"Figliola sei proprio sicura di voler partire?" mi chiese mio padre con gli occhi pieni di lacrime.
Eravamo alla stazione di un paese vicino al mio, il treno che avrei dovuto prendere per arrivare a Madrid era appena arrivato e mi stava aspettando...
"Si papà, ne abbiamo già parlato, questa mia permanenza a Madrid farà solo che giovarmi. Ho bisogno di staccare, di cambiare aria; in paese non si fa altro che parlare del tradimento di Pablo..."
"Alicia, ascolta, le persone cattive che sparlano della tua situazione non hanno niente di meglio da fare che giudicare e pensare alle vite degli altri, come se le loro fossero perfette. Non devi darci peso, qui quello che ha fatto una pessima figura è Pablo e non tu."
"Papà, non è per questo. Possono dire quello che vogliono su di me, o su Pablo; non voglio rimanere in un posto che mi ricorda la persona che ho tanto amato e che ora mi sta facendo soffrire in questo modo insopportabile"
Il mio ex fidanzato non si era fatto né sentire né vedere dall'ultima volta che ci scontrammo, ossia da quando scoprii che andava a letto con la mia migliore amica. Non ci parlavamo più da tre settimane ormai e io ero ancora molto arrabbiata per ciò che mi aveva fatto, ma nonostante ciò non riuscivo ad odiarlo. Non riuscivo a dimenticare tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme: ogni volta che ci incontravamo di nascosto nella casetta nel bosco, ogni volta che ci sdraiavamo sotto un albero e leggevamo insieme un romanzo per poi finire a fare l'amore, ogni volta che di sera ci davamo appuntamento in spiaggia per contemplare le stelle. Non potevo dimenticare quei preziosi momenti che mi hanno resa la donna più felice del mondo per un unico accaduto per quanto increscioso e scioccante fosse.
Preferivo andarmene altrove, partire per tornare qualche tempo dopo, più forte di prima, magari vedendo Pablo e Anita mano per la mano per le strade del paese con dietro la loro bella famiglia senza che dentro di me ci fosse traccia di rabbia, di gelosia o di rancore, e poi chissà, magari avrei trovato anch'io l'amore della mia vita, quello vero, l'uomo che sarebbe stato in grado di farmi dimenticare Pablo per sempre prendendo un posto ancora più importante nel mio cuore.
Madrid sarebbe stato un nuovo inizio perfetto. Con la sua vita frenetica, i locali notturni e la gente di città, lì sarebbe stato facile cominciare da capo.
Il fischio di partenza del conducente mi fece capire che era davvero arrivato il momenti di salutare mio padre e di salire su quel treno per dirigermi verso la mia felicità, o così speravo.
"Papà ora devo proprio andare, ti mando una lettera appena arrivo. Mi raccomando, prenditi cura di te, non so quando tornerò, ma tu devi avere pazienza e aspettarmi con la certezza che presto o tardi ci rivedremo con tante belle novità da raccontarci" dissi con la voce smorzata dall'emozione e con gli occhi che mi si stavano iniziando a riempire di lacrime.
"Arrivederci figliola, vedrai che la tanta agognata felicità arriverà anche per te, me lo sento. In quanto a me non preoccuparti, io me la caverò benissimo..."
Abbracciai forte mio padre, gli diedi un bacio sulla guancia e salii sul treno.
Mentre salivo vidi per l'ultima volta la sua faccia con le guance rigate dalle lacrime e con gli occhi rossi per aver pianto in continuazione per due ore di fila.
Mi fece male vederlo in quello stato, ma questo distacco dal mio paese d'origine era ciò che ne restava della mia famiglia mi avrebbe fatto bene, me lo sentivo.Avrei trovato un'occupazione migliore in città, magari sempre come levatrice macon una paga più alta e una parte dei miei guadagni sarebbero giunti a miopadre, non l'avrei abbandonato per nessun motivo al mondo

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Come una rosa blu
Romance•Completa• Primi anni del 1900; Alicia Castro, una giovane ed ambiziosa ragazza proveniente da un paesino vicino al mare nel nord della Spagna, decide di trasferirsi a Madrid per cambiare vita in seguito ad una tremenda delusione d'amore. Qui incon...