You are every reason, every hope and every dream I've ever had.

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Canzone per il capitolo: The White Way of Delight, by Anne with an E. Le colonne sonore di questa serie sono qualcosa di meraviglioso ed emozionante...se vi piacciono le metterò più spesso.

"Gilbert, dove hai messo la mia spilla?" urlò Anna dal piano di sopra mentre il ragazzo si trovava in salotto a leggere il giornale

"Gil!" urlò ancora, ma niente.

Ormai stanca iniziò a scendere le scale e non appena arrivò davanti la poltrona su cui era seduto prese i fogli che aveva in mano, fulminandolo con lo sguardo.

Stava per dirgli, con tono arrabbiato, che lo aveva chiamato per dieci minuti di fila, ma si fermò all'istante non appena vide il suo sguardo spento.

Il ragazzo chiuse gli occhi, si passò un mano sulla fronte e Anna si inginocchiò subito davanti a lui prendendogli il viso tra le mani preoccupata

"Gil, che c'è?" chiese cercando di farsi guardare

Erano ormai passati quattro giorni e la vita a Four Winds iniziava a prendere forma. Non avevano ricevuto nessuna visita e non erano nemmeno tornati a casa di quella misteriosa ragazza, semplicemente ne avevano approfittato per passare del tempo insieme e sistemare gli ultimi dettagli della casa...

Gilbert alzò lo sguardo e l'abbracciò. Anna conosceva bene suo marito...sapeva quando piangeva in silenzio, quando rideva sotto i baffi, quando la osservava di nascosto. Con la stessa dolcezza di una madre gli accarezzò la schiena sussurrandogli ogni tanto qualche 'va tutto bene...'

Dopo qualche minuto lui si allontanò e fece un respiro profondo "Questa notte sono morte tre persone in città. Persone che, se io fossi stato lì con loro, forse avrebbero ancora una famiglia...e invece io sono qui a godermi la vita mentre a qualche chilometro da Four Winds il mondo è rimasto lo stesso di sempre. Mi sento come se in questi giorni avessimo vissuto in una campana di vetro, lontani dal dolore, dalla sofferenza, dalla realtà...Sono un medico Anna, il mio compito quello di salvare le persone, o almeno di provarci! Ho detto che sarei entrato in servizio dopo il nostro viaggio di nozze, ma quanta gente morirà in tutto questo tempo? Il pensiero che mentre io sono qui con te, ad amarti con tutto me stesso, magari un ragazzo della mia stessa età potrebbe essere in fin di vita mi uccide. Non ce la faccio più..."

Anna stette in silenzio per qualche secondo, accarezzandogli il ginocchio.

"Mi dispiace,tesoro...è colpa mia, avrei dovuto dirti di andare subito a lavoro e invece sono stata una grandissima egoista. Talmente volevo passare del tempo con te che non ho pensato nemmeno per un secondo al fatto che a Glen non ci sia un medico...devi andare, Gil. Partiremo per Green Gables domani sera e torneremo mercoledì, voglio che fino al giorno della partenza per la Scozia tu vada in cittá e ti prenda cura di chi ha bisogno. Io starò qui, ne approfitterò per esplorare e non dovrai preoccuparti di nulla."

Gli occhi di Gilbert si illuminarono e istintivamente sorrise "Dici davvero?"

"Certo! Non posso mica costringerti a restare tutto il giorno chiuso in casa con me!"

Il ragazzo l'abbraccio di scatto, facendole emettere un piccolo urlo nel momento in cui Anna gli si ritrovò in braccio. Sorrise e dopo avergli dato un lungo bacio appoggiò la testa al suo petto

"Sono così fortunato ad averti. Grazie per aver compreso...mi sento in colpa al pensiero di lasciarti qui da sola dopo solo quattro giorni che siamo sposati ma-"

"Niente ma." lo zittì Anna con un ultimo bacio "Vado a prepararti il pranzo da portare con te, ti verrà fame sicuramente! Per che ora tornerai?"

"Penso per le otto, quando chiudo lo studio. Poi sarò tutto per te, Piccola Anna" sorrise e la ragazza arrossì...nonostante in quei giorni fossero stati insieme ogni sera l'imbarazzo tra i due era ancora evidente. Soprattutto per Anna, che sentiva le guance andarle a fuoco ogni volta che Gilbert la sfiorava anche solo con un dito.

Chiamatemi Anna [SESTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora