuffai.
«Pff, tu nella squadra? Scherzi vero?» mi disse il biondo.
«Assolutamente no»«Non ti avrei mai presa tanto»
«Avrei trovato il modo di entrare lo stesso» ribattei prontamente.«Maledetta testarda» sputò infastidito.
«Non ti ricordo qualcuno?»«Quella zucca vuota di tuo fratello»
«Veramente parlavo di te» replicai«Dai ragazzi basta» ci divise Pansy, vedendo la situazione.
Non potevamo continuare, sembravamo due bambini, in un modo o nell'altro volevo chiarire.Tutti e cinque scendemmo le scale fino a raggiungere i sotterranei dove era collocata la nostra sala comune e, una volta lì davanti, mi feci avanti.
«Ragazzi vi spiace lasciarci un secondo da soli?» dissi prendendo il biondo per il polso.«Non abbiamo nulla da dirci» rispose infastidito, sfilando la sua mano dalla mia presa.
«Secondo me si» disse Blaise spingendolo fuori ed entrando con gli altri tre nella sala comune. Sia benedetto Blaise Zabini, quel sant'uomo che riesce a sopportare un migliore amico come Draco Lucius Malfoy.
Il biondo sbuffò per poi appoggiarsi al muro dietro l'entrata, dove solitamente, non c'era mai nessuno.«Possiamo parlare?» chiesi cercando di risultare il più gentile possibile.
«Te lo ripeto, non ho nulla da dirti» sputò acido «Anzi, avrei da fare»
«Ah si? Io credo proprio di no invece»«Cosa vuoi saperne tu eh Potter, sempre impertinente, ficcanaso, fastidiosa e-»
Lo zittii prendendolo per il colletto della camicia e lo baciai.Immaginavo di tirasse indietro senza pensarci due volte, con la stessa rapidità con la quale io avevo fatto quel gesto inconsulto, senza pensare minimamente alle conseguenze; invece approfondii il bacio, non in maniera aggressiva, ma nel più dolci dei modi, stringendomi fortissimo, finché non ci staccammo.
Sorridemmo.
«È un bel modo per chiedermi scusa, puoi farlo più spesso» ghignò maliziosamente«Oh no no no, io non mi stavo affatto scusando» lo corressi, precisando le mie intenzioni.
«Ah no? Beh a me sembravano scuse queste»«Carissimo Draco, ti sbagli di grosso, io ho sempre ragione perciò-»
Mi interruppe.«Baciami Potter, così la smetti di dire stronzate»
Sorrise spingendomi verso di lui e baciandomi ancora.Era una delle sensazioni migliori mai provate, avrei potuto giurarlo. Mille ragioni al mondo mi ricordavano quando malsana e sbagliata fosse quella situazione, quanto io e lui dovessimo effettivamente per ogni legge della natura e per anche il minimo buonsenso restare separati l'uno dell'altra e quanto male prima o poi mi avrebbe fatto stargli così vicino. Eppure non ci riuscivo.
Amavo il modo in cui si scioglieva sotto le mie labbra, come crollasse, almeno in parte, la sua parete da duro quando era con me, c'era qualcosa di speciale in quel ragazzo...
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Piccola Mezzosangue 3 || Draco Malfoy
RomanceTERZO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** L'adolescenza si sa, non è mai un periodo facile, ma se ai problemi di cuore si aggiungono draghi, creature marine e maghi cattivi, senza dubbio la situazione non migliora. Il quarto anno di Moon...