L'indomani mattina mi svegliai molto più in forma anche se ancora abbastanza debilitata dalla febbre durata tre giorni, e affianco a me, addormentato su una poltrona, vidi don Ramòn.
Era comprensibile che stesse ancora dormendo, infondo era stato tutta la notte a vegliare su di me ed era giustificabile che fosse crollato sulla poltrona stanco morto.
Mi alzai dal letto senza far rumore per non svegliare il signore, poi mi lavai e mi vestì e dopo andai a fare colazione. Mangiai di tutto e di più. Ero molto affamata dopo tre giorni passati nel letto a mangiare brodaglie di vario tipo, che per quanto buone fossero, non potevano essere minimamente comparate alla gustosità dei churros o alla delizia delle magdalenas.
"Alicia, che bello vederti finalmente in piedi e fuori da quel letto!" esordì Juliana.
"Già, hai proprio ragione. Non voglio vederlo più per molto tempo. Non so fare la malata, devo sempre fare qualcosa... questi tre giorni per me sono stati molto lunghi e faticosi..."
"Immagino amica mia, hai dovuto affrontare una brutta influenza. Comunque ora vado a prepararti un po' di churros così vedi come ti riprendi del tutto!" disse Juliana sorridendomi
"Mi hai capita al volo. Sto morendo di fame e sicuramente la tua cucina sarà in grado di saziarmi a pieno. Sei la cuoca migliore che conosca"
"Il segreto è fare tutto con amore. Arrivo subito"
Dopo qualche minuto vidi Juliana uscire dalla cucina piena leccornie.
"Ecco a te amica mia. Dato che avevi fame ti ho portato un po' di tutto"
"E lo vedo. Se per un po' di tutto intendi tanto cibo da sfamare un intero reggimento allora va bene. Comunque condividerò tutto con don Ramòn; è il minimo che io possa fare dopo che si è preso cura di me per tutta la notte..."
"A proposito di don Ramòn, dov'è adesso?" chiese Juliana posando le ultime porzioni di magdalenas appena sfornate sul tavolo.
"è ancora in camera mia a dormire. Dopo colazione vado a svegliarlo..." dissi io addentando un churros
"Sai, ieri sera non ti toglieva gli occhi di dosso. Era molto preoccupato poverino... stai riuscendo bene col tuo piano..."
"Juliana, don Ramòn è davvero un brav'uomo. Non voglio ferirlo in alcun modo..."
"Alicia ne abbiamo già parlato. Se vuoi ottenere quei documenti è l'unico modo..."
"Beh allora escogiterò qualcos'altro; è più forte di me non riesco a sfruttare i sentimenti delle altre persone..."
"E va bene amica mia, ci penseremo più tardi. Ora mangia, altrimenti si fredda tutto..."
Dopo aver fatto colazione, presi ciò che era avanzato e le portai in camera mia. Don Ramòn stava ancora dormendo, quindi decisi di svegliarlo.
"Don Ramòn, si svegli. Le ho portato la colazione..." dissi scuotendolo leggermente per farlo svegliare. L'uomo con molta fatica si ridestò e appena mi vide gli si illuminarono gli occhi.
"Alicia, ma cosa ci fai tu in piedi?"
"Oh stia tranquillo, mi sento bene ora, ovviamente grazie anche alle sue preziose cure. La ringrazio molto signore..."
"è stato un piacere passare la notte a vegliare la donna più bella della Spagna" disse don Ramòn ammiccandomi un sorriso
"Lasciando da parte tutte queste eccessività, le ho portato la colazione..." dissi molto imbarazzata.
"Perché mai eccessività? è la verità! Comunque mille grazie per la colazione ma credo che io debba rincasare o altrimenti mia moglie diventerà furiosa..."

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Come una rosa blu
Romance•Completa• Primi anni del 1900; Alicia Castro, una giovane ed ambiziosa ragazza proveniente da un paesino vicino al mare nel nord della Spagna, decide di trasferirsi a Madrid per cambiare vita in seguito ad una tremenda delusione d'amore. Qui incon...