Capitolo 3

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Sei mesi dopo...

Non avrei mai pensato che durante l'arco di tutta la mia vita avrei sofferto per amore, ogni volta che qualche mia amica era in preda a qualche sconforto amoroso ero sempre io a rincuorarle e ad incoraggiarle a trovarsi un ragazzo migliore, che le ami e le apprezzi per quello che erano. Avere tormenti d'amore lo trovavo stupido e infantile, insomma una cosa da ragazzine; ma proprio a causa di Pablo mi dovetti ricredere.

Soffrire per amore era tremendo, non ero abituata a stare male in modo profondo per me era un'agonia, un sentimento del quale non volevo essere in alcun modo schiava.

Una mattina di agosto, decisi di andare a fare una sorpresa a Pablo, non ci vedevamo da molto tempo per via del mio lavoro e di mio padre che era sempre stato molto protettivo nei miei confronti, e presi l'iniziativa di farmi trovare nel nostro posto segreto, ovvero una casa abbandonata e abbastanza diroccata nel bel mezzo di un bosco non molto lontano da casa mia. Era il nostro rifugio, un posto dove consumare e vivere il nostro amore a pieno senza che nessuno ci giudicasse e ci osservasse; insomma lì eravamo lontani da occhi e orecchie indiscrete.

Quella mattina era molto calda, indossavo una camicetta bianca a maniche corte e una gonna gialla.

Quando mi ritrovai nei pressi della casetta sentì subito che Pablo non era solo e più mi avvicinavo più riuscivo a distinguere la voce di una donna, era la voce di Anita, la mia migliore amica, o così credevo. A quel punto la curiosità prese il sopravvento ed ero più che determinata a scoprire cosa ci facessero da soli il mio fidanzato e la mia migliore amica nel bel mezzo del nulla; così mi avvicinai alla piccola finestrella della casetta e sbirciai dentro. Vidi che i due erano stesi insieme su un giaciglio di paglia e fieno, il nostro giaciglio, dove io e Pablo eravamo soliti fare l'amore anche più volte al giorno.

L'ira mi accecò, iniziai a vedere tutto nero a causa della rabbia, mi sentì le vene delle tempie pulsarmi ferocemente e il cuore accelerare il battito tanto era l'agitazione.

Presa dalla gelosia entrai aprendo la porta in malo modo, i due appena mi videro non volevano credere ai loro occhi, era come se avessero visto un fantasma, all'improvviso erano diventati bianchi come un lenzuolo, non sapevano dove mettere la faccia per l'imbarazzo; sapevano che avevano perso tutta la mia stima nei loro confronti.

Io ero letteralmente senza parole, volevo gridare, sarei riuscita ad abbattere quella casetta con le mie urla, se solo le parole mi fossero uscite di bocca. Le mie corde vocali erano paralizzate e a stento riuscivo a respirare. Anita si era portata la mano alla bocca e si copriva il suo seno nudo con le coperte che io avevo portato da casa mia, tanto tempo fa, in modo da potermi coprire con Pablo durante le giornate invernali più fredde.

Dopo aver fatto l'amore, io e Pablo ci lasciavamo coccolare da delle coperte di lana soffice, ci accarezzavamo a vicenda i nostri corpi nudi per poi riscaldarci rifacendo nuovamente l'amore. Era il tipo di calore che più preferivo, quello prodotto del mio corpo a contatto con il suo. Ma qualcosa quella mattina si ruppe dentro di me.

Pablo si alzò dal letto, era ancora nudo, intanto Anita si rivestiva velocemente, io mi voltai e mi diressi verso la porta senza dire una parola ma fui bloccata dalla presa di Pablo che mi afferrò la mano.

"Alicia, volevo dirtelo, giuro, solo che tu sei stata presa dal tuo lavoro e non c'è stata l'occasione... so che non meritavi di scoprirlo in questo modo..."

Io mi divincolai dalla sua presa. Il sol pensiero della mia pelle a contatto con la sua mi fece venire un cenno di ribrezzo dal profondo del cuore.

"Pablo..." iniziai cercando di trattenere la rabbia e le lacrime, ma poi esplosi e iniziai a gridare, sapendo che lì, nessuno ci avrebbe mai sentiti "Come hai potuto farlo?! Eravamo pronti a sposarci, stavamo progettando il nostro matrimonio, la nostra vita futura. Avevamo intenzione di passare tutta la vita insieme e tu mi fai questo?! Tra l'altro con la mia migliore amica!"

"Alicia..." cercò di dire Anita, ma io le feci subito cenno con la mano di stare zitta e la stoppai ancor prima che potesse emettere altre parole che mi avrebbero adirata ancora di più.

"Sapete la cosa più dolorosa qual è? É che per tutto questo tempo, l'amore della mia vita e la mia migliore amica mi hanno mentito, guardandomi negli occhi ogni volta che ci vedevamo, sapendo che mi stavano tradendo senza alcun pudore, non voglio sapere manco da quanto tempo va avanti questa storia...perché non mi importa" dissi asciugandomi le lacrime, poi ripresi "Pretendevo solo un po' di sincerità da voi, se mi aveste detto che eravate innamorati, dato che ti amo, Pablo, e dato che ti voglio un mondo di bene, Anita, vi avrei lasciato vivere la vostra storia d'amore in totale libertà, sarei stata disposta a sacrificare la mia felicità per la vostra, magari rimanendo ugualmente amici, festeggiando insieme le vostre nozze e facendo un sacco di altre cose stupende insieme, ma adesso Pablo ha perso definitivamente un'amante, e Anita ha perso definitivamente la sua migliore amica, sua sorella, la sua compagna di vita. Non voglio vedervi mai più!" dissi in preda ad un pianto isterico.

I due rimasero senza parole, non sapevano che dire. Anita piangeva insieme a me e Pablo era letteralmente impietrito. Entrambi erano stati appena messi al corrente che avevano chiuso con una persona che per loro ha dato anima e corpo e che non l'avrebbero mai più vista nella loro vita.

Uscendo dalla casetta mi sentivo spiazzata, spaesata, mi girava la testa. Nessuno dei due mi corse dietro, ma forse era meglio così, avevano capito che non sarebbe servito a nulla se non ad alimentare ancora di più la mia rabbia e il loro imbarazzo per la figuraccia appena fatta.

Ritornaia casa in lacrime, mio padre per fortuna era a lavoro, mi ritirai nella mia stanza e mi chiusi a chiave, per molte ore stetti a versare lacrime sul cuscino del mio letto, tant'è cheappena smisi, mi ritrovai posata su un guanciale completamente bagnato e gli occhi gonfidi lacrime.

Come una rosa bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora