Capitolo 61

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L'oblio, che cosa era realmente l'oblio?
L'oblio non era dovuto ad una dimenticanza o alla perdita della memoria, l'oblio è una scomparsa o sospensione del ricordo, rappresenta un abbandono del pensiero o del sentimento.
Ed io senza rendermene conto ero intrappolata in quell' oblio da anni e finalmente ogni tassello che era stato posizionato al suo posto mi stava riportando verso uno spiraglio di luce.

La dottoressa Brown aveva accettato il mio incontro, nel suo studio all'interno del campus.
Ricordavo ancora la prima volta che ci ero andata, così confusa, così arrabbiata e frustrata, in quel momento invece sedevo su quel divano con accanto il mio ragazzo, avvolta in un abito Yves Saint Laurent.
Infondo però, nonostante l'apparenza, ero grata di essere cambiata, in meglio.
La dottoressa si lasció dondolare sulla sedia girevole alzandosi subito dopo e poggiandosi alla scrivania.
<< che cosa è ? >> le chiesi schietta indicando il libro dalla copertina grigia dietro di lei.
<< tu lo conosci ? >> mi chiese accarezzando con un dito la copertina.
<< era nella mia stanza nell'ospedale >>
Annuii.
<< l'hai mai aperto Courtney ? >>
Scossi la testa.
<< mai >> esclamai.
Si massaggiò una tempia.
<< e allora come fai ad essere certa che si tratti proprio di quello che giaceva sulla tua scrivania in quella stanza di ospedale >>
Ethan mi strinse la mano che tenevo poggiata sulle gambe.
Ricambiai la stretta.
Come promesso l'avevo portato con me, tra di noi non dovevano più esserci segreti, tutti quei segreti avevano portato noi alla distruzione.
Avevo imparato dai miei errori e non volevo rovinare anche ciò che di bello mi era capitato.
<< non lo so >> risposi esitando per un attimo << ma so che non mi sbaglio >>
<< vorresti aprirlo ? >> mi chiese << o verresti che prima te ne parlassi ? >>
Alzai finalmente lo sguardo incontrando i suoi occhi.
<< chi è Cory ? >> continuai non rispondendo del tutto alla sua domanda.
La dottoressa nascose un sorriso.
<< ti ricordi di lei ? >>
Scossi la testa.
<< no, ma penso che lei abbia incontrato molta gente nell'ultimo periodo a mia insaputa >>
<< che altro sai ? >> mi chiese come se quello fosse un interrogatorio.
<< so che ha fatto delle cose e molto probabilmente ne ha viste delle altre che io non ricordo. So che sono stata chiusa in quell'ospedale con la diagnosi di una doppia personalità di cui io non sapevo l'esistenza e nell'ultimo periodo faccio un sogno, un sogno confuso a cui non riesco a dare un seguito >>
<< sogni di essere su quel terrazzo ? >>
Annuii per nulla sorpresa dalla sua domanda.
<< sogno me in un abito rosso, sogno me che arrivo in ritardo, me nell' ascensore.. >>
<< vedi qualcuno quando sei in quell'ascensore ? >>
Feci di si con la testa.
<< vedo Rachel, ma era diversa >>
<< e chi vedi quando sei lì su ? >> continuò.
<< come faceva a sapere che avevo visto qualcuno in quell'ascensore ? >> sbottai confusa << gliel'ha detto Cory ? >>
La dottoressa afferrò quel quaderno ed io d'istinto mi alzai.
<< non l'hai mai aperto perché la tua psiche sapeva che non potevi farlo, nessuno chiuso in una stanza per tre anni, anche solo per curiosità non aprirebbe un libro poggiato lì, a portata di mano >>
Feci un passo verso di lei cercando di capire dove volesse andare a parare.
<< questo qui non è un libro, questo è un quaderno >> continuò la dottoressa provocando in me una reazione inaspettata.
<< quello lì è il mio diario >>
Non sapevo perché avevo pronunciato quella frase, perché l'avevo interrotta, ma qualcosa mi diceva che avevo ragione.
E fu proprio così.
La dottoressa annuii passandomelo.
<< ci sono cose che Cory ha visto e che ha eliminato dalla tua mente perché potevano solo farti stare male. Cory ha sempre difeso Courtney patendo per lei, ma aveva bisogno di liberarsi in qualche modo dell'oscurità che custodiva >>
<< così l'ha scritta >> la interruppi.
<< esatto >> continuò << questo qui è il diario di Cory >>
<< io ho assistito alla morte di Melissa >> effermai mentre una lacrima mi rigava una guancia.
Stavo ricordando, sapevo come andava a finire quel sogno.
<< ho visto quella figura incappucciata dietro di lei, sono uscita per vedere e capendo le sue intenzioni mi sono gettata su di lui ma mi ha spinta per terra facendomi battere la testa. Io ho visto il suo volto, il suo sguardo trucidarmi, subito dopo ho perso i sensi ma nel mio subconscio ho udito quell'urlo e mi sono alzata per guardare, lui però non c'era più, c'era solo Melissa giù sul campo da golf in una pozza di sangue >>
Senza rendermene conto avevo il volto pieno di lascrime ed Ethan era al mio fianco che mi stringeva a se.
Avevo il respiro corto ed avevo iniziato a singhiozzare sommersa da quelle immagini.
Io c'ero quella sera, avevo sempre saputo la verità ma Cory l'aveva custodita per me aspettando il momento opportuno.
Avevo visto quel ragazzo fuori la casa di Melissa, intento a salire nella sua auto e dopo avevo incontrato il suo sguardo su quel terrazzo e su quel terrazzo avevo provato ad aiutare Melissa.
Mi ricordavo anche di Ethan, di sfuggita senza prestarli attenzione come mio solito.
Era a quello che facevano riferimento le parole di Joseph, ma quella volta in quello stesso posto ero stata io a guardarlo cadere mentre veniva schiacciato.

Cory era la parte più oscura di me che proteggeva la mia parte più debole.
<< qui c'è tutto quello che non ricordi >> disse la psicologa.
<< ecco perché un ospedale psichiatrico, non è stato solo per quei farmaci in borsa >> affermai.
La dottoressa annuii.
<< solo quando Cory ha terminato di scrivere il suo diario ti è stata data la sanità mentale con il rinvio dell'udienza, Cory è sempre stata dentro di te ma ha ottenuto la luce solo durante il trauma su quel terrazzo >>
Mi coprì il volto tra le mani asciugandomi le lacrime.
<< tu sapevi anche della tua amica con il tuo ragazzo, il movente era questo >>
<< come ? >> chiesi allibita.
<< tu non lo ricordi, ma Cory si >> mi venne più vicina << è tutto qui dentro. Tra queste pagine troverai la serenità >>
Sospirai e lei continuò << penso sia arrivato il momento di dirle addio >>.

UNA SETTIMANA DOPO
<< avanti Savannah >> Melik le diede una gomitata riuscendo però a farla accigliare più di quanto già non fosse.
<< siamo delle persone migliori >> continuò Abigail stringendo il braccio dell'amica.
<< non possiamo tutti essere come Courtney, la buona samaritana che ha deciso di dare l'eredità di suo nonno in beneficenza >>
<< ho tenuto la casa >> esclamai per nulla infastidita dal suo umorismo pungente.
<< è una regia, non una casa >> continuò Abigail.
<< avanti non è questo il momento >> ci interruppe Seth << ci sta aspettando >>
La rossa malefica lo guardò di traverso.
<< ho saputo che ti vedi spesso con lei, per caso ora ti piace realmente o lo fai solo per pietà, sovrastato dal senso di colpa ? >>
<< almeno lei non è una stronza >> esclamò Seth pur sapendo di non averla ferita minimante.
Lei ne andava fiera, eppure era lì con noi, dietro la porta della casa di Madison e seppur a modo suo ciò dimostrava che dentro di lei era cambiata proprio come tutti noi.
Seth bussó e tra di noi caló il silenzio, anche se non volevamo darlo a vedere eravamo nervosi.
Dopo qualche secondo, che parve infinito, la porta si aprì facendo comparire sul suo ciglio una ragazza stupenda dallo sguardo sincero.
<< ciao Madison >> dissi.
Sorrise.
<< ciao Courtney >>.

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora