Capitolo 21

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Il Console sciolse l'assemblea, che si sarebbe riunita dopo un paio d'ore.

Convocò però nel suo "ufficio" l'inquisitore, i signori Monteverde a capo dell'Istituto di Milano, insieme a Drusilla e a James, in quanto la nephilim che soggiornava nel loro istituto, non era tornata con gli altri ascendenti per cause ancora sconosciute.

Inoltre furono convocati anche i partecipanti della prima e unica "spedizione" a Edom (dove era ormai certo si trovasse il figlio di Sebastian), ovvero Isabelle e Alec Lightwood, Simon Lewis, Jace Herondale e sua moglie Clarissa Herondale.

"Dunque, miei cari" iniziò il Console "Tutti i testimoni ascendenti che sono stati interrogati sono stati considerate fonti attendebili. Purtroppo non è stato possibile l'uso della Spada Mortale, essendo questi solo ascendenti e non nephilim veri e propri, ma testimoniando tutti la stessa cosa è difficile non credergli.

Dicono che Melissa abbia avuto uno stilo in tasca già da quando era venuta lì, e che il figlio di Sebastian non glielo abbia preso perché credeva fosse un'ascendente come le altre visto che non presentava marchi.

Poi ha aperto un portale e ha trasportato tutti qui.

Infine quando sarebbero dovute passare lei e un'altra ascendente, la ragazza è stata "strattonata", come definito dalla sua compagna, e che il portale si sia richiuso subito.

Presumiamo che possa essere stato lui a impedire alla ragazza di passare.

Tuttavia non abbiamo certezze sul fatto che lei sia ancora viva o meno.

Tutti gli istituti sono stati avvertiti.

I capi dei nascosti pure.

Gli ascendenti saranno al sicuro.

Aspettiamo la mossa del ragazzo, ora".

In quell'istante qualcuno bussò alla porta. "Avanti" . Un fratello silente si stagliò sull'ingresso.
Ho notizie sul ragazzo. Abbiamo a che fare con un grosso problema. Ho fatto alcune ricerche e ho scoperto che Meliorn, almeno questo è il nome che è stato assegnato al ragazzo dalla madre, la regina della corte Seelie, in onore del suo cavaliere fedele, morto per mano di Alexander Gideon Lightwood, è un ragazzo che è nato esattamente nove anni fa. Vi starete chiedendo allora come fa a essere così grande. Ebbene sembra che a causa del suo sangue, sia un nephilim con sangue demoniaco e sangue di fata, che cresce con una velocità doppia rispetto a quella di un mortale, fino che non ha raggiunto l'età adulta di diciottanni, dove la crescita si arresta del tutto, diventando immortale come uno stregone e sviluppando anche i poteri di quest'ultimo.
Al giorno del compimento del suo nono compleanno, ovvero diciottesimo, svilupperà queste capacità. E li nessuno sarà più in grado di fermarlo. Bisogna porre fine alla sua esistenza entro due giorni, o diventerà la persona più potente dell'intero mondo invisibile.
Tuttavia essendo in parte umano ha anche lui le sue debolezze, per cui sentendosi un po' in colpa, ieri ci ha offerto la possibilità di "consegnare le armi" e porre fine alla nostra esistenza finchè i nostri figli non moriranno.
Però essendo costretto, può anche benissimo estinguerci all'istante, una volta avuti i suoi poteri.
Suppongo che ci darà una seconda possibilità, visto che tecnicamente la fuga degli ascendenti non è avvenuta per colpa del Consiglio.

"Cosa facciamo, dunque?"
Abbiamo due possibilità. O aspettiamo che Meliorn si faccia vivo e accettare le sue condizioni o ucciderlo prima che ottenga i suoi poteri e ci annienti.

Nella stanza calò un silenzio di tomba.

"Qualcuno ha qualche idea?" Chiese il Console.

"Io direi di andare a recuperare Melissa. La potrebbe uccidere in qualsiasi momento. E cogliere l'occasione per uccidere Meliorn" disse James.

"No. Come faremo a ucciderlo? L'ultima volta ci siamo serviti del fuoco celeste, dove ne troviamo dell'altro? E andare a recuperare la ragazza è fuori discussione. Di sicuro a quest'ora è già morta" dichiarò l'inquisitore Lightwood.

"Cosa? Come fai a dire questo! Melissa non è morta! È li con lui e chissà quantò starà soffrendo!" sbottò James "E tu come fai a saperlo? Sei lì per caso? " "No. Ma lo sento. Sento che è ancora viva dentro di me. Sento che sta lottando e sta soffrendo" "Non é possibile, ragazzo. Questo legame lo possiedono solo i parabatai. E tu non sei il suo parabatai. Lei non ha parabatai. Tu non puoi sapere se lei è viva. Anzi, sicuramente Meliorn l'avrà già uccisa, la nephilim che ha fatto scappare tutti i suoi ostaggi. Non credi?" rispose a tono l'inquisitore. "No! Io non credo! Lo sento dentro di me! Sono stufo di te! Sono stanco di fingere per te. Sono stanco di fingere per colpa tua. Mamma aveva ragione. Tu non hai un cuore. A te importa solo di te stesso. Nemmeno sei venuto al suo funerale. Con tutte le volte che sei venuto e rimasto a Idris non sei mai venuto a trovarmi. Mai. Papà, adesso come lo spieghi a loro?" disse accecato dalla rabbia James, indicando Alec e Isabelle.

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