Come una rosa blu

Capitolo 6

Verso le 21.00, io e Juliana ci incontrammo all'entrata della pensione pronte per andare alla festa della famiglia de Rojas. Juliana portava un vestito bianco molto semplice tutto ricoperto di pizzo sul corpetto, mentre io osai un po' di più indossando un abito di color magenta opaco che arrivava all'altezza delle caviglie e decorato con una cinta di velluto nera stretta sulla vita e una collana di perle ad aggiungere un tocco speciale e particolare alla mia veste; e i capelli raccolti in un'elaborata acconciatura.

"Cavolo Alicia, sei bellissima!"

"Grazie Juliana, anche tu non sei male, complimenti. Vedrai, ci divertiremo da matte alla festa"

"Puoi starne certa, ora andiamo, ho chiamato una carrozza che ci darà uno strappo fino alla tenuta de Rojas"

Io e Juliana uscimmo dalla pensione e salimmo sulla carrozza, attente a non sgualcire i nostri abiti da sera.

"Sai Alicia" iniziò dicendo Juliana appena la carrozza partì "La signora Pilar e sua figlia organizzano ogni anno questa festa per festeggiare la fine dell'estate; è un ricevimento molto affollato in quanto i ragazzi, soprattutto di ceti nobili, possono scegliersi la loro futura moglie in mezzo a tantissime ragazze molto belle, figlie di pezzi grossi della politica, dell'esercito, avvocati o ancora figlie di dottori molto importanti, insomma si ha l'imbarazzo della scelta... peccato che a noi nessuno ci farà la corte..." disse Juliana scoraggiata

"Juliana, non ti deve importare, siamo venute qui per divertirci, ricordi? Non per trovare un marito che ci comandi a bacchetta e che faccia di noi le sue schiave, nossignore. Gli uomini portano solo dolore e sofferenza a noi donne, devi stare attenta, per loro tu sei una preda facile."

"Alicia ma come fai ad essere così realista. Io sono una sognatrice, aspetto con ansia l'arrivo del principe azzurro. Anche se riconosco che molte volte sono una stupida ingenua"

"Non dire così amica mia" dissi prendendole le mani "Diciamo che ti manca l'esperienza, tutto qua. Io pure ero sognatrice come te, ma dopo che certe cose vanno storte inizi a capire come gira il mondo e per tanto cominci a tenere gli occhi ben aperti. Detto ciò non ti sto augurando di trovare un uomo che ti spezzi il cuore come è successo a me, ma di trovare l'uomo giusto che non ti metta i piedi in testa per nessun motivo"

"Grazie mille Alicia, per tutti i tuoi consigli; sono molto importanti per me. Finalmente posso dire di aver trovato una vera amica"

Io e Juliana ci abbracciammo. Ci stringemmo forte l'una all'altra. Entrambe, in quel periodo della nostra vita, avevamo bisogno d'affetto. Avevamo sofferto molto, e ora insieme ci stavamo riprendendo in mano le nostre vite poco a poco.

Arrivate alla villa de Rojas. Io e Juliana rimanemmo sbalordite dal lusso e dallo sfavillio di quella tenuta.

L'esterno era di colore perlaceo con rifiniture in oro, le finestre bianche si ergevano imponenti e maestose e tutte avevano un'aquila reale come stemma della casa inciso sulle rifiniture. Lo stesso stemma lo si trovava inciso nell'enorme porta d'ingresso in legno bianco.

Molte persone stavano arrivando e altre erano già dentro a ballare e a sorseggiare qualche drink, lo si poteva vedere dalle enormi vetrate del piano terra.

Io e Juliana ci guardammo senza parole, mostrammo i nostri biglietti a un uomo posizionato sulla porta d'ingresso ed entrammo.

I biglietti riuscì a ricavarli Juliana in quanto era amica della governante della casa che, avendo un paio di biglietti in più, decise di darglieli.

L'interno era ancora più sfarzoso della facciata esterna: vi erano saloni immensi con divani rilegati in pelle bianca e colonne d'oro; molte stanze ampie e poi la stanza dove si sarebbe tenuta la festa era nel salone principale dove gentiluomini e nobildonne si stavano godendo già il ricevimento assaggiando qualche stuzzichino che le cameriere servivano su vassoi d'argento.