Capitolo 15

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Quella stessa sera io e il GUFO ci incontrammo. Con me portai anche Juliana dato che ormai sapeva tutto, avevo pensato che sarebbero state utili un paio di mani in più. Quindi alle 23.00 ci incontrammo con l'uomo misterioso nello stesso posto dove ci vedemmo la prima volta.

"Questa chi è?" chiese il GUFO con tono sospettoso appena vide Juliana "Avevo detto che dovevi mantenere la bocca chiusa..."

"è una mia amica, non dirà niente. Ho pensato che il suo aiuto ci sarebbe stato utile, credo che ne abbiamo bisogno..."

"E va bene" disse l'uomo seppur non ancora del tutto convinto. Scrutava dalla testa ai piedi Juliana come per analizzarla, poi riprese dicendo. "Sei riuscita a prendere quei documenti?"

"Si, eccoli qui..." risposi porgendo i fogli al GUFO.

"Nonostante tu ci abbia messo un bel po', direi che ne è valsa la pena. Erano solo questi?"

"Beh vedi, non è proprio facile rubare qualcosa da una casa con mille occhi e orecchie sparse dappertutto. Comunque c'erano altri documenti molto simili a quelli, non li ho presi per non dare troppo nell'occhio. La signora se ne accorgerebbe molto più facilmente che qualcosa non va se mancano tutti i certificati d'adozione, mentre così ci metterà più tempo a capire che qualcuno li ha presi... non credi?"

"Hai perfettamente ragione. Hai fatto bene. Ora il prossimo passo è trovare dove tiene tutti questi neonati prima di darli in adozione..."

"E io cosa posso fare?"

"Oh tu niente, hai già fatto abbastanza... me la vedrò io..."

"Beh, posso aiutarvi io se vuole, signore..." intervenne Juliana. Riuscì a cogliere un pizzico di timore nella sua parlata.

"Sei sicura? Potrebbe essere molto rischioso..." la avvertì il GUFO

"Sicura. Voglio rendermi utile anch'io costi quel che costi. La vita di quei bambini è di vitale importanza ora..."

"Ti vedo convinta. Allora facciamo così. Quando avrò bisogno di te, ti scriverò. Va bene?"

"Perfetto"

"Bene allora potete andare, è molto tardi e non voglio trattenervi oltre..."

"Buonanotte" dicemmo in coro io e Juliana.

Sulla strada del ritorno, quasi vicino alla pensione incontrammo don Ramòn in carrozza. La fece fermare e ci disse: "Buonasera signorine, posso darvi un passaggio fino alla pensione?"

"Oh no grazie mille signore, ormai siamo quasi arrivate, non si preoccupi" risposi io di tutta fretta.

"Juliana ti dispiace se ti sequestro un attimo la tua amica?"

Io e Juliana ci guardammo molto perplesse.

"Beh signore, dipende da cosa intende per sequestrare" disse ironicamente Juliana "Comunque sia, è tutta vostra. Io continuerò a piedi..."

"Juliana non vorrai arrivare da sola alla pensione?" le domandai io facendole cenno che non avevo alcuna intenzione di andare con quell'uomo da sola. Mi sarei sentita troppo a disagio.

"Alicia, l'hai detto pure tu, infondo sono quasi arrivata. Non ci metterò molto...tu vai col signore. Sicuramente vorrà parlarti di cose che riguardano il tuo lavoro..."

"Dai vieni?!" mi chiese il signore aprendomi la portella della carrozza e tendendomi una mano per aiutarmi a salire.

A quel punto non avevo altra scelta che accettare l'invito. Juliana me l'avrebbe pagata molto cara.

Come una rosa bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora