"Marck non era il mio ragazzo, ma stavamo praticamente insieme, eravamo nella stessa classe di arte è un bravo ragazzo, intelligente, diligente e studioso, negli ultimi mesi di scuola eravamo praticamente fidanzati e al ballo scolastico speravo mi desse la mia prima volta ma mi ha detto che avrei dovuto farlo con qualcuno che mi sarebbe stato financo allungo, da quel giorno non ho più sue notizie" dissi io per poi accoccolarmi a lui.
"Sembra un tipo parecchio noioso, tu non sei noiosa come lui, ma su una cosa ha ragione, per la tua prima volta hai bisogno di qualcuno che ti resti affianco e che ti meriti" disse stringendomi a se. Non opposi resistenza, le sue braccia erano forti e il suo respiro rassicurante.
"Tu dici? Secondo me si o noiosa proprio come lui, arte, taekwondo, sono studiosa, non sgarro mai e mi sarebbe piaciuto avere la mia prima volta prima dei 18 anni" dissi io senza scostarmi.
"Aspetta? Quando compi gli anni?" chiese stranito scostandomi leggermente per potermi guardare.
"Il 31 dicembre, perché?" chiesi allora io.
"Solo curiosità, hai ancora due mesi per realizzare il tuo sogno" disse spiritoso lui.
"Simpatico, non la darò di certo al primo che passa, credimi e poi due mesi per trovare una persona che mi piaccia? Ci ho messo quattro anni a trovarmi qualcuno che mi interessasse l'ultima volta" dissi io scostandomi da lui.
"Jungkook resti per cena?" chiese mio padre allora entrando in cucina con un largo sorriso sulle labbra e la cosa mi sembrò strana, certo non era mai stato scontroso con i miei amici, anzi in genere era sempre gentile ma mai così entusiasta e solare, sembrava quasi una caricatura a vederlo in quel modo.
"Non vorrei disturbare, ero passato solo a chiedere dei compiti a July, non ero sicuro di essere riuscito a scriverli tutti" disse Jungkook con un sorriso rassicurante.
"Non disturbi, gli amici di July non disturbano mai" disse mio padre radioso e così Jungkook si voltò a guardarmi, rimasi qualche secondo incantata a osservare mio padre prima di voltarmi verso Jungkook e fargli un mezzo sorriso.
"Va bene, penso di poter restare, non sarà un problema" disse allora con un sorriso gentile.
"Approposito di quei compiti, li ho scritti nel diario, vieni, te li faccio vedere, tu ordina pure papà" dissi con un sorriso per poi scendere dal bancone e trascinando Jungkook verso camera mia.
Arrivai in camera e come prima cosa chiusi la porta alle mie spalle.
"Come mai tanta voglia di stare soli?" chiese in un tono malizioso.
"Non so chi sia quella persona ma non è mio padre, mio padre non è così esuberante ne così solare, è un uomo aperto, sì, ma è più risoluto, distaccato, amorevole, certo, ma non verso gli sconosciuti, capisci?" dissi con lo sguardo basso.
"Certo, lo posso capire, perché invece non ordiniamo, così ti distrai?" chiese lui tirandomi con sé a sedere sul letto.
Presi il telefono e ordinammo tre Hamburger con le patatine che sarebbero arrivati a breve così lui si lasciò ricadere sul mio letto, come se fosse sfinito e feci lo stesso restando stesa al suo fianco.
"Perché non mi racconti come mai questa volta tuo padre desidera ucciderti?" chiesi allora con un sorriso voltandomi verso di lui e scoprendo che mi stava guardando a sua volta sorridente.
"È complicato" disse lui senza smettere di sorridere.
"Ho tempo in abbondanza" dissi io con una mezza risata per poi girarmi su un lato e appoggiare la testa su un amano per vederlo meglio.
"Da dove inizio? Un ora fa mi sono presentato a una cena di lavoro di mio padre con jeans e giacca in pelle, si è arrabbiato visto che era una cena estremamente elegante, doveva essere per una sua promozione e i figli degli altri erano tutti vestiti in modo adatto, poi non mollavo un attimo il telefono e non socializzato con nessuno e infine ho scaricato tutti per venire qui, in realtà è stato il colpo di fortuna della giornata" disse lui sorridendomi sollevato.
"Lo sarà decisamente meno quando tornerai a casa questa sera e troverai ad attenderti la punizione peggiore sulla faccia della terra" dissi divertita allargando il mio sorriso.
"Se è per vederti sorridere sarai in grado di camminare nel fuoco e attraversare il mare a nuoto, una improbabile punizione di mio padre non mi spaventa" disse con un sun sorriso per poi mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio facendomi percepire una scossa che mi percorse tutto il corpo.
Sentii il mio corpo muoversi da solo per accostarsi al suo quando mio padre busso alla porta dicendo che era arrivato il fattorino.
Mi alzai di scatto seguita da Jungkook per poi andare in salotto dove mio padre aveva già diviso tutto sul tavolino da salotto e io mi sedetti atterra tranquillamente come ero solita fare quando c'erano entrambi i miei genitori a casa così che loro potessero stare a mangiare sul divano. Anche Jungkook ignorò il divano per sedersi atterra accanto a me.
"Non devi sederti atterra, ti ho lasciato il posto sul divano apposta" dissi sorridente.
"E lasciarti da sola perterra? Non se ne parla e poi così almeno possiamo parlare" disse lui sorridente ma nonostante ciò mangiammo in silenzio, qualunque argomento sembrava strano e impraticabile davanti a mio padre quindi ci limitammo a guardare la tv.
Una Volta finita la cena accompagniamo Jungkook alla porta laciando mio padre a guardare la TV e l'aria sembrò allentarsi notevolmente dalle nostre spalle lasciando che i nostri sorrisi tornassero lievi sulle nostre labbra.
"Vai piano per strada e tieni, questa è tua" dissi togliendomi la giacca che stavo ancora indossando per poi porgiergliela.
"Tienila tu, sono piano a casa e ti sta bene, ci vediamo domani o domenica mattina, ti prometto che ci sarò quando parlerai a tuo padre" disse mentre mi faceva rimettere la giacchetta per poi darmi un bacio sulla guancia e allontanarsi.
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Faccia d'angelo
FanfictionIl classico cattivo ragazzo che incontra la classica secchiona, ma la loro storia è intrecciata nel destino fino dal principio