"Somewhere I had to find hope."

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Canzone per il Capitolo: Just you and I, by Tom Walker.

Prima di lasciarvi alla lettura volevo ringraziarvi di cuore per i messaggi meravigliosi che mi avete scritto ieri! Mi avete realmente migliorato la giornata e di quanto ero sorridente mia madre si è spaventata HAHAHA. Spero che questo capitolo possa piacervi, ho cercato di soddisfare tutte le vostre richieste!❤️

Lasciate una stellina e commentate cosa ne pensate!!!



Quella fredda mattina di novembre era davvero un'impresa uscire da sotto le coperte. L'inverno era alle porte e sarebbe senza dubbio stato uno dei più rigidi mai visti alla baia.

I vetri delle finestre erano appannati e ci si poteva perfettamente scrivere con le dita, mentre il cielo era scuro, promettendo un'abbondante quantità pioggia: insomma, non esattamente il giorno ideale per tornare a lavoro.

"Anna? Anna, tesoro, dovresti alzarti..." sussurró Gilbert accarezzandole i capelli e lei, lentamente, aprì gli occhi.

Trovó suo marito seduto al bordo del letto, già pronto per uscire e con un tenero sorriso.

Non c'era stato mai un solo giorno in cui Anna non si fosse alzata per andare a lavoro...ma quella mattina era a dir poco terrorizzata e sarebbe voluta rimanere a letto per sempre pur di non affrontare la realtà.

"Non voglio andarci, lasciami dormire."

"Come sarebbe a dire? Carotina, smettila, ti stai di nuovo facendo prendere dall'ansia. Entreremo insieme e non ti lasceró da sola nemmeno un secondo...va bene?"

La ragazza lo guardó e fece un respiro profondo "Mi alzerò solo a patto di trovare la colazione pronta in cucina" sorrise e Gilbert si alzó di scatto

"Ai suoi ordini" rise lasciandole un veloce bacio sulla fronte e sfrecciando al piano di sotto, nella speranza he tutto sarebbe andato nel verso giusto...

Era preoccupato per lei, non poteva negarlo. Aveva paura che una volta tornata a scuola avrebbe avuto uno dei suoi, sempre più frequenti, attacchi di panico. Solo lui era in grado di calmarla quando accadeva e non poteva negarlo: per quanto Anna avesse in parte superato quella tragica situazione, il trauma era sempre lì.

Le preparó il caffe con due cucchiaini di zucchero, proprio come piaceva a lei. Aggiunse poi dei biscotti sul vassoio e una fetta della torta al cioccolato che Leslie aveva lasciato loro il giorno prima.

"Ero ironica poco fa, Gilbert, non dovevi sul serio prepararmela" rise Anna scendendo le scale. Anche lei adesso era pronta e la sua valigetta da insegnante era nuovamente tra le sue mani.

"Non c'è modo migliore di iniziare la giornata e questa è decisamente una giornata importante. Capisco sia difficile tornare dopo tutti questi mesi, ma sono sicuro ti divertirai"

"Ringrazio solo che Andrew sarà con me...persino Jessy si è diplomata, e ora non avró nessuna amica."

"Sai dove trovarmi se hai bisogno di me, però" sorrise Gilbert "Proprio ieri sera mi ha chiamato il preside...indovina chi avrà un'aula tutta sua?"

"Ma è fantastico, Gil!" Esultó sua moglie abbracciandolo "Non è giusto però...anche io vorrei una classe tutta per me..."

"Potrai stare da me ogni volta che vorrai, piccola. E sai quanto io detesti pranzare alla mensa, potremmo stare insieme lì e tu potrai raccontarmi come vanno le cose in classe, mi mancano i tuoi racconti epici sulle avventure terrificanti dei tuoi studenti"

"A me invece non manca affatto vedere le alunne guardarti." Disse Anna infastidita

"Tesoro, sono ragazzine..." Rise il riccio

Chiamatemi Anna [SESTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora