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- Si è addormentata? - mi chiede Alex, quando torno in cucina. Alice e Vincent sono rimasti fino a qualche minuto fa, poi sono tornati nel loro appartamento.

Mi siedo sulle sue gambe e affondo il viso nell'incavo del suo collo profumato. - Sì, è crollata come una bambina. -

- Sta bene? -

Annuisco. - Era un po' scossa, ma le passerà. -

Mi passa una ciocca di capelli dietro l'orecchio. - E tu? -

- Non so che pensare... - mi stringo un po' di più contro di lui. - Mio padre era terrorizzato dalla morte, perciò è strano che si sia ucciso. -

- Il senso di colpa ci porta a fare cose impensabili. -

- Già... - sollevo la testa e lo guardo dritto negli occhi. - Ma tu non fartelo saltare mai in mente, è chiaro? -

Alex scoppia a ridere. - Dovranno strapparmi via da te solo con la forza. - mi bacia dolcemente. - Andiamo a dormire anche noi? - fa scorrere la mano sulla pancia. - Il nostro fagiolino è ancora attivo, caspita! -

- Non si ferma mai. - borbotto. - Ma... -

Ci blocchiamo entrambi, notando un'ombra scura passare davanti la finestra. Alex mi fa alzare e corre a prendere la pistola che aveva nascosto in un vaso. Lo seguo verso la porta, ma con un'occhiataccia mi costringe a indietreggiare.

Giusto, sono incinta...

Si avvicina lentamente all'interruttore e spegne la luce. Io mi nascondo in un angolo e scrivo un messaggio a Vincent, sperando che sia ancora sveglio.

Uno scricchiolio improvviso mi fa sussultare. Alex si è spostato un po' di più e, nella penombra, riesco a vedere la sua mano sulla maniglia della porta. La spalanca di colpo, tenendo la pistola puntata davanti a sé.

E poi succede tutto troppo in fretta.

Una scarica di proiettili si abbatte sulla facciata dell'edificio. Lancio un urlo di terrore, incapace di contenermi. - ALEX! - grido. Non riesco a vederlo da nessuna parte.

- Bel, che... - Ivy si blocca sulle scale. - Oh, cazzo... -

- Corri di sopra, Ivy! - sibilo. - Infilati sotto il letto, presto! -

- Ma tu... -

- VAI, MALEDIZIONE!!! -

Corre subito via e posso tirare un piccolo sospiro di sollievo. Mi metto carponi per avvicinarmi alla porta. La pistola di Alex è qui, ma non lui. Dove diavolo è finito?

Qualcuno mi afferra per i capelli e vengo scaraventata all'indietro. Il mio primo istinto è quello di proteggere mio figlio, perciò mi copro immediatamente la pancia con entrambe le braccia. Quando le luci si accendono e i miei occhi si aprono, mi si mozza il fiato.

Meredith.

- Finalmente ci si rivede, agente Brooks. - mi rivolge un sorriso agghiacciante. - E vedo che è cambiato qualcosa... - si inginocchia e mi stringe le guance con una mano. Fa male, ma non mi muovo di un millimetro. - Diciamo che il suo piano, alla fine, a funzionato. Si è fatta mettere incinta, bella mossa. -

Vorrei seriamente sputarle in faccia, ma mi trattengo.

- Un altro erede illegittimo. - scoppia a ridere. - Un altro piccolo bastardo. -

A quel dispregiativo, mi torna in mente mio padre. Anche lui lo ha definito così, quando ha scoperto che ero incinta...

- Incredibile come la storia si ripeta. Prima Alice e adesso tu, cara Isabel. -

I belong to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora