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Sono davanti allo specchio e cerco disperatamente di riconoscere la ventottenne che vedo nel riflesso. Indosso il vestito rosso che mi ha "regalato" Alex. È bello. Molto bello. Ha un profondo scollo a cuore e le maniche lunghe di chiffon, che lasciano le spalle completamente scoperte. E poi è lungo e ha persino una piccola coda. Scende morbido lungo il mio corpo e, sì, mi fa sentire una principessa.

Io, che non ho mai nemmeno giocato con le barbie, mi sento così. Incredibile.

All'interno dell'albergo c'è anche un salone e ho deciso di farci un salto, giusto per poter domare la mia chioma ribelle. La ragazza è stata brava, però. Li ha legati in una specie di coda di cavallo, ma molto elegante. Ho qualche ciocca che mi incornicia il viso e delle onde morbide sul retro. È stata anche gentile da truccarmi, evitandomi una fatica. Al massimo, avrei messo un po' di fondotinta e il mascara. È mia sorella la patita del make-up, non io.

Comunque, eccomi qua. Una perfetta sconosciuta.

- Chi sei? - sussurro alla mia immagine nello specchio.

Per fortuna, le maniche sono rosse come il vestito e il taglio sul polso non si nota neanche. Si vede solo la cicatrice che ho dietro la spalla destra. È stata la peggior ferita che potessi procurarmi. Ero a pezzi, quel giorno e tagliarmi il braccio non mi era bastato. Così, andai alla ricerca di qualcosa di affilato in un vecchio deposito abbandonato. Ero fuori di testa, lo so. Alla fine, trovai una lamiera e la usai come rasoio. Peccato, però, che fosse arrugginita. La sera stessa, fui costretta ad andare in ospedale, perché la ferita era infetta e il dolore era insopportabile anche per me.

 Sospiro.

Ripensare agli errori che ho commesso in quel periodo, è tremendo. Il triste promemoria di una ragazza persa nel buio della sua anima.

Io e te abbiamo l'anima dello stesso colore.

Ne dubito. Alex, nonostante quello che fa, ha l'anima più chiara della mia.

Il cellulare segnala l'arrivo di un messaggio. È la suoneria che ho messo appositamente per la Stewart, o Satana, dato che ho cambiato anche il nome sulla rubrica.


SATANA: Il rosso è il suo colore. Si abbina alle sfumature del suo sangue e, probabilmente, anche a quello dei suoi parenti.


Stringo i pugni. Come può una mente umana essere così...malefica e distorta? Più che Satana, sembra Saw l'enigmista. L'unica differenza, è che John Kramer aveva un cancro al cervello in fase terminale e lei no. Per le trappole mortali, sono assolutamente pari, invece.

Sospiro di nuovo e prendo il pass dal comodino. Il cellulare può restare anche qui, non voglio essere disturbata da quella psicopatica. Spalanco la porta e, proprio in quel momento, ricevo un altro messaggio. Torno indietro solo per leggerlo.


SATANA: Non dimentichi il cellulare, potrebbe tornarle utile.


- E, invece, lo lascerò qui! - parlo di proposito ad alta voce e guardo la piccola telecamera sul soffitto. - Brinderò alla sua, Vicedirettrice! -

Lascio la camera e mi avvio lentamente verso gli ascensori. Alex non sa se andrò al gala, oppure no. Se non avessi parlato con Harry, probabilmente sarei rimasta chiusa in camera o avrei addirittura fatto i bagagli per tornare a San Diego.

So che questa storia non finirà bene, ma ho appena dichiarato guerra alla Stewart e ho tutte le intenzioni di vincerla. Voglio incastrare Blake. Si è venduto per dieci milioni di dollari e ha pugnalato alle spalle suo fratello. Beh, non proprio fratello, ma sono comunque cresciuti come tali. Resta il problema delle minacce, però. Devo trovare il modo di avvertire mio padre e Kaleb, ma non so proprio in che modo. Ci penserò a mente lucida, ora non è proprio il momento.

I belong to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora