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Harry

Harry prese la sciarpa dall'armadio, mettendola in tasca.

Uscì lentamente dalla stanza, guardandosi intorno nel lungo corridoio che era collegato a moltissime altre stanze. Scese le scale.

Qualcuno si ci poteva facilmente perdere in quella villa.

Arrivato giù le scale, si voltò verso la cucina e si fermò immediatamente quando vide un piccolo giovane ragazzo accanto l'isola dell'immensa cucina, il quale stava bevendo un bicchiere d'acqua.
Harry pensò immediatamente a quanto fosse carino il ragazzo con la tazza tra le piccole mani.

"Concentrati." Sussurrò Harry a sé stesso, guardando il ragazzo voltarsi verso il frigo, dandogli le spalle.

Harry sapeva che fosse una perfetta possibilità per attaccare.

Allora tirò fuori la pistola e si avventò dietro il ragazzo, avvolgendo un braccio attorno al suo collo e puntando la pistola alla sua tempia destra.

Il ragazzo sussultò, facendo cadere la tazza, e portando subito una mano sul braccio di Harry che aveva una presa sul suo collo.

"Chiudi gli occhi!" Comandò Harry, guardando gli occhi del ragazzo più piccolo chiudersi "E non azzardarti ad aprirli!"

"O-okay!"

Harry infilò la mano nella tasca,'prendendo la sciarpa che faceva da benda "Non muoverti."

La avvolse attorno gli occhi del ragazzo, legandola stretta dietro la testa.

"Okay." Disse Harry facendo un passo indietro "Adesso vieni con me, e non fare nulla di stupido."

Il ragazzo annuì lentamente mentre il riccio lo afferrò per il braccio conducendolo nel grande e lussuoso soggiorno.

"Siediti qui e non muoverti." Gli ordinò Harry mettendo una mano sulla sua spalla, facendogli segno di abbassarsi fino a sedersi sul pavimento.

"Okay." Annuì timidamente il ragazzo, sedendosi e poggiandosi la schiena alla parete.

Harry si diresse il più in fretta possibile in cucina, cercando per qualcosa con cui legarlo. Una cosa difficile da fare, sopratutto in una cucina del genere, troppo grande e con troppi cassetti.

"Cazzo.." Sussurrò guardandosi intorno. Era decisamente immensa.

Aprì uno sportello sotto il lavandino, sorrise quando notò un rotolo di nastro adesivo.

Lo afferrò e ritornò in soggiorno.

Staccò un pezzo di nastro con i denti e il ragazzo sussultò al suono, portando le ginocchia al petto.

"Devi girarti." Disse Harry.

Il ragazzo si morse il labbro "P-Perchè?"

"Fai quello che dico e basta." Sbuffò Harry "Non fare domande."

Il ragazzo più piccolo si girò e il rapitore gli prese i polsi, legandoli insieme.

"Okay, puoi rigirati." Comandò Harry.

Il ragazzo lo fece, così che la schiena fosse di nuovo poggiata a muro.

Harry guardò le sue caviglie, abbassandosi all'altezza di esse e legandole insieme.

"Sei da solo?" Gli chiese una volta finito.

"Sì." Annuì il ragazzo.

Harry sorrise "Perfetto," si alzò, prendendo il cellulare dalla tasca.

"Devo fare una chiamata ,non muovere un muscolo." Disse prima di uscire dal soggiorno.

Digitò il numero di Zayn e lo chiamò.

"Che succede?" Disse Zayn dall'altro lato del telefono.

"Mi sono occupato di tutto."

"Quindi ,l'hai ucciso?"

"No. Non l'ho ucciso." Harry alzò gli occhi al cielo "Te l'ho detto ,non voglio uccidere nessuno." ribadì all'amico, il quale sembrava essere ossessionato dall'idea di fare fuori qualcuno solo per arrivare al proprio obbiettivo.

"E che hai fatto? Ha visto la tua faccia?"

"No ,l'ho bendato prima che potesse vedermi." Disse Harry.

"Speriamo che non l'abbia fatto. Perché altrimenti abbiamo un problema."

"Lo so." Borbottò Harry.

"Chiedigli dov'è la cassaforte, prendi i soldi ed esci." Sbuffò Zayn "Prima è meglio è."

"Ricevuto."

Harry chiuse la chiamata, sospirando prima di ritornare in soggiorno.

Blinded  ||L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora