"Come farai a fare tornare pulito il pavimento e a ricaricare i colori? chiesi incuriosita.
"Sia i colori che il tatami sono speciali, il tatami riassorbe il colore dopo un paio d'ore e la densità diversa dei vari colori li fa dividere e tornare nelle zone indicate" disse lui tirandomi vicino a sé facendomi appoggiare al suo petto.
"In pratica è una spugna molto costosa?" chiesi divertita.
"Si è esattamente una spugna costosa" disse con una risata così mi avvicinai a lui e lo baciai.
"Che ore sono?" chiesi appena ci staccammo dal bacio.
"Devono essere ormai le cinque, perché?" chiese lui stranito.
"Mia mamma deve essere tornata da un paio d'ore e io sono colorata più delle tele in camera mia" dissi io allora.
"Vieni, conviene fare una doccia poi ti riporto a casa" disse alzandosi e aiutando me a fare lo stesso.
Mi accompagnò fino alla sua cabina armadio dicendomi di prendere ciò che desideravo e poi mi accompagnò fino al bagno dicendo di fare come fossi a casa mia.
"A casa mia in genere non ho i vestiti sporchi di tempere quando vado a farmi la doccia ma ok" dissi divertita io.
"Il cesto della roba sporca è lì, ti lascio stare" disse lui indicando una cesta nel angolo della stanza. Fece per andarsene ma lo fermai e lo tirai in un bacio.
Lui iniziò lentamente a spingermi verso la doccia mentre ci toglievano i vestiti coperti di colore.
Lui chiuse il vetro della doccia alle sostare spalle e mi inchiodò al muro.
Lo lasciai fare, sentii le sue dita sul mio corpo e lasciai che anche le mie scorressero sul suo.
Lui aprì l'acqua lasciando che lavasse via il colore dai nostri corpi senza che noi ci fermassimo. Era la prima volta che qualcuno mi toccava in quel modo e non potevo immaginare che si provassero certe sensazioni.
Quando entrambi finimmo ci lavammo velocemente per poi uscire e avvolgerci in degli asciugamani candidi.
Jungkook si defilò nella sua cabina armadio e io mi misi i vestiti che avevo già preso.
La gonna era ancora aposto ma la polo era tutta sgualcita e si era sporcata così avevo preso una maglietta di Jungkook che avevo poi legato in vita.
Mi resi conto che erano quasi le sette di sera ormai e non avrei avuto il tempo di asciugarmi i capelli se avessi voluto parlare con i miei genitori entro la giornata così li tamponai con l'asciugamano e li legai in uno chignon così che non gocciolassero.
Jungkook arrivò pochi secondi dopo con i capelli che si erano asciugati naturalmente dicendomi che convenisse andare e io acconsentii.
Il ritorno in macchina taciturno ma non privo di significato, la mano di Jungkook non sembrava volersi muovere dalla mia coscia se non per cambiare marcia e ogni volta tornava sempre più alta tanto che al arrivo stava giocando con l'orlo della mia gonna.
Scesimo e lo trascinai in casa con me senza possibilità di scelta ma la trovammo vuota con un biglietto he diceva che visto che non ero tornata loro erano usciti a cena per chiarire un paio di cose e che avevo casa libera.
Buttai via il biglietto con disprezzo e andai in camera mia seguita da Jungkook.
Mi strinse a sé e mi consolò finché non mi addormentai.
Il giorno dopo la mia sveglia mi ricordò che una nuova settimana scolastica era alle porte e il fatto che Jungkook fosse al mio fianco mi ricordò che qualsiasi cosa avessi dovuto affrontare non ero sola.
Lo svegliai con un bacio e gli feci notare che era rimasto a dormire da me e che dovessimo andare a scuola.
Decimo colazione assieme, presi dei vestiti comodi di mio padre che potesse mettere e gli resi la sua giacca in pelle così che il suo look fosse completo mentre io mi cambiai con le prime cose che mi capitarono sotto mano e scrissi a Charlotte che non serviva che passare a prendermi.
Arrivammo a scuola assieme e come prima cosa ad accorgermi trovai una stuzzicante Emily ma le dissi di non impiccarsi e così fece, ne io ne Jungkook mostrammo più della solita amicizia che avevamo tra quelle mura, non sembrava una cosa consona da fare e nessuno dei due sembrava che volesse sbandierare la cosa ai quattro venti, c'erano professori molto restrittivi riguardo a ciò e entrambi preferivamo evitare problemi.
Nei giorni successivi non vidi i miei genitori affatto ne seppi di loro escluso qualche foglietto volante che non diceva nulla ma Jungkook si preoccupò di tenermi più occupata e lontana possibile da casa, mi fece tornare spesso a casa sua e la sua palestra colorata divenne il mio luogo preferito, quei colori rendevano tutto stupendo e magico e anche a lui sembrava piacere.
I miei genitori partirono nuovamente per i loro viaggi e mi ritenni fortunata, avevo accesso alle loro agende elettroniche in cui venivano segnati i voli e ciò mi permise di capire che fine avessero fatto altrimenti li avrei visto solo sparire nel nulla.
I giorni passarono e le uniche cose nuove furono un invito ufficiale a passare il Natale a casa di Jungkook e la promessa che i miei genitori non sarebbero tornati visto che sembravano aver spostato tutti i voli per non dover tornare a casa prima del giorno di San Valentino.
Accettai la richiesta di Jungkook, non avevo molto altro da fare, Charlotte era solita andare a trovare i suoi parenti per Natale che come i miei erano dal altra parte del America e i gli unici parenti che avrebbero dovuto vivere con me, invece, non sembravano intenzionati a vedermi.
Passò novembre e anche la prima metà di dicembre, la scuola era in fermento per le vacanze natalizie e anche per il ballo di Natale, in realtà ero emozionata anche io, avevo comprato appositamente un vestito rosso fuoco per l'occasione e avevo promesso a Jungkook che ci sarei andata con lui.
Charlotte mi ave a detto orami mille vote di fare attenzione ma aveva anche detto che era felice che io avessi trovato qualcuno con cui fossi felice mente Lia, Tomiko e Rainbow non si erano particolarmente sbilanciate a riguardo.

STAI LEGGENDO
Faccia d'angelo
FanfictionIl classico cattivo ragazzo che incontra la classica secchiona, ma la loro storia è intrecciata nel destino fino dal principio