eleventh chapter

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Il moro alzò lo sguardo finalmente, verso Jisung che appunto aveva uno sguardo molto rattristato e sicuramente geloso.
<<Jisung scusami per la non attenzio-..>>
<<Con chi stavi scrivendo?>>
<<Un mio amico, perché?>>
<<Non posso chiedere? Non posso preoccuparmi per te? Ah no giusto sei occupato a chattare con chissà chi>>
<<Certo che puoi ma...non mi sembra molto corretto leggere le chat>>
<<Voglio solo proteggerti>>
<<Si ma...non è nessuno di importante>>
<<Se lo dici tu guarda..>
<<DAIIII GELOSONEEEE>> Rise stritolandolo <<Non potrà mai superarti!>>
<<Va bene>> Si mise a guardargli i denti <<li amo completamente dal primo secondo che li ho visti.>>
<<Grazie grazie però ora muoviti perché è appena suonata la campanella, corri un po' su>> Iniziò a correre via il moro

<<ASPETTA AHO>> Ridacchiò correndogli dietro riuscendo anche a superarlo. <<Ho vinto io carissimo, sei lento Gougou, oltre che a basso>>
<<Ma guarda te questo ingrato!>>
<<Scusa scusa, dopo di lei angioletto>> Si spostò per farlo entrare per primo nell'aula
<<Oh ma grazie monsieur>> Rise entrando in classe, seguito subito dopo dall'altro, dove svolsero altre tre ore non molto pesanti di italiano.
Alle 14:00 precise suonò la campanella che mise fine alla loro giornata scolastica e così, dopo aver messo via i propri materiali, come di consueto il castano accompagnò il moro a casa che lo salutò promettendo di farsi vivo più tardi con messaggi o chiamate.
Lasciato il proprio amico, entrò in casa togliendosi lo zaino dalle spalle e sistemandosi la camicia a maniche lunghe.

Vide la madre parlare al telefono, secondo il moro aveva la voce molto agitata ma non ci fece molto caso poiché non gli importava più niente di lei, non era neanche più una persona per lui. Nonostante ciò però, rimase ad origliare la conversazione.
<<E cosa mi consiglia di fare avvocato?>>
<<Glielo posso giurare, quella famiglia vuole solo distruggere la mia>>
<<Assolutamente no!>>
<<Mai fatto niente avvocato, sono una mamma d'oro>>
<<Il figlio dice?>>
<<Non è possibile, non abbiamo più contatti con loro>>
<<Va bene>>
<<La ringrazio, si si salve...>>
Appena sentí la conversazione terminare, Mingrui andò di corsa in cucina e si preparò qualcosa da mangiare in modo molto veloce, pulì il tutto al meglio e camminò, visto che della madre non ce n'era traccia, verso la propria stanza per darsi una sistemata.

Nella sua testa, apparvero ancora più dubbi, perché la madre, che tanto odia, stava al telefono con un avvocato? Il figlio di chi aveva fatto cosa? Di quale famiglia stava parlando? Non riuscì a darsi neanche una risposta, non sapendo proprio niente di quello che si stava progettando nel mentre dietro...
Una volta entrato, mise da parte i mille pensieri che aveva e si sedette sul proprio letto, guardando in modo omicida tutti gli outfit che aveva nell'armadio. <<Ahhh io morirò oggi! Ed ora che mi metto?? Come si vestirà lui?? Se mi vesto troppo elegante? Aiuto.. ammazzatemi>> fece pensieri del genere e guardò l'orario che segnava le 15 spaccate. <<TI DEVI MUOVERE MINGRUI MANCA POCO AIUTO AIUTO EHM...>> Continuò a fissare le camicie presenti all'interno del mobile e finalmente, dopo molto tempo, decise di prenderne una con delle stelline da abbinare a dei jeans neri e scarpe rigorosamente bianche.

Dopo pochi minuti indossò quei indumenti e andò dritto in bagno a lavarsi il viso e i denti moltissime volte.
Si guardò un'ultima volta allo specchio per sistemarsi i capelli in modo leggermente mosso e mettersi del leggero profumo.
<<Direi che sono perfetto.>> Sorrise soddisfatto del suo aspetto prendendo poi, successivamente il telefono tutto agitato.
<<MADONNA SONO LE 15:45, MANCANO SOLO 15 FOTTUTI MINUTI, MINGRUI DOVE HAI LA TESTA!??>>

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Jisung💗:

Me+You=We (Zerui)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora