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Aspettai qualche minuto prima che Jungkook facesse capolino in camera, come prima cosa scrisse a suo padre che mi aveva trovato e ciò mi fece sorridere, l'idea che qualcuno si preoccupasse per me era una cosa speciale, poi si avvicinò a me.

"Scusa se sono scappata, non potevo apportare di vedere mia madre dare un regalo a tutti eccetto che a me" dissi mortificata.

"Avrei fatto lo stesso, ci ha già pensato mio padre a dirgliene di tutti i colori a riguardo, piuttosto vedo che avrò un secondo regalo oggi" disse per poi sciogliere il fiocco che avevo al collo e baciarmi appassionatamente.

"Ho rubato una bottiglia di champagne, non ho mai bevuto a dire il vero ma c'è sempre una prima volta" dissi con un sorriso prendendo i due bicchieri.

"Dobbiamo assolutamente rimediare direi" disse lui prendendo la bottiglia.

Iniziammo a bere ma non mi ricordai molto fino alla mattina quando mi svegliai nuda accanto a Jungkook, la bottiglia era vuota sul comodino e accanto si trovava un preservativo usato.

Non avevo voglia di alzarmi ma mi vidi costretta per andare a vomitare, dovevamo aver bevuto parecchio perché pochi minuti dopo arrivò anche Jungkook per lo stesso motivo.

"Se mio padre ci vede così ci butta entrambi fuori di casa" disse Jungkook con una mezza risata.

"Lo farei anche io se fossi in lui" dissi portandomi le mani alle tempie.

"Vieni, facciamo una doccia vedrai che starai subito meglio" disse aiutandomi ad alzarmi.

Ci fecimo una doccia e poi tornammo a letto finché non ci portarono la colazione.

I giorni successivi passarono velocemente, non vidi più mia madre ma cancellò tutti i suoi impegni dal agenda ma non mi importava, ormai aveva smesso di importarmi.

Quando mi sveglio il 31 trovai Jungkook a tendermi un altro pacco.

"Buon compleanno" disse sorridente.

"Te lo sei ricordato?" chiesi stupita, nessuno si ricordava mai il mio compleanno.

"Come potrei dimenticarlo?" chiese lui sorridente lasciandomi il pacchetto.

Lo aprii e ci trovai dentro una serie di biglietti per misero, parchi naturalistici e di divertimento.

"È bellissimo" dissi per poi baciarlo.

"Ho pensato che ti avrebbe fatto bene distrarti un po', puoi andarci con chi vuoi, ogni biglietto include l'entrata fino a cinque persone" disse lui sorridente.

"Tieniti libero, avremmo parecchio da fare" dissi divertita tirando fuori tutti i biglietti e mettendoli in piccole pile sul letto.

"Mio padre mi ha aiutato a scegliere i luoghi" disse sedendosi al mio fianco.

"Dopo lo ringrazierò" dissi con un sorriso.

Li sistemai tutti a dovere e li misi in una cartellina che poi infilai nello zaino.

Fecimo colazione e a pranzo mi premurai di ringraziare il padre di Jungkook a dovere. La cena fu abbastanza sfarzosa e lì scoprii che in realtà il padre di Jungkook aveva fatto svuotare la cabina armadio della figlia e aveva usata per metterci dei vestiti che aveva comprato appositamente per me, provai a convincerlo di farsi ridare i soldi per la cosa ma lui rifiutò dicendo che sarei comunque stata lì spesso e che dovevo vedere la cosa più come un regalo per le feste e così mi arresi.

Nei giorni successivi arrivò anche un altra notizia, una mostra chiedeva alcuni miei quadri da esporre, avevo inviato decine di foto dei miei quadri alle mostre nella speranza che qualcuno mi lasciasse uno spazietto così fui entusiasta della cosa e costrinsi Jungkook a passare una giornata intera a casa mia per scegliere cosa mandare alla galleria e alla fine riuscimmo a prendere cinque quadri dal mucchio, due paesaggi, un ritratto e una natura morta.

Rimasi a casa di Jungkook fino alla fine delle vacanze e il primo giorno di scuola partimmo direttamente da casa sua.

Appena arrivati lui mi lasciò per andare dai suoi amici e e io andai dalle mie amiche, raccontai a Lia, Tomiko e Rainbow tutto ciò che era successo e sembrarono entusiaste al contrario di ciò che successe quando lo raccontai a Charlotte che passò mezz'ora a dirmi di come stessi giocando con il fuoco e che non avrei dovuto lasciare a lui la mia prima volta. La ignorai e ripresi per la mia strada chiedendomi se davvero fosse ancora la stessa persona con cui ero tanto amica e se anche io fossi la stessa di cui era amica lei.

Quando tornai a casa quel giorno trovai entrambi i miei genitori ad aspettarmi con una festa, per non so cosa, mi diedero un paio di regali che non erano altri che souvenir provenienti dai luoghi in cui erano stati e mio padre aveva preso anche un vestito per il ballo di San Valentino, quello fu l'unico regalo che mi piacque e alla fine li lasciai a festeggiare da soli per andare a fare i compiti.

Quel giorno stesso la mostra mi inviò i soldi che avevano guadagnato vendendo i miei quadri e me ne chiesero altri così decisi di mandare questa volta sette quadri e i miei si stupirono quando due facchini quella sera arrivarono a caricare i quadri e io decisi di restituire loro la carta di credito, avevo il mio conto con la carta da quando ero piccola ma non avevo abbastanza soldi per badare a me stessa, mentre quello che mi era arrivato per i quadri bastava a coprire tranquillamente le spese medie che facevo in un anno ma non era abbastanza per andarmene di casa. Spiegai velocemnte la situazione ai miei genitori dicendo che ora avrei cercato di essere più indipendente e loro tutto ciò che fecero in segno di risposta fu annuire.

Chiamai Jungkook e gli dissi la cosa e lui di congratulò con me dicendo che ne era felice e che avrebbe proprio dovuto comprare un mio quadro prima che salissero troppo di valore. Io ridi, ovviamente e gli dissi che lui non li doveva comprare e che gliene avrei regalato uno.

Nei giorni successivi i quadri uscivano da casa mia a pacchi da dieci quasi tutte le sere e così anche i soldi entravano e capii che quella passione ormai era diventata un lavoro.

Iniziai a visitare i parchi di cui Jungkook mi aveva dato i biglietti e tutte le volte che riuscivano portavamo anche suo padre con noi, tutte le volte facevo degli schizzi su un quaderno e alcune foto per poi tornare a casa e farne dei quadri.

Faccia d'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora