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Il giorno successivo appena arrivammo a scuola mi invii al solito gruppo con Lia, Tomiko e Rainbow ma un secondo dopo anche Emily si avvicinò a noi.

Spiegò a me e Lia che non le andava di finire in banco con Jungkook e pregandoci che una delle due stesse con lei così Lia le disse che poteva stare con lei e anche io accettai purché mi lasciassero in prima fila.

Entrammo e come mi aspettavo Jungkook si piazzò accanto a me ma non disse una parola, non lo fece per tutta la giornata, ne durante le lezione ne a lezione d'arte ma esordì con un sorpreso "Oh" quando il professore mi indicò appena misi piede in palestra per fare taekwondo.

Lo osservai, aveva un chinino bianco immacolato e una cintura nera con due lineette bianche e ciò mi fece intuire che gli esercizi mi sarebbero toccati con lui, l'unico altro cintura nera ma di secondo Dan.

Fecimo riscaldamento e poi il professore ci mise a coppie, ovviamente mettendo me con faccia d'angelo, e iniziò a spiegare l'esercizio.

Ci spiegò la teoria per poi mostrarlo con il suo assistente e infine lasciarci a provarlo. Aveva messo più avanti quelli meno bravi e più indietro quelli più capaci quindi io ero relegata in un angolo in fondo al tatami e avevo capito gran poco della spiegazione.

"Attacco o difesa?" chiese serioso Jungkook.

"Difesa" dissi avendo capito meglio quella parte della figura.

Iniziammo piano ma dopo il primo passaggio non mi ricordavo già più la posizione delle mani per il secondo.

"Non ti viene bene stare in fondo, non è vero?" chiese allora vedendomi in difficoltà.

"Per niente, possiamo riprovare?" dissi dispiaciuta tirandomi indietro.

"Certo" disse lui comprensivo.

Feci il primo passaggio e quando feci per bloccarmi nuovamente per il secondo lui mi lasciò il braccio, cosa che non avrebbe dovuto fare, per poi tendermi la mano e mostrarmi delicatamente dove metterla.

Mi aiutò finché non riuscii a imparare la figura e poi ci allenammo a parti alterne finché entrambi non la padroneggiammo tranquillamente.

"Guarda" mi disse Jungkook mentre ci eravamo fermati a bere un po' d'acqua. Osservai nella direzione in cui aveva indicato con la testa ma tutto quello che notai era il professore che correggeva due ragazzi così gli risposi con un espressione dubbiosa.

"Siamo stati i più veloci, gli altri stanno ancora imparando il modo giusto per fare l'esercizio" disse lui con un sorrisetto.

"Se te ne vai giuro che questa volta ti uccido" dissi io seriosa sapendo che aveva quella pessima abitudine.

"No, la parte migliore sarà la dimostrazione finale, non me ne vado prima di aver visto le loro facce, ti va di fare un po' di esercizio libero mentre aspettiamo?" chiese mettendo giù la bottiglia.

Ci pensai per poi capire che non avevo nulla da perdere e così tornammo al nostro angolo e iniziammo a fare un po' di esercizio.

Fu solo dopo una forbice alla testa di Jungkook in cui riuscii a sentire il piedi di entrambi posarsi nuovamente leggeri sul tatami che mi accorsi del silenzio e anche lui sembrò rendersene conto perché abbassammo entrambi la guardia verso l'altro per spostarla al esterno verso il pericolo derivante da quel silenzio.

Mi resi conto che tutti, sia gli alievi che gli insegnanti si erano fermati a guardarci, nonostante l'evidente stupore delle persone attorno a noi però non abbassammo la guardia.

"Bene, l'ora è quasi finita, passerei alla dimostrazione" disse allora il professore dando un colpetto al suo assistente per mostrare nuovamente la figura.

La fecero tutti e noi restammo per ultimi. Le dimostrazioni, esclusa quella del professore, erano macchinose, scattanti e incerte, solo la nostra fu fluida e rapida come se il movimento si fosse impresso nella nostra memoria muscolare già nel poco tempo che la avevamo studiato.

Il professore ci lasciò andare dopo la nostra dimostrazione, mi feci la doccia al volo e mi precipitai in classe d'arte.

Arrivai pensando di essere in ritardo ma appena notai l'aula vuota vidi che mancavano ancora dieci minuti così mi appoggiai atterra a risistemare il portone che era completamente sottosopra.

"Quella è una cosa che avresti dovuto fare in spogliatoio non qui, non avere paura dei ritardi la nostra professoressa d'arte raramente si arrabbia per un ritardo, specialmente se hai appena finito un corso di atletica" disse Jungkook avvicinandosi con il suo borsone a tracolla.

"Che ci fai qui? Non vai a casa?" chiesi incuriosita sapendo che dagli spogliatoi si poteva uscire direttamente nel cortile.

"No, ho il corso d'arte avanzata, come te, vieni, possiamo entrare" disse lui spingendo la porta ed entrando nel aula deserta.

Ci pensai su qualche secondo, non mi andava di restare sola in una stanza con lui ma dal aula al corridoio almeno sapevo che lì non avrebbe potuto fare danni se non volesse essere messo in punizione.

Entrai e posai il mio borsone vicino a un cavalletto per poi andare alla finestra e spalancata lasciando entrare l'aria calda di inizio ottobre.

"Tieni, dovresti provare a leggere questo, è quello che usa il nostro professore di taekwondo, a me è stato molto utile" disse allora lui passandomi un libro parecchio usurato.

Lo presi e iniziai a sfogliarlo incuriosita, vidi le pagine dai bordi ingialliti, doveva averlo consumato a forza di leggerlo, la maggior parte delle tecniche le conoscevo, alcune erano particolari ma venivano spiegate molto bene e le figure erano molto realistiche e dettagliate. Da alcuni punti spuntavano post-it con piccoli appunti in una calligrafia fine e decorosa e in alcune pagine c'erano dei fogli con figure diverse da quelle originali appoggiate al disopra leggermente modificate.

"Te lo posso lasciare, io lo conosco a memoria, basta che lo tratti bene" disse Jungkook riportandomi alla realtà.

"Non potrei, sembra molto importante per te, non potrei mai prendere una cosa così importante" dissi chiudendolo per poi tenderlo verso di lui.

"Dagli una letta e poi restituiscimelo allora, sono sicuro che mi ringrazierai" disse lui con un sorriso per poi prendere il suo borsone e lasciarlo ai piedi del cavalletto affianco a quello dove si trovava il mio.

"Buongiorno, siete già qui, prendete posto, inizieremo subito" disse la professoressa entrando con tutti gli altri studenti.

Iniziammo a fare un ritratto di una modella venuta apposta con lo stile di Michelangelo mentre la professoressa faceva lezione teorica a riguardo, ma durante la lezione non riuscii a trattenermi da lasciare che il mio sguardo cadesse per un paio di volte sul libro che faccia d'angelo mi aveva lasciato e che io avevo appoggiato davanti al borsone.

Faccia d'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora