Dopo gli appassionati baci che c'erano stati tra me e Draco eravamo rientrati in sala comune lasciando intendere di aver chiarito e avevamo trascorso la serata a ridere e scherzare insieme agli altri. C'erano sguardi, sorrisetti, aria di complicità ma effettivamente non avevo ben chiaro cosa fossimo io e lui.
Due amici?
Ma due amici non si baciavano, allora fidanzati?
Ma che andavo a pensare! Draco Malfoy non si sarebbe mai messo assieme alla sorella di Harry Potter.
Eppure qualcosa era diverso, sentivo di potermi fidare di lui, ero certa di non essere solo uno dei tanti divertimenti che era solito ad avere. In qualche strano modo, lui teneva a me, era una mia grande convinzione, forse errata, ma lo era e alla fine ero decisa a cercare di godermi la cosa come veniva, senza farmi troppe domande.La mattina successiva mi ero alzata abbastanza presto, ma con una terribile notizia: la Umbridge era stata nominata inquisitore supremo di Hogwarts.
Quella notizia aveva già fatto il giro della scuola e da giorni la situazione era diventata insostenibile: un continuo riprendere tutti senza sosta, era puntigliosa e coglieva ogni occasione possibile per mettere nei guai mio fratello. La vera assurdità sembrava però il fatto che, nonostante l'odio per Harry, io parevo stargli più o meno simpatica; probabilmente si limitava a sopportarmi, ma la mia attinenza innata per la sua materia la rendeva meno rigida. Questo però ovviamente non fermava la mia di antipatia per lei.
Aveva imposto delle regole assurde e ridicole, divieti mai sentiti prima, qualcosa di imbarazzante a dir poco, nessuno riusciva ad apprezzarla.
«Moon, Pansy!» ci richiamò Blaise appena scendemmo le scale.
«Che succede?»
«Andiamo in cortile, subito»
Ci dirigemmo di corsa davanti l'entrata e trovammo già lì Draco e Theo, insieme a tutto il resto della scuola, in cerchio a guardare chissà cosa. Malfoy mi fece spazio per mettermi davanti a lui, essendo io notevolmente più bassa, così notai subito al centro la Umbridge e la professoressa Cooman, con delle valigie ai piedi.
Si avvicinarono ancora di più e la professoressa di Divinazione iniziò a parlare.
«Per sedici anni ho vissuto e insegnato qui, Hogwarts è la mia casa, non può fare questo» piagnucolò la donna.
Mi si spezzò il cuore a vederla in quello stato, non se lo meritava, era una brava persona, un po' particolare, ma certamente buona.«In effetti posso» le rispose sventolandole un foglio di pergamena.
La McGranitt corse ad abbracciarla e consolarla.«Vuole dire qualcosa cara?» chiese retorica la Umbridge
«Oh ci sono parecchie cose che vorrei dire» replicò stizzita.Le porte principali si spalancarono rivelando la figura del preside che ormai sembrava esser divenuto un fantasma in quella scuola.
«Professoressa McGranitt, posso chiederle di scortare Sibilla di nuovo dentro?» esordì Silente.«Vieni cara» la scortò nel castello.
«Grazie Albus, grazie» fece la Cooman.«Silente, posso ricordarle che secondo il decreto didattico ventitré emanato dal Ministero...» il preside la interruppe .
«Lei ha il diritto di licenziare i miei insegnanti, non ha tuttavia l'autorità di bandirli dal castello, quel potere spetta ancora al Preside» si impose.
«Per ora» disse imperterrita.
Silente non aggiunse altro, si limitò a sparire dietro i portoni principali del castello, lasciando così che la situazione si attenuasse da sola.
Ci dirigemmo tutti verso le aule finché non sentii Harry richiamare Silente più e più volte.
«Ragazzi, vado a vedere che succede» comunicai alle serpi«Sei sicura Moon? Silente non mi sembra dell'umore oggi» chiese Pansy.
«Devo sbrigare una questione, andate davvero, vi raggiungo dopo» gli sorrisi.
Si allontanarono, ma subito dopo il biondo tornò verso di me.
«Non cacciarti nei guai, avvertimi se succede qualcosa»«Sta tranquillo Draco»
Mi diede una piccola carezza sulla guancia destra per poi tornare dagli altri e dirigersi verso l'aula di Incantesimi; io seguii la voce di mio fratello.«Accidenti!» lo vidi calciare un pezzo di muro
«Che diavolo fai?»«Moon, non ti avevo vista» disse grattandosi la nuca.
«È tutto ok?»«Benissimo, vado in Biblioteca, devo studiare per il compito di Erbologia»
«Tu studiare? Sicuro di star bene?» chiesi ironica.«Visto chi comanda adesso mi tocca per forza darmi da fare» mi rispose praticamente fuggendo.
Conoscevo Harry, sapevo che era turbato, avrebbe voluto accanto Silente e lui che faceva? Lo evitava. Mio fratello non aveva la faccia tosta di parlargli ma io si, e non mi sarei tirata indietro.«Potter, che ci fai in giro per i corridoi? Dovresti essere a lezione»
Ci mancava solo Gazza!«Devo parlare con il professor Silente» spiegai
«Torna un'altra volta»«È importante, devo vederlo»
Mi diressi all'entrata della torre e pronunciai 'Sorbetto Al Limone' rivelando la scalinata fino ad arrivare in cima nell'ufficio del Preside.«Cosa ti porta qui Moon?» chiese il vecchio.
Ma non ero nemmeno ancora entrata, come aveva fatto a notarmi?
«Ormai ho imparato a capire quando sta arrivando un Potter» ridacchiò come se mi avesse letto nella mente.
«Come posso esserti utile?»«Sono qui solo ed esclusivamente per chiederle di stare vicino ad Harry»
«Cosa intendi?»«Ha bisogno del suo sostegno professore, si sente solo, non lo abbandoni»
«Ho sempre mosso tutto per il solo bene di tuo fratello, non temere»
«Così non lo sta aiutando» insistetti, sperando che capisse ciò che effettivamente cercavo di spiegargli.«Abbi fede ragazza» mi rispose a mo di filosofo.
Era per caso impazzito?«Ripensi a ciò che le ho detto, evitare il problema non lo eliminerà» conclusi «Buona giornata professore, con permesso» mi congedai.
Era assurdo che si rifiutasse davvero di aiutare Harry, perché mio fratello si fidava così tanto di lui?
Non mi piaceva Silente, vedevo troppe chiacchiere e pochi fatti...
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Piccola Mezzosangue 3 || Draco Malfoy
RomanceTERZO LIBRO DELLA RACCOLTA "Piccola Mezzosangue" *** L'adolescenza si sa, non è mai un periodo facile, ma se ai problemi di cuore si aggiungono draghi, creature marine e maghi cattivi, senza dubbio la situazione non migliora. Il quarto anno di Moon...