A life without emotions is like a world in black and white.

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Canzone per il capitolo: Bruises, by Lewis Capaldi.

Prima di lasciarvi alla lettura, volevo scusarmi se questo capitolo non sarà un granché. Ieri è stata una giornata a dir poco tragica e non ho avuto testa. Scusate davvero.

Lasciate una stellina e ditemi nei commenti cosa ne pensate. Grazie sempre il vostro supporto, vi voglio bene🖤

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"Seriamente indossavo una cosa del genere?" Rise Anna guardando sconvolta un suo vecchio vestito, uno di quelli larghi ed enormi che usava indossare durante la gravidanza

"Ho paura di si. Chiamarti 'Piccola Anna' è stata una vera sfida in quei mesi..."

"Sei su un campo minato, Blythe, ti avverto. E comunque da ora in poi potrai chiamarmi Piccola Anna senza mentire!"

Gilbert abbassò lo sguardo, mordendosi le labbra. Aveva tutta l'intenzione di rispettare la scelta di sua moglie, ma non poteva evitare di pensare ogni tanto al fatto che magari, per qualche strana e meravigliosa ragione, le cose sarebbero andate meglio se ci avessero riprovato.

Stavano facendo le valigie per Charlottetown: quel sabato pomeriggio sarebbero andati a trovare Zia Jo, Cole e Roy e sarebbero rimasti fino all'indomani. Anna si sentiva veramente fortunata ad essere viva per poter riabbracciare i suoi amici, che pur non vivendo vicino a lei non l'avevano abbandonata un solo secondo.

"Ti avevo detto di andare da Leslie a recuperare il cardigan che ho lasciato a casa sua, ci sei andato?" chiese sua moglie piegando una camicia bianca.

"Ovviamente. Solo che appena sono arrivato davanti la porta ho iniziato a sentire delle urla e sono letteralmente scappato...quei due finiranno per uccidersi a vicenda, io te lo dico."

"E dire che la settimana scorsa, a cavallo, sembravano affiatati...non riesco davvero a capire se il problema sia Leslie o Owen"

"Leslie, senza ombra di dubbio. Owen sta solo cercando di farla sentire un po' più felice. Ieri è venuto a trovarmi allo studio proprio per parlarmene: dice che lei non fa altro che ignorarlo e sembrare di ghiaccio, e quelle poche volte in cui si sbilancia, poi ritorna peggio di prima"

"Se avessi alle spalle un passato come il suo penso che anche io mi comporterei così..."

"Capisco abbia perso la sua famiglia in modo abbastanza tragico, ma cosa c'entra Owen?" Chiese Gilbert sedendosi sul letto e Anna lo guardò infastidita

"Gil...Leslie non ha vissuto con Dick un matrimonio come il nostro, va bene? Si è confidata con me perchè sono una donna e sapeva che l'avrei compresa. Dick era un vero mostro...e mi sorprende il fatto che lei riesca a stare così vicina a Owen. Hai presente quando non riuscivo a sopportare la tua presenza o anche solo il tuo tocco dopo che Joy se n'era andata? Leslie dovrebbe provare quella sensazione secondo dopo secondo, ma è talmente forte che è riuscita a superarla.

Certe volte guardo nei suoi occhi e mi accorgo di come sia spaventata, certe volte capita persino quando è vicina a te. Quindi non giudicarla per come si comporta con Owen...dopo ciò che mi ha raccontato, come vedi, io stessa ho smesso di cercarle qualcuno."

Gilbert abbassò lo sguardo. Era ovvio che Leslie non parlasse con lui di certe cose, e ora si sentiva tremendamente in colpa per aver pensato male di lei: per aver pensato fosse solo un'orgogliosa. Sapeva avesse alle spalle un brutto passato, ma non avrebbe mai immaginato ciò che Anna gli aveva confidato.

"Se glielo dicessimo? A Owen intendo...lui non sa niente di tutto ciò, Anna, vede solo una bellissima ragazza che non fa altro che maltrattarlo. Non è giusto. Magari se gli dicessimo come stanno davvero le cose..."

Chiamatemi Anna [SESTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora