sette

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Harry corse sopra le scale ,tenendo d'occhio Louis per l'ultima volta prima di entrare nella camera dei genitori.

Cercò subito sotto il letto ,sperando di trovare quella scatola grande di metallo.

Niente..

Fece lo stesso per l'armadio.

Ancora niente.

Pensò che doveva per forza essere in un'altra camera.

Allora uscì dalla stanza, tornando giù e vedendo Louis cercare qualcosa nella tasca.

"Porca puttana." Mormorò Harry a denti stretti, correndo verso il ragazzo.

"Che cazzo cerchi di fare?" Urlò di fronte a Louis.

Louis scosse la testa velocemente cercando di nascondere il cellulare dal criminale.

Sfortunatamente i suoi tentavi furono invani perché Harry lo fece voltare aggressivamente e vide il cellulare nelle sue mani.

"Tu fottuto-" Harry era già incazzato di suo, più questo stupido ed ingenuo ragazzino, non ci voleva proprio. Gli tolse il telefono dalle mani.

Strappò velocemente il nastro dalla bocca del ragazzo che scosse disperatamente la testa "S-Scusa! Per favore non uccidermi, sono-"

Ad un tratto la voce di una donna si sentì attraverso il telefono.

"Hey? Louis ,ci sei?" Chiese sua madre dall'altro capo del telefono.

Louis si morse il labbro, restando in silenzio.

Harry finì la chiamata, guardando al ragazzo che non poteva vederlo.

"Wow sono addolorato, pensavo davvero di potermi fidare Louis." Disse Harry.

Il cellulare iniziò di nuovo a vibrare.

"Oh guarda ,è tua madre." Rise il riccio.

"Continuerà a chiamare.." Mormorò Louis "Per favore ,lasciami rispondere."

Harry sbuffò uscendo la pistola dalla tasca, trascinandola su e giù la gamba di Louis, sorrise quando vide il ragazzino rabbrividire.

"Sai cos'è questa, Louis?" Chiese Harry.

"È-È una pistola." Rispose titubante Louis.

"Esatto." Harry si fermò prima di puntare la pistola al petto del ragazzo "Adesso se dici qualcosa di sospettoso a tua madre..dovrà sentire lo sparo quando ti sparerò."

Il cuore di Louis perse un battito.

"Ma noi non vogliamo che questo succeda, giusto?"

Louis scosse la testa "N-No."

"Infatti." Harry accettò la chiamata.

"Louis che succede? E tardi!"

Louis si schiarì la voce. "C-Ciao mamma."

"Perché mi stai chiamando a quest'ora? Mi hai svegliato. È uno scherzo?"

"No mamma. Ehm- Io, scusa. Avrò sbagliato." Louis finse una risata.

"Oh.. pensavo di aver sentito una voce. C'è qualcuno con te?"

"Cosa? N-No. Sono solo io. Forse è stata la tv."

Harry scosse la testa alla pessima scusa.

"Okay ,ci sentiamo domattina. Non andare a dormire tardi."

"Okay mamma." Louis si fermò, cercando di non piangere "T-Ti voglio bene."

"Anch'io, tesoro."

Harry alzò gli occhi al cielo per poi chiudere la chiamata, mettendo il cellulare in tasca.

"Beh, è stato toccante." Disse Harry sarcasticamente, alzando le spalle.

Louis tirò su col naso, contraendo la mascella per la frustrazione.

"Forse dovrei ucciderti visto che hai fatto questa cazzata." Aggiunse Harry "Ti avevo detto di non disobbedirmi."

Louis scosse la testa "Io- scusa..mi d-"

"Risparmiatele." Harry lo interruppe, restando in silenzio.

"Sai la regola dei tre strikes e sei fuori?" Continuò.

"Sì." Annuì Louis.

"Non mi piace dirla così ,tre sono troppi.." Harry si inginocchiò ,all'altezza del viso di Louis "Quindi l'ho cambiata.."

"Q-Quale-"

"La mia è.." Disse Harry avvicinandosi al viso del ragazzo "Uno strike e sei fuori."

Il respiro di Louis si mozzò ,sentendo quella voce rauca così vicina.

"Se fai una cosa del genere di nuovo...prenderò in considerazione il consiglio dei miei amici." Si fermò "Chiaro, dolcezza?"

"S-Sì Signore." Annuì Louis.

Blinded  ||L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora