In casa trovai solo un biglietto che diceva che aveva anticipato il suo viaggio di lavoro e che sarebbe tornata due settimane più tardi, due ore dopo l'arrivo di papà.
Per un momento mi venne da chiamare Charlotte e sfogarmi con lei ma mi bloccai, parlare con Charlotte era praticamente inutile, quella famiglia aveva un legame stretto a doppio nodo, Charlotte non sapeva cosa fosse la solitudine e il rapporto dei suoi genitori era indiscutibile, si vedeva il loro amore, il marito che si assicurava di portare sempre un regalo alla moglie quando tornava da un viaggio e di non fare mancare mai nulla a lei e ai figli a costo di dover fare tre turni di lavoro al giorno.
Pensai ai miei genitori, mio padre non era mai dispiaciuto di lavorare tutto il giorno o di tornare a casa solo un paio di volte al mese, mia madre cercava di stare fuori casa il più possibile e per evitare che la disturbarsi per chiederle qualsiasi cosa mi aveva lasciato una carta di credito.
Anche Tomiko aveva una situazione simile a quanto avevo capito, lei era figlia del terzo marito e aveva altri quattro fratelli, tutti da padri diversi, ma non avevo abbastanza confidenza con lei per raccontarle questo.
Jungkook era l'unico con cui parlarne ma non mi andava di disturbarlo proprio in quel momento, ci eravamo appena salutati, sembrava scortese come cosa ma avremmo tanto tempo il giorno successivo, avrei sicuramente trovato il momento adatto.
Andai a letto ma non dormii, per me era impossibile sopportare l'idea che mia madre stesse tradendo mio padre e ciò non mi fece dormire.
Il giorno successivo mi ritrovai a correggermi le occhiaie, in genere il trucco non era da me ma quel giorno ne avevo bisogno, se non altro per non dare spiegazioni a Charlotte che sarebbe arrivata di lì a pochi minuti.
Salii in macchina e mi appoggiai al finestrino in cerca di sonno che ancora non riuscivo a trovare.
"Cosa ti è successo? Le occhiaie si vedono, anche perché non ti sai truccare" disse lei stupita.
Provai a resistere ma poi le raccontai tutto, dalla punizione sino a quel momento, non escludendo nemmeno un dettaglio.
"Fai attenzione con faccia d'angelo, sa manipolare le ragazze, può farti innamorare e lasciare che tu faccia il resto, spezzandoti il cuore senza battere ciglio" disse lei una volta che finii di raccontare.
"Sei seria? Io sono preoccupata perché mia madre tradisce mio padre e ho paura che se ne scappi con il padre di Jungkook e tu mi dici di stare attenta con lui? Almeno lui mi ha consolato e mi ha tirato su il morale" dissi io offesa da ciò che mi aveva detto.
"Sono preoccupata per te, tutto qui" disse ancora lei.
"Lascia stare, sono troppo stanca per discutere di questo" dissi mentre si parcheggiava e non aspettai nemmeno che fosse completamente ferma per scendere.
Andai dalle ragazze e Lia non mi fece domande sulle mie occhiaie e si limitò a sistemarmi il trucco. Nessuna di noi parlò, non quando arrivò Emily ne quando in classe lei e Lia si sedettero assieme, ne tantomeno quando Jungkook mi si mise accanto con una leggera carezza sul mio braccio che mi fece sorridere.
Le lezioni passarono velocemente senza che proferissi parola e nemmeno durante il pranzo parlai, arrivai in aula d'arte e mi misi su uno sgabello.
"Lo so che la storia di tua madre è pesante ma cerca di distrarti finché sei fuori casa" disse in un sussurro Jungkook mettendosi nella postazione accanto alla mia.
"Ci sto provando ma non mi esce dalla testa" risposi in un sussurro.
Lui sorrise per poi alzarsi e chiedere se poteva esporre la sua tecnica quel giorno e la professoressa sembrò entusiasta, al contrario di Jungkook stesso.
Iniziò a spiegare e io a dipingere, mi resi conto che lui sembrava averlo fatto apposta, conoscevo la sua tecnica ma non abbastanza, potevo pensare mentre dipingevo ma non andare troppo affondo nei miei pensieri, grazie a ciò conclusi che non avrei potuto fare nulla finché mia madre non fosse tornata ma non pensai abbastanza alla questione per arrivare a colpevolizarmi, capii anche che forse avrei dovuto dire a Charlotte che avevo intenzione di essere amica di Jungkook perché mi sarà aiutando e sembrava essermi vicino in quel momento così complicato per entrambi, ma lo avrei fatto più avanti.
Alla fine dalla lezione il mio dipinto non era venuto bene come al solito ma era ugualmente passabile e ciò solo perché conoscevo già la tecnica.
Andai a cambiarmi e mi ritrovai sul tatami con Jungkook nel nostro solito posto.
"Grazie, mi stai aiutando davvero tanto" dissi con un sorriso appena gli fui affianco.
"Anche per me è utile, credimi, che ne dici se finiamo di leggere quel libro dopo scuola?" chiese allora lui.
"Si, puoi venire da me, ho casa libera, mia madre se l'è data a gambe dopo ieri" dissi io con un sorriso che lui ricambiò.
La lezione si svolse abbastanza velocemente, il professore ci mostrò una nuova tecnica e grazie al libro di Jungkook avevo già imparato e così anche quel giorno mi ritrovai poco dopo a fare esercizio libero che mi scaricò decisamente sia i pensieri che le mie già scarse energie.
Anche l'ultima ora di arte passò in fretta e appena salii in macchina di Jungkook mi addormentai appoggiata al finestrino.
Mi svegliai qualche ora più tardi con l'odore pungente di pittura appena stesa e l'immagine di Jungkook dietro al mio cavalletto da disegno che aveva spostato dal suo angolo.
"Che stai facendo?" chiesi intontita alzandomi e avvicinandomi a lui che non sembrava nemmeno avermi sentito.
Osservai la tela sul quale il mio viso dormiente stava troneggiando, i dettagli erano perfetti e la mia pelle sembrava splendere di luce propria.
"E un ritratto stupendo" dissi appoggiandogli una mano sulla spalla.
"Solo perché ho ritratto te" disse lui sorridente mettendo l'ultima pennellata al dipinto.
"Perché non mi hai svegliato?" chiesi io allora.
"Sembravi aver dormito davvero poco questa notte, non mi andava di disturbarti, e poi abbiamo tutto il weekend per finire quel compito" disse lui con un sorriso.
"È venerdì sera, non hai da fare? Sarà pieno di feste, perché non vai? Possiamo fare domani" dissi io pensando che lui sarebbe sicuramente voluto andare alle feste che davano.
"Preferisco assicurarmi che tu mangi e vada a letto e poi le feste a lungo andare diventano tutte uguali" disse allora lui voltandosi verso di me.
"Ok, che ne dici allora se ordiniamo qualcosa e finiamo di leggere Romeo e Giulietta?" chiesi io sorridente.
"Sembra un ottima idea" disse lui allora.
Ordinammo del cibo cinese e dopo aver mangiato ci misimo sul mio letto a leggere, così non tardai molto a sentire la stanchezza della giornata e ad addormentarmi cullata dalla sua voce.

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Faccia d'angelo
FanfictionIl classico cattivo ragazzo che incontra la classica secchiona, ma la loro storia è intrecciata nel destino fino dal principio