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Quando mi svegliai un forte odore di pancake aveva invaso la casa. Pensai che mia madre doveva aver parlato con mio papà e lui dovesse essere tornato prima e avesse deciso di farmi i pancake come ogni volta per farsi perdonare la sua assenza.

Quando la porta si aprì mi aspettavo che apparisse mio padre, un uomo dai capelli mori, con le spalle larghe e una statura imponente, non di certo Jungkook.

Scattai a sedere e mi ricordai che la sera prima mi fossi addormentata tra le sue braccia quindi probabilmente aveva dormito con me.

"Che ci fai qui?" chiesi rendendomi conto che avevo ancora i vestiti di scuola addosso.

"Ieri sera ci siamo addormentati entrambi mentre leggevo, mi sono svegliato questa mattina con mio padre che mi chiamava per chiedermi in che prigione doveva venire a prendermi questa volta" disse lui divertito lasciandomi un vassoio con dei pancake e del succo alla pesca.

"Sarà rimasto stupito nel sapere che in realtà sei rimasto a dormire a casa di una tua amica" dissi io assaggiando un pancake che era davvero squisito.

"In realtà gli ho buttato giù in faccia quindi fra massimo un paio d'ore al telegiornale passerà la mia faccia dicendo che sono disperso" disse lui con una mezza risata.

"Almeno si preoccupa per te, una volta sono sparita da casa mia per due settimane senza lasciare nemmeno un biglietto e i miei genitori non se ne sono nemmeno accorti e anche quando sono a casa non fanno per niente caso a me, hanno preso questa casa apposta, vicino a scuola e in centro così che anche mi posso arrangiare per tutto e con un piano intero per me così da non doverli vedere anche se sono qui, mi piacerebbe che almeno una volta mi chiamino per sapere se sono ancora viva" dissi con un sorriso amaro. Mentre parlavo mi si era chiuso lo stomaco così lasciai stare i pancake e provai a bere qualche sorso di succo che però sembrò andarmi di traverso così lasciai stare anche questo.

Jungkook mi prese il vassoio mettendolo sul comodino e mi abbracciò tenendomi a sé e senza protestare mi strinsi a lui, appoggiai al testa al suo petto e sentii il suo cuore a mille, sembrava quasi volergli uscire dal petto.

"Tutto bene? Come mai il cuore ti batte così forte?" chiesi straccandomi leggermente da lui.

"Tu mi fai questo effetto, ma sto bene, sto sempre bene mentre sto con te" disse lui per poi scostarmi una ciocca di capelli facendomi avvampare.

"Forse è meglio che vada a farmi una doccia, tu fai pure come fossi a casa tua" dissi io per poi recuperare dei vestiti e andare in bagno.

Aprii l'acqua e senza spettare che si scaldasse mi misi sotto il getto. Avevo bisogno di rilassarmi e di tempo per pensare, non capivo perché dopo quella sua frase anche il mio cuore si fosse unito al suo nel battito accelerato.

Mi feci la doccia e mi vestiti uscendo dal bagno con i capelli ancora umidi avvolti in un asciugamano. Vidi Jungkook buttato nel mio letto che si era addormentato con il telefono in mano e ebbi l'impressione che in realtà non si fosse addormentato assieme a me la sera prima.

Non lo disturbai e mi misi alla mia scrivania a fare i compiti che avevo mancato di fare il giorno prima.

Lo sentii qualche ora più tardi stiracchiarsi e appena si alzò un album da disegno gli cadde spargendo un giro decine di fogli.

Mi affrettai ad aiutarlo ma tra le mani mi trovai solo una marea di miei ritratti mentre dormivo.

"Ci siamo addormentati entrambi mentre leggevi il libro per fortuna" dissi ironica restituendoli senza però infierire, ci potevano essere mille motivi per il quale gli piacessi come soggetto oppure semplicemente non gli capitava spesso di disegnare persone dormienti ma non era affar mio.

"Forse ho perso un paio d'ore a ritrarti ma effettivamente ho dormito qui dopo aver smesso di leggere quindi eticamente non ho mentito" disse lui divertito.

