Capitolo 24

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"Che giornata indimenticabile oggi eh?" disse Raul mettendosi il pigiama.

"Già. Chi avrebbe mai detto che sono la figlia di don Cesar de Rojas. È incredibile di come può cambiare la tua vita da un giorno all'altro..." risposi da sotto le coperte morbide e confortevoli del letto a baldacchino della suite.

Raul si mise a letto e poi si rivolse a me dicendo: "Sai, sono contento che alla fine don Cesar abbia trovato sua figlia. Finalmente lo vedo con una luce diversa negli occhi; si vede che è molto contento e che il suo animo ha trovato finalmente la pace di cui tanto aveva bisogno, e tutto questo è grazie a te. Migliori la vita di tutte le persone che ti circondano..." disse Raul sorridendomi e guardandomi con sguardo perso d'amore.

"Beh tua madre non approverebbe queste tue parole..." affermai pensando all'odio che donna Pilar provava nei miei confronti.

"Amore mio, mia madre non può controllare le nostre vite, fidati, tu diventerai mia moglie; che mia madre lo voglia o no" disse scostandomi una ciocca di capelli dal viso.

"Ti amo. Lo sai questo vero?" Raul si avvicinò e mi baciò. Un bacio passionale e molto focoso che durò per qualche secondo, poi mentre mi baciava iniziò a toccarmi il seno e lì avevo capito cosa stesse cercando di fare. A quel tocco mi venne in mente Ramòn, lo vedevo al posto di Raul

che toccava ogni centimetro del mio corpo e che piano piano voleva sfilarmi la camicia da notte.

"Raul, fermati!" dissi io agitata. Tremavo tutta, avevo ancora in mente Ramòn e ciò che mi aveva fatto. Non ero ancora pronta per spingermi oltre, mi venivano in mente brutti ricordi che, erano sempre più nitidi e impressi nella mia mente.

Raul si fermò all'istante poi mi guardò perplesso: "Tesoro scusa, ho fatto qualcosa che non dovevo?"

"No è che..." Raul mi interruppe subito.

"Ho capito. Vuoi aspettare la nostra prima notte di nozze..."

"Ehm...si...certo...è per quello. Spero non sia un problema per te, sai ho paura che qualcosa vada storto..." dissi io con imbarazzo dando corda a ciò che aveva detto in precedenza Raul, quella scusa mi sembrò ottima, perciò presi la palla al balzo.

"Tesoro se non sei ancora pronta capisco le tue preoccupazioni, non sarà per me un problema aspettarti; rispetterò i tuoi tempi e attenderemo con ansia la nostra prima notte da sposati, nessun problema..." affermò Raul con comprensione.

"Ti ringrazio molto amore, davvero scusa ancora..." dissi con tono dispiaciuto. Quella maledetta storia dello stupro stava avendo ripercussioni sulla mia vita amorosa con Raul e non mi piaceva affatto.

"Alicia tranquilla non fa niente. Ora dormiamo, domani dobbiamo alzarci presto per partire..."

"Oh ma non avevi detto che dovevamo fermarci per tutto il fine settimana?"

"Si l'avevo detto ma ora non ce n'è più bisogno. Abbiamo firmato tutto ciò che c'era da firmare e quindi non c'è motivo di restare..."

"Ah va bene... buonanotte allora..." avevo percepito nel tono di Raul un pizzico di risentimento. Non volevo in alcun modo che si sentisse come il problema della situazione o che non si sentisse desiderato da me. Io lo desideravo con tutte le mie forze ma dovevo andare oltre agli incubi e ai tormenti che mi perseguitavano e che non mi lasciavano vivere la mia vita a pieno, avrei lottato giorno dopo giorno per arrivare al matrimonio pronta per il grande passo.

La mattina seguente Raul mi svegliò di buon mattino portandomi la colazione in camera.

"Buongiorno tesoro mio, ti ho portato la colazione, tra un'ora partiamo; tu iniziati a preparare con calma, io sono al piano di sotto con don Cesar..." disse Raul porgendomi il vassoio con la colazione.

Come una rosa bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora