Sono le tre del mattino e continuo a rigirarmi nel letto. Non riesco a dormire, sono troppo agitata. Sono passate due settimane da quando ho visto Blake e, ne sono certa, ha continuato a seguirmi. Mi sento continuamente osservata, ogni volta che esco a fare la spesa e ormai mi limito a farlo solo se strettamente necessario. Non voglio disturbare Alice, chiedendole di accompagnarmi. Fatto sta che sto diventando paranoica e non è per niente da me. Sono sempre stata temeraria, ma forse ora è diverso perché ho troppo da perdere.
Mi massaggio la pancia. Fagiolino si muove all'istante. È una sensazione incredibile, ogni volta. E riesce a tranquillizzarmi. Ma di dormire non se ne parla.
Sbuffo, fissando il soffitto buio. La luce della luna si riflette sui piccoli cristalli del lampadario. Guardo fuori dalla finestra e incrocio lo sguardo di Alex.
- Ti ho svegliato, vero? - gli chiedo, sentendomi in colpa. Lavora sempre fino a tardi e ha bisogno di riposare. Sono una vera idiota egoista, accidenti. - Scusa, amore mio. Non volevo... -
- Blake è qui. - mi interrompe. - L'ho visto stamattina, è passato davanti l'officina. -
Non dico niente e aspetto che continui.
- Aveva una giacca di pelle, ma non quella del club. Occhiali scuri. Felpa. E quel suo sorriso del cazzo stampato in faccia... - lascia andare un lungo sospiro. - L'ho rincorso per un isolato, ma è riuscito a scappare. - si avvicina a me e mi passa un braccio sul fianco, attirandomi a sé. - Non possiamo più stare qui, Isabel. Dobbiamo andarcene. -
- Lo so. - bisbiglio. - E sapevo anche di Blake. -
- Che intendi? -
- Ricordi quando sono venuta in officina, perché fagiolino si era mosso per la prima volta? -
- Certo, non pensò potrei mai dimenticarlo. - ridacchia.
- Mentre abbracciavi Alice, ho visto Blake. -
Il suo sorriso si spegne e penso smetta perfino di respirare. - Che hai detto? -
- Mi dispiace, so che avrei dovuto dirtelo prima... -
Balza in piedi e accende la luce. È furioso. - Sì, maledizione! Avresti dovuto dirmelo subito! Ti rendi conto che avrebbe potuto farti del male?! -
Mi metto a sedere, imbronciata. - Certo che me ne rendo conto, Alex, ma non...ero sicura che fosse lui... -
Sono una pessima bugiarda. Ovvio che ero sicura che fosse lui, ma non volevo dirglielo perché...perché non lo so, accidenti!
Alex si passa una mano tra i capelli. - Dobbiamo dirlo a Vincent. Non siamo più al sicuro, qui. - prende una felpa dall'armadio e se la infila in fretta.
- Dove vai? - azzardo a chiedere.
- A chiamare Vincent, dove vuoi che vada? - borbotta, avviandosi alla porta.
Scendo di corsa dal letto, per fermarlo. - Aspetta, non... - mi blocco sul posto, tenendomi la pancia. È diventata improvvisamente dura e sento uno strano fastidio. Cosa sta succedendo? Sono delle contrazioni? Ma è troppo presto, sono solo alla ventiduesima settimana!
- Che succede? - Alex corre verso di me e appoggia una mano sulla mia schiena. - Amore, che hai? -
- Non...non lo so... - sto andando nel panico. - La pancia è...durissima... -
- Hai le contrazioni? -
Mi raddrizzo lentamente. - Forse è passato... -
- Vuoi che ti porti in ospedale? -
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I belong to you
RomanceIsabel è una giovane agente dell'FBI di San Diego, California. È cresciuta in una famiglia stabile, seppur con i genitori divorziati, ha una sorella minore con cui va molto d'accordo, due fratellastri sempre presenti anche se lontani e un ex fidanza...