"Approposito di leggere, finiamo quel dannato libro, la consegna è per lunedì" dissi io squadrando i fogli per poi renderglieli.

Lui non disse nulla, riprese i suoi figli per poi tirarmi a letto con se per poi sistemarsi e lasciare che prendessi il libro che era ancora sul comodino.

Riprese a leggere e poco prima di ora di pranzo finimmo di leggere il libro.

Proposi a Jungkook di restare per pranzo e accettò di buon gusto così ordinai due pizze e iniziammo a stendere la relazione mentre aspettavamo.

Paranzammo e poi finimmo la relazione, avevamo appena posato le penne quando sentii suonare il campanello e poi qualcuno entrare in casa.

"Chi suona il campanello prima di entrare con le sue chiavi?" chiese stranito Jungkook.

"Charlotte" dissi mentre mi precipitavo giù per le scale verso l'entrata dove sapevo che mi stava aspettando togliendosi le scarpe e la giacca proprio come se fosse casa sua

"Charlotte, perché non mi hai avvertito che venivi?" chiesi appena vidi la sua chioma rossa di spalle al entrata.

"Perché, hai altro da fare?" chiese lei divertita.

"In realtà si, devo finire i compiti della settimana prossima e volevo studiare per il test di trigonometria" dissi io sapendo già cosa mi stava per chiedere.

"Hai il test di trigonometria rea un mese e so che hai finito i compiti" disse lei andando in salotto.

"Appunto che manca solo un mese, durante la settimana non ho anche il tempo di studiare per quello, devo farlo nei weekend e poi ho finito solo la ricerca di letteratura con Jungkook, neanche un minuto fa" dissi io seriosa.

"Aspetta, faccia d'angelo è in casa tua? Lo si che è tutto il giorno che i tg dicono che è sparito?" disse lei super eccitata della questione.

"Certo che lo so, ne lo ha detto lui stesso questa mattina, ora visto che so che mi vuoi trascinare a una festa e sei qui per rubarmi un vestito, prendi il vestito dal mio armadio e vai" dissi io andando verso camera mia seguita dubito da lei.

Quando entrai vidi che Jungkook stava rileggendo la tesina e Charlotte si bloccò a osservarlo.

"Scegli il vestito e vai" dissi seccatura frapponendosi tra i due togliendoglielo dalla vista così lei si fece strada fino al mio armadio per poi aprirlo e prenderne subito il vestito che avevo preso per il ballo di Halloween.

"No, quello no, è per Halloween" dissi seria incrociando le braccia.

"È stupendo, ti prego lasciamelo, non te lo rovinerò, re lo prometto" disse lui supplicante.

"Non è vero Charlotte, lo sappiamo entrambe che ci vomiterai sopra e lo stropiccerai quando andrai a farti il ragazzo della serata e poi non metterò un vestito già usato ad Halloween, ne ho decine e decine, questo non si tocca" dissi seriosa incrociando le braccia.

"Ti prego, questo supera tutti gli altri di cento volte" disse ancora supplichevole ma non mi lasciavo intenerire.

"Non sai il significato di un No, Capo delle punizioni?" chiese divertito Jungkook che ai era voltato a guardarci.

"E tu non sai farti gli affari tuoi, faccia d'angelo?" chiese Charlotte mettendo però a posto il vestito e prendendone un altro che le avevo già prestato parecchie volte.

"No, non c'è la faccio, mi spiace" disse lui con una risatina.

"Charlotte, ti accompagno al entrata, ho ancora molto da fare" dissi io ancora.

Lei si avviò e io la seguii, aspettai che si mettesse la giacca e le scarpe e le asprii la porta per salutarla.

Mi abbracciò come se non fosse successo nulla e si avviò verso la macchina parcheggiata lì davanti per poi voltarsi a guardarmi ancora sulla soglia.

"Non credevo che ti servisse un principe azzurro comunque, avevi sempre detto che te la saresti sempre cavata da sola" disse lei con un sorrisetto.

"E nulla è cambiato, vai piano" dissi e così entrò in macchina e partì a tutta velocità, come sempre.

Faccia d'angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora