twenty-third chapter

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Quella mattina, leggermente fredda per la stagione in cui si trovavano, Mingrui si svegliò di buon umore: aveva fatto un bellissimo sogno ed era sicuro che quel giorno sarebbe stato uno dei migliori della sua vita, sarebbe stato finalmente libero. Dopo essersi ripreso dal dormiveglia, andò dritto in bagno per farsi una doccia calda per incominciare la giornata. Nel mentre che si preparava, pensò a fondo se la scelta che stava per compiere fosse quella giusta, la migliore insomma. Ne dedusse di si, ormai non si poteva più tirare indietro, dall'altro lato lo aspettava una famiglia meravigliosa assieme al proprio migliore amico. Non poteva chiedere di meglio no? Il ragazzo pregò solamente di non ricevere nessun tipo di imprevisto e di incominciare ad essere felice per una volta..

Dopo essersi messo indosso, una maglietta bianca, dei jeans anch'essi bianchi e delle scarpe identiche ai primi due, prese lo zaino e andò con cautela in soggiorno. I suoi passi si facevano sempre più leggeri, aveva paura della propria madre, aveva paura di essere scoperto all'ultimo e di morire, esatto. Aveva paura di un'improvvisa aggressione da parte di colei che lo aveva partorito. Ecco a cosa era arrivato il povero ragazzo...era arrivato ad aver paura persino di respirare per colpa della donna. Una volta constatato che "il mostro" stesse ancora dormendo, mangiò velocemente delle brioches al volo ed uscì di casa mettendosi, in entrambe le orecchie, i suoi fedeli auricolari. Una volta terminata la breve scalinata, uscì dal portone osservando il cielo privo di nuvole; sorrise. Si era momentaneamente dimenticato del giorno precedente, non si ricordò, a primo impatto, che lì non ci doveva essere il suo amico Jisung ma Zeyu.
La scena che gli si presentò davanti fu quasi comica per il ragazzo ma, allo stesso tempo, piena di tensione. Si trovò entrambi i ragazzi davanti alla propria casa che stavano litigando animatamente probabilmente da molti minuti.

Alcuni minuti prima:

Jisung si diresse, con un peluche in mano come scuse, verso la casa del suo "grande amore". Essendo arrivato in anticipo, si appoggiò al muretto ed osservò la strada, contemplando in silenzio il motivo della sua rabbia improvvisa del giorno precedente. Lui non era così si disse più volte certo che la cosa fosse vera. Sospirò pesantemente controllando parecchie volte l'orario sul proprio cellulare: voleva fare una sorpresa e porgere a Mingrui un regalo come ulteriore scusa.
Giusto due minuti dopo, in fondo alla via, comparve la figura di un secondo ragazzo: Zeyu, che, non appena fu abbastanza vicino da riconoscere il castano, prese parola:
<<Che cazzo ci fai tu qui?>> Si avvicinò ad egli spostandolo dal muretto.
<<Potrei chiederti la stessa cosa "essere violento">> si allontanò da lui sistemandosi la maglietta leggermente stropicciata.
<<Ma per favore, hai ancora il coraggio di presentarti qui dopo ieri? Sfigato.>> Rise amaramente prendendosi gioco di lui.

<<Senti un po' chi parla Yu, se i miei conti non sono sbagliati, è ancora single o sbaglio?>> ridacchiò trionfante nel mentre che teneva il peluche in mano e si sistemava gli occhiali.
<<Bastardo>> si avvicinò a lui per prendere il pupazzetto e subito dopo spingerlo <<ti vuoi far perdonare con ciò? È meglio se sparisci dalle nostre vite>>
<<Non sei di certo tu quello che decide qui e poi ridammi il regalo>> se lo riprese anche se con un po' di difficoltà <<le tue mani da violento non possono toccare nemmeno un pupazzo come lui>>.
In quel momento Zeyu, dopo essersi sentito dire che proprio lui, era una persona violenta, si stava di nuovo per scagliare contro di lui quando fu fermato da una voce.

<<Che sta succedendo qui..?>> Guardò entrambi i ragazzi autoritariamente.
<<Gougou buongiorno, tieni ti ho preso un regalo per chiederti scu->> non riuscì a finire la frase che il peluche fu strappato dalle sue mani e buttato violentemente a terra da Zeyu.
<<Mi spieghi che ci fa sto qua davanti casa tua o mi devo incazzare?>> Pestò con il piede l'innocente peluche.
<<Zeyu..non so che dirti, io non ho fatto assolutamente niente, non lo so.>> Rivolse uno sguardo severo a Jisung che non rispettò l'accordo fatto tramite chat.
<<Ah bene, sai come mi ha chiamato sto essere? Violento, si esatto IO sono violento quando è lui che ti ha quasi violentato>> sputò acide parole contro il terzo che nel mentre cercava di pulire il pupazzo in silenzio.
<<Senti...puoi semplicemente lasciarlo stare...posso passare una giornata in tranquillità o no? Ti prego>> lo supplicò leggermente sapendo della debolezza del moro.

<<Eh va bene>> spinse ancora l'altro ragazzo <<stagli alla larga>> detto ciò prese per mano Mingrui e si incamminò verso scuola con lui.
<<Sai che odio la violenza, potresti avere modi più "gentili" nei suoi confronti?>>
<<No>> rispose seccamente il ragazzo cercando subito dopo di iniziare un discorso sensato e piacevole per entrambi <<hai salutato casa?>>
<<Si, anche se lo farò dopo in modo definitivo spero>>
<<Sarà così credimi>> entrarono dentro l'istituto e lo accompagnò fino davanti alla sua aula.
<<Bene..allora ci vediamo all'intervallo? Sei sicuro che, tu sai chi, andrà a casa mia e la porterà via?>>
Il maggiore annuì <<al mille per mille>> gli prese la mano e gli baciò delicatamente il dorso <<a dopo principe>>.
Il minore sorrise, lo salutò abbracciandolo ed entrò nella classe per poi mettersi seduto al proprio banco.
Non passarono nemmeno trenta secondi che Jisung si sedette, come di consueto, vicino al minore.

<<Buongiorno di nuovo>> gli spostò dalla fronte i capelli castano scuro per ricevere attenzioni.
<<Hey Jisung, scusa nuovamente per prima sai com'è...non dovevi venire a casa ecco>>
<<Eh vabbè, volevo portarti un regalo che poi mi ha completamente disintegrato il tuo amichetto>> rise ironicamente per poi sbuffare.
<<Lo so, potevi darmelo a scuola no?>>
<<Eh no, non potevo aspettare>> alzò le spalle tirando fuori il materiale occorrente per la lezione <<non sarà semplice starti lontano>>
<<Jisung..ne abbiamo già parlato dai, preferisci completamente dimenticarmi?>> disse esasperato tirando fuori dall'astuccio una penna nera.
<<No però..>> sospirò guardandolo <<va bene>> rivolse uno sguardo alla professoressa <<manterrò questo segreto ma io continuo comunque a provarci con te, questo sia chiaro>>
Mingrui acconsentì in silenzio, sicuramente non voleva dare false speranze al ragazzo, ma nemmeno voleva vederlo soffrire, si limitò quindi ad assecondare le sue richieste.

Passarono tre ore molto intense comprendenti una verifica e due interrogazioni; insomma, una giornata perfetta.
Finalmente, all'intervallo ebbero un momento di tregua e poterono parlare di nuovo tranquilli, senza preoccuparsi della docente troppo vogliosa di sapere.
<<Non ne potevo più, non parlarti mi rende triste mio girasole>> gli toccó il naso ridacchiando.
<<Jisunggie non fare il romantico, non ne se capace>> gli rivolse un sorriso che subito dopo si ingrandì guardando arrivare, nella propria classe, il ragazzo che in quel momento occupava i suoi pensieri <<scusami, ci vediamo dopo>> disse bisbigliando per poi raggiungere il maggiore che, come un carabiniere, lo stava aspettando sull'uscio della porta.
<<Mamma mia che faccia coniglio, sembri morto, che c'hai?>>
<<HO LE RUGHE??? ODDIO DOVE??>> gli levò il telefono dalle mani instintivamente per controllare, attraverso la fotocamera, il proprio aspetto ma, nel mentre che osservò il cellulare, lesse una chat con una certa ragazza e deglutì.

<<Scusami- non volevo invadere la tua privacy.. cioè sei libero di scrivere con chi vuoi ovviamente.>> Disse abbassando leggermente lo sguardo, assumendo un tono della voce basso e rattristato.
<<Che c'è? I cuoricini ti hanno reso triste principino? Pensi che io senta altre persone? Non pensavo di averti fatto una tale impressione.>> Mise entrambe le mani sulle sue guance e con le dita, alzò le due estremità del labbro per fargli tornare il sorriso.
<<No.. cioè, dai Zeyu>> gli levò le mani dal proprio viso <<non mi dà fastidio>>
<<Certo, ed io sono il principe di Inghilterra>>
Il più piccolo, troppo concentrato ad osservare solo la superficialità di quella conversazione, non si rese nemmeno conto che non era scritta in una lingua parlata comunemente in quel posto.
Solo dopo molti secondi, il maggiore prese parola e...

ANGOLO AUTRICE

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e come sempre, ci vediamo (spero presto) al prossimo.

Stellina~

Me+You=We (Zerui)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora