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Spalanco di colpo gli occhi, quando un liquido ghiacciato mi colpisce dritta in faccia. Grugnisco dal dolore. Mi fanno male il collo e la schiena, non sento più le gambe e credo di avere le braccia immobilizzate. Cerco di mettere a fuoco e vedo la faccia di Blake davanti alla mia. - La bella addormentata si è svegliata. - mi rivolge un sorriso agghiacciante. - Dormito bene? -

- Vaffanculo. -

Mi butta un altro bicchiere d'acqua addosso. - Ti conviene trattarmi bene. -

- Come fai tu con me? -

- Sono anche troppo gentile. Se dipendesse solo da me... -

- Manderesti a monte ogni dannato piano. - finisce una voce che mi gela il sangue. Meredith. Georgia. Satana. La psicopatica. Ero convinta che Blake mi avesse rapita di sua spontanea volontà, invece c'è ancora una volta lei dietro. - Salve, agente Brooks. - mi dice. - È da un po' che non ci vediamo... - si inginocchia davanti a me e appoggia una mano sulla pancia. - Questo sì che è interessante. -

Vorrei allontanarla a suon di schiaffi, ma ho le mani legate a un maledetto palo di legno marcio.

- Oh, ma senti come si muove questo piccolo cagnolino rognoso... -

- Zitta! - sibilo. - Non ti permetto di... -

Sono io a zittirmi, quando lei tira fuori un coltello a serramanico. Dio, sembra quasi come il mio incubo. Fa' che sia di nuovo un brutto sogno, ti prego...

- Sai, non so se lasciarti in agonia finché Alex non ti avrà trovata, oppure ucciderti direttamente e lasciargli la sorpresa. -

Mi vengono i brividi. Come può la mente umana concepire qualcosa del genere? Questa donna è completamente pazza!

Fa scorrere la punta della lama sul tessuto della mia maglietta. Il bambino, come se stesse percependo il pericolo, non si muove più.

Perdonami, piccolo mio...

- Perché io? - le chiedo, sull'orlo delle lacrime. - Perché hai scelto proprio me? Che rapporto hai con mio padre? -

- Che rapporto avevo, forse. -

Scuoto la testa, anche se mi fa male il collo. - Era terrorizzato dalla morte. Se ha scelto di restare in ufficio, un motivo c'è. -

- Ottima osservazione. - si alza e inizia a camminare avanti e indietro, sotto lo sguardo perplesso di Blake. - Io e suo padre, agente Brooks, ci conosciamo da molti anni. Lui e Vincent erano migliori amici, poi quell'idiota di mio marito, che riposi in pace, non ha avuto abbastanza fegato per aiutarlo ad entrare nella CIA. Diede a me i documenti da consegnargli. Erano delle stupide raccomandazioni ai suoi capi. - ridacchia appena. - Aveva i soldi. Sarebbero bastati a fargli prendere in mano uno dei vertici. Ma Vincent non giocava mai sporco, perché aveva troppa paura di perdere tutto. -

In parte, quello che ha detto coincide con la verità che conosco io. Quello che Georgia non sa, è che Vincent ha giocato sporco eccome.

- Comunque, non ho mai recapitato quei documenti a Lucas. Ci siamo incontrati, ma per altri motivi. - fa roteare il coltellino tra le mani. - In tuo padre avevo trovato un alleato per annientare tutti i miei nemici. È stato lui a propormi un killer su commissione per togliere di mezzo Tristan. -

Nonostante il brivido di disgusto che mi percorre tutto il corpo, non posso fare a meno di lanciare un'occhiata a Blake. È sbiancato all'inverosimile.

Allora, chi diceva stronzate, eh?

- Così come è stata sua l'idea di inscenare un incidente al Logan per il tuo amico Kaleb. Quel finocchio aveva scoperto delle email criptare che io e tuo padre ci eravamo scambiati e non poteva di certo restare in vita. Lo capirai, no? -

I belong to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora