The only reality I'm willing to face is the one where you're next to me.

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Canzone per il capitolo: Lover, by Taylor Swift. Vi lascio come sempre la traduzione, buona lettura!


"Promettimi che non farai scenate, che non la guarderai come se volessi ucciderla e soprattutto che non prenderai nessun argomento riguardante orfanotrofi e fidanzati"

"Anna...è da due giorni che ripeti la stessa identica frase, non ti sembra di star esagerando? Ti ho già promesso che non lo farò, non puoi semplicemente fidarti?"

Gilbert era seduto sul divano mentre sua moglie faceva avanti e indietro davanti a lui nervosamente "Scusa, hai ragione. È solo che sono così in ansia! E poi so bene che in realtà tu non eri d'accordo a farla venire qui, Gil, non mentirmi."

"Bene, è vero. Non volevo assolutamente che Dorothy tornasse a casa mia, ma se è qualcosa che desideri sarò disposto pure a sopportarlo." disse severamente posando il giornale e Anna si sedette accanto a lui con uno sguardo triste "È che detesto l'idea di dover avere a che fare con qualcuno che ti ha procurato traumi del genere, tesoro...sarebbe come se mi sparassero e io insistessi per invitare chi lo ha fatto per il tè del pomeriggio! Insomma, saresti d'accordo?"

"No..."

"Allora non continuare a darmi addosso con questa storia. Se ti dico che starò al mio posto devi credermi, ma non ti aspettare che io l'accolga con il sorriso e le braccia aperte perché non sarà così."

"Ti ringrazio, Gilbert...un altro marito se ne sarebbe infischiato di ciò che volevo davvero"

"Sai bene che io non sono un marito qualunque" sorrise lui avvicinandosi a lei e baciandole il collo, facendola ridere per il solletico "Sono un super marito!" continuò ritrovandosi disteso accanto a lei sul divano.

Da quando Anna era rimasta incinta cercava in tutti i modi di non farla affaticare troppo, anche quando si parlava di coccolarsi semplicemente sul divano. Questo certe volte la faceva arrabbiare, detestava il fatto che Gilbert la trattasse come se fosse una sua paziente, ma allo stesso tempo adorava il modo in cui si prendeva cura di lei.

"In questo periodo sei stato nel tuo mondo, Gil, era da almeno tre giorni che non mi abbracciavi così"

"Hai ragione, piccola, scusami...sono stato così preso dal mio lavoro, è come se improvvisamente tutti gli abitanti di Glen provino gusto nel farsi male, proprio adesso che i miei pensieri dovrebbero essere rivolti prevalentemente a te."

"Non devi giustificarti, non posso pretendere che pensi a me ventiquattro ore al giorno. Anche io sono stata abbastanza impegnata a scuola e-"

"A proposito di questo, sei proprio sicura di voler continuare? Sai bene che una volta aver partorito dovrai lasciare il lavoro"

"Lo so...è proprio per questo che voglio andare avanti finché potrò. Non voglio sentirmi come se fossi malata, Gilbert, anche se sono incinta posso perfettamente continuare a fare la vita di sempre! E poi perchè stiamo parlando di questo? Il problema fino a due secondi fa era il tuo lavoro, non il mio"

"Giusto. Ti prometto che mi farò perdonare: tra due giorni è San Valentino" sorrise accarezzandole il viso "E ho in mente qualcosa che neanche immagini!"

"Dovresti sapere che ho una fervida immaginazione, Blythe"

"Non quanto la mia quando si parla di te" sussurrò lui e Anna potè sentire i brividi lungo la schiena. Sorrise istintivamente e si voltò verso di lui, scostandogli i capelli dalla fronte. Gilbert si avvicinò un po' di più e fece unire le loro labbra in un casto e lento bacio, che Anna ricambió immediatamente portando una mano tra i suoi ricci.

Chiamatemi Anna [SESTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora