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- Bambolina, sei uno schianto! - esclama Sasha, offrendomi una flute di champagne.

La prendo, ma non ne bevo neanche un sorso. - Se mi chiami di nuovo bambolina, giuro che ti faccio saltare in aria la moto. - borbotto.

Scoppia a ridere. - Non mi sono presentato. - allunga la mano verso di me. - Sasha Chavez, il Negoziatore. -

- Isabel. -

- Isabel senza cognome? -

- Isabel senza cognome. - appoggio lo champagne su un tavolo vuoto e prendo il succo d'arancia.

- Non bevi? - mi chiede Alex, con un sopracciglio sollevato.

- Solo la birra e al massimo qualche cocktail. - penso di dover essere onesta almeno su questo fronte con lui. - Al college ho esagerato. -

Harry mi guarda in modo strano. Ha capito che l'autolesionismo non è la mia unica dipendenza. Alcol e droghe sono acqua passata, ma sa quanto me che basterebbe un semplice schiocco delle dita per avere una ricaduta.

Prendo un sorso di succo, mentre mi guardo intorno. Mi sento a disagio. Non sono abituata a tutto questo lusso. Perché spendere cinquecento dollari per una bottiglia di Champagne? Fa anche schifo. E perché organizzare gala, se sei il capo del cartello della droga? Non ha senso.

Lancio un'occhiata alle poche donne presenti. Sono tutte vestite estremamente eleganti, con abiti che costano anche il triplo di quello che indosso io. Capelli perfetti, trucco perfetto, tutto perfetto. O tutto finto.

Gli uomini, invece, sono quasi tutti uguali. La maggior parte indossa smoking neri, altri completi blu scuro. Gli unici a distinguersi sono gli Hell's Roses. Alex è in blu navy, che gli sta da dio; Harry in grigio scuro; Liam in azzurro; Sasha in uno strano verde scuro e gli altri due, di cui non conosco i nomi, in grigio chiaro e una specie di bordeaux scolorito. Blake, invece, è decisamente quello più appariscente: completo di Dolce & Gabbana (impossibile non riconoscerlo) verde scuro, con delle stampe dorate, anche se a seconda della luce si vedono decine di sfumature diverse. 

- Blake, sembri un lampione. - lo prende in giro Sasha, facendo ridere tutti. Me compresa.

- E tu un pino rinsecchito. - borbotta lui, scolandosi la flute di Champagne in un paio di sorsate. - Alex, perché lei è qui? - mi indica con un cenno del capo.

- Perché voglio che sia qui. - risponde suo fratello, secco. Ecco l'Alex con la maschera, quello che ho incontrato la prima volta. - Se ti dà tanto fastidio, la strada per l'uscita la conosci. -

- A me non dispiace che sia qui. - dice Liam. - Sono ancora in debito con te, per la cronaca. - mi fa l'occhiolino.

- Nessun debito. - gli sorrido. - Magari mi offrite un'altra birra, quando torniamo a San Diego. -

- Si può fare. -

- Tieni, bambolina. - Sasha mi passa un piattino con dentro una tartina al caviale.

Come posso dirgli che non mangio nessun tipo di pesce, né tanto meno le loro uova disgustose? - Ehm...passo, grazie. -

Scoppia a ridere. - Farò uno sforzo, allora. - se la infila tutta in bocca, leccandosi addirittura le dita. Lui e il galateo devono essere migliori amici.

Qualcuno mi appoggia una mano sulla schiena, ma non è Alex. Mi irrigidisco di colpo e noto che anche i ragazzi drizzano la schiena. Persino Blake ha cambiato atteggiamento.

- Bene, bene, bene. - dice qualcuno alle mie spalle. Ha uno strano accento. Sembra quasi...cinese. - Chi è questa meravigliosa creatura vestita di rosso? -

I belong to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora