Asturie (Spagna), 1911.
Quattordici anni dopo.
La mattina del 23 febbraio sentii bussare con insistenza alla porta di casa mia. Quei colpi così violenti mi avevano destata dal mio sonno profondo e non mi avevano dato modo di terminare il bellissimo sogno che stavo facendo: ero in riva al mare, mano nella mano con Pablo, il mio fidanzato. Ci lasciavamo sfiorare i capelli dalla brezza marina e dal vento che ci lambiva dolcemente i volti. Ero così felice e spensierata sulla spiaggia, a godere di quella vista magnifica. Il mare era calmo e l'acqua così cristallina da permetterci di vedere chiaramente tutti i pesci che vi nuotavano dentro. Erano bellissimi e dai mille colori. Ero entrata in acqua fino alle ginocchia, con i lembi del mio vestito bianco raccolti in modo da non bagnarli, e mi godevo appieno i raggi del sole che illuminavano i miei occhi. Pablo era accanto a me e mi riempiva di complimenti dicendo: "I tuoi occhi nocciola, alla luce del sole sembrano diventare gialli, come un'enorme distesa di sabbia dorata, e i tuoi capelli biondi sembrano riflettere ogni singolo raggio di sole, come se volessero restituirlo a chi li ha mandati. Sei bellissima, Alicia." Mi prese per la vita e mi baciò, un bacio pieno d'amore e passione che è difficile da descrivere.
Per svegliarmi completamente dal sonno sentii mio padre urlare il mio nome a squarciagola, chissà quante volte mi avrà chiamato senza successo. A volte ho un sonno molto pesante, specialmente quando la sera precedente vado a letto molto tardi per assistere a un parto.
"Alicia, stanno bussando alla porta da molto tempo, vuoi muoverti per favore?!"
"Ma scusa, papà, perché non sei andato tu ad aprire la porta?" domandai, con gli occhi assonnati, affacciandomi in cucina.
"È proprio quello che ho fatto, figliola, ma chiedono di te..."
"E tu non potevi farlo entrare nell'attesa che mi vestissi?" chiesi, iniziando a perdere la pazienza. Ormai avevo perso ogni sensazione di stanchezza, mio padre mi aveva irritato facendomi svegliare completamente. Se il buongiorno si vede dal mattino, quella non era sicuramente la giornata più bella della mia vita.
Mio padre aveva 55 anni, anche se non era ancora anziano, era pieno di acciacchi e la petulanza caratteristica degli uomini che hanno superato la mezza età si faceva sentire. Devo ammettere che questo era il suo carattere fin da quando ne ho memoria. Comunque, nonostante tutto, gli voglio molto bene.
"Figlia, devo ripeterti continuamente che gli sconosciuti non si fanno mai entrare in casa?! Dato che non conosco l'uomo là fuori, l'ho fatto rimanere sull'uscio," disse mio padre, come se ciò che stava dicendo fosse palesemente scontato.
"Va bene, papà, ho capito," dissi con tono remissivo. Ormai avevo imparato a capire quando una conversazione sarebbe finita in una discussione inutile, e questa era proprio una di quelle; quindi decisi di interrompere quella conversazione sul nascere. Mi misi uno scialle di lana sulla vestaglia da notte e andai ad aprire la porta.
Appena aprii, mi trovai di fronte un uomo alto almeno un metro e ottanta, con i capelli ricci e castani, gli occhi verde smeraldo e un abbigliamento curato; era evidentemente un uomo ricco. Quello che non capivo era perché stesse sull'uscio di casa mia a bussare con tanta insistenza alle sei e trenta del mattino.
L'uomo mi scrutò velocemente e poi iniziò a dire: "Vive qui la signora Marta?"
Quelle parole straziarono il mio animo e il mio cuore. Risposi con un velo di tristezza negli occhi: "Purtroppo, mia madre è morta due mesi fa. Può chiedere tranquillamente a me, però..."
"Oh, mi dispiace. Vi porgo le mie più sentite condoglianze, signorina. Comunque, sono venuto qui perché ho un urgente bisogno di una levatrice. Una donna che lavora nei miei campi sta partorendo. Mi sapreste dire dove posso trovarne una qui vicino?"
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Come una rosa blu
Lãng mạn•Completa• Primi anni del 1900; Alicia Castro, una giovane ed ambiziosa ragazza proveniente da un paesino vicino al mare nel nord della Spagna, decide di trasferirsi a Madrid per cambiare vita in seguito ad una tremenda delusione d'amore. Qui incon...