sixteenth chapter

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Il giorno seguente, il giovane ragazzino si svegliò abbastanza presto, erano ancora le 10:30 del mattino, così fece tutte le proprie cose con molta calma e tranquillità. Mise in ordine il proprio letto e la stanza, subito dopo si fece una bella doccia e si sistemò il viso assieme ai capelli. Appena uscito dal bagno prese il proprio cellulare e navigò in silenzio sui diversi social, notando altri vari insulti mandati da account secondari. Mingrui se ne fregò completamente e così andò dritto in cucina, a mangiarsi il suo solito latte insieme a dei biscotti. Nel pomeriggio sarebbe dovuto andare da qualche parte insieme a Jisung, per ciò anche se aveva tempo in abbondanza, si mise in testa di sbrigarsi nelle cose che doveva fare perché conoscendosi, per vestirsi ci avrebbe impiegato il triplo del tempo. Fece la propria colazione in tranquillità, stupendosi del fatto che nessuno dei due ragazzi con la quale era amico, gli avesse inviato qualche messaggio oppure chiamato.

<<Sarà domenica anche per loro, meglio non disturbare, staranno dormendo>> sospirò cancellando l'idea di mandare anche solo un messaggino a uno dei due. Il moro andò in camera sua, si mise seduto sulla sedia della propria scrivania, aprì un libro che narrava una storia di un ragazzino vittima di abusi e violenze. Non sapeva il perché avesse acquistato quel libro però, ormai l'aveva e doveva leggerlo per passare un po' di tempo. Egli lesse alcune pagine iniziali che descrivevano, fin da subito, dettaglio per dettaglio ciò che accadeva a quel ragazzino. Dopo alcuni minuti che leggeva le atrocità subite dal giovane, si bloccò improvvisamente. Il ragazzo era immobile seduto alla propria scrivania con ancora il libro fra le mani. Di colpo, un mal di testa gli invase completamente la testa e la vista gli si fece sfocata, insieme al respiro ed al battito che erano irregolari. Il più piccolo rendendosi conto di ciò che stava accadendo cercò di calmarsi mettendo una mano sulla propria nuca, nella quale delle gride e voci iniziarono a formarsi:

<<Sei una persona inutile>>
<<Meriti di morire>>
<<Piangi piangi, tanto è questo ciò che meriti>>
<<Alzati, ti faccio peggio di ciò che sto facendo>>
<<Ti strangolo>>
<<Disgraziato, ti ho detto di aiutarmi>>
<<A cosa serve la tua vita? ahahahah al nulla>>
<<Non ti vergogni? Sei una bestia schifosa>>
<<Ahahahaha patetico, patetico>>
<<È colpa tua, solo tua!>>
<<Non vedo l'ora di vederti sotto un'auto,
Non vedo l'ora di vederti in una bara, senza respiro e con gli occhi spalancati>>

Mingrui non sapendo più che fare prese il telefono e mandò in chiamata all'ultima persona con la quale aveva avuto una conversazione, non ricordandosi in quel momento chi fosse.
Il moro mise all'orecchio il dispositivo iniziando a tremare notevolmente, non riuscendo a calmarsi minimamente e pregando che chiunque avesse chiamato lo avrebbe potuto aiutare.

La persona chiamata rispose al telefono tranquillamente, dopo appena tre squilli.
<<Ma buongiorno mio bel principino, stavo aspettando con ansia una sua chiamata sa? Però mi dica, che cosa desidera?>>
<<Z-zeyu>> riuscì a mormorare nel mentre che le voci si facevano sempre più forti.
<<Hey, stai bene? Che cos'hai piccino?>>
<<Aiutami, t-ti prego>> Mise le ginocchia al petto e singhiozzò leggermente sussurrando un "basta".
Zeyu non sapendo come aiutare l'altro, rimase in chiamata con lui ed uscì immediatamente da casa sua per correre da lui, non importandosi minimamente se fosse pettinato o vestito adeguatamente.
<<Sto arrivando da te, che cosa ti senti esattamente? Dimmi ciò che sta succedendo, proverò ad aiutarti nel mentre>>
<<U-urla, urlano, mi stanno u-urlando>> tossì a causa dell'aumento del battito cardiaco.
<<Regola il respiro, cerca di calmarti tra poco sono lì, ascolta me non loro okay?>>
Mingrui non riuscì a calmarsi, anzi si agitò di più inziando ad avere paura.

<<Mingrui calmati ho detto, ci sono io, va tutto bene>>
<<B-basta>> parlò alle voci nel mentre che tossiva per colpa delle lacrime e dei singhiozzi.
Il castano, non sapendo come aiutare il moro, rimase in chiamata con lui nel mentre che gli parlava dolcemente e camminava.
In pochi minuti arrivò davanti all'abitazione del ragazzo. Vedendo la porta principale chiusa corse in cortile per cercare un balcone sulla quale si potesse arrampicare. <<Dai dai dai>> una volta arrivato, in qualche modo, sul balcone che aveva in stanza il moro, entrò in camera sua trovandolo in preda a una crisi.
<<Rui...>> Fece uno scatto e si inginocchiò davanti a lui per cercare di calmarlo.
Mingrui stava tremando e sudando freddo, quelle voci lo avevano portato in un mondo che non era quello reale, avevano preso il possesso della sua mente come un incantesimo.

Il bruno mise le mani sulle guance bagnate del ragazzo e fece incrociare i propri occhi con quelli dell'altro. <<Sono qui, guardami sono qui, calmati>> gli parlò in modo calmo per fargli almeno riprendere fiato, aveva il battito troppo accelerato.
Il moro fece alcuni respiri profondi mantenendo sempre il contatto visivo con lui, non riuscendo però a parlare ancora sotto shock.
<<Bravo, così con calma, bravissimo..>> gli accarezzò i capelli vedendo che si fosse calmato quasi del tutto.
L'altro che stava cercando con tutte le sue forze, di mandare via le voci, si strinse al ragazzo in cerca di protezione da uno spazio che era solo nel proprio cervello.
Zeyu con molta delicatezza lo portò seduto sul letto insieme a lui, tenendolo stretto per farlo calmare completamente.
Dopo circa quindici minuti, il moro tornò nuovamente sé stesso riprendendo anche la parola. <<Scusa, io...non so che sia successo...sentivo delle voci urlare, è stato orribile..>>
<<Non ti preoccupare, basta che ora stai meglio, ti va di raccontarmi che cosa è accaduto di preciso?>>

<<Si...stavo leggendo quel libro>> lo indicò con un dito <<poi non so che ho letto però ha iniziato a farmi male la testa e di conseguenza mi sono agitato nel mentre delle grida si formavano nella mia testa. Sono andato in un mondo che non era reale, ho avuto davvero paura...>>
Zeyu continuò a tenerlo stretto in un abbraccio per rassicurarlo dopo il momento non tanto bello, passato precedentemente.
<<Dici questo libro?>> Si alzò un momento prendendolo e tornando a riabbraciare l'altro nel mentre che leggeva la pagina che avrebbe fatto scattare la crisi al minore.
<<Si...è questo>> lo guardò, non rileggendo nuovamente il testo, avendo paura.
Il maggiore lesse mentalmente la pagina indicatagli dal moro e rimase colpito da una frase in particolare:

"Sei solo un errore, una delusione della natura, una persona che si dovrebbe buttare da un ponte, uno schifo, non ci sono aggettivi per descrivere chi sei o meglio se tu esisti, perché di te non frega niente a nessuno".

<<Ho capito ciò che ti ha fatto stare male, Aish ma perché leggi queste cose?>> Buttò in un angolo il libro.
<<Scusami...non capisco che mi sia successo>>
<<È successo che le cose che hai subito sono state talmente tante che leggendo una roba del genere sei andato in crisi.>>
Mingrui abbassò la testa rendendosi effettivamente conto che le voci erano tutte frasi dette dalla madre quando veniva malmenato.
<<Si esattamente, scusa ancora..>> si spostò i capelli dalla fronte e controllò l'orario <<Madonna com'è tardi, ora devo chiamare Jisung, devo vestirmi, devo cucinare il pranzo, devo sistemare la casa, devo finire di studiare alcune cose per domani, devo mettermi il profumo nuovo dev->>
Non fece in tempo a finire la frase che il maggiore lo interruppe immediatamente, assumendo nello sguardo e nel tono, un notevole cambiamento...

ANGOLO AUTRICE

Ciaoooooo SONO VIVA, si lo so...Scusate l'assenza però in questo periodo, con la scuola e con dei miei problemi privati, non ho avuto la possibilità di aggiornare...
Spero che questo piccolo capitolo vi sia piaciuto e vi informo che naturalmente continuerò la scena nel prossimo.
Spero a presto.

Stellina~

Me+You=We (Zerui)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora