Capitolo 26

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Corsi su per le scale facendo attenzione a non inciampare rompendomi un femore.
Poco dopo aver ricevuto quella chiamata gironzolai per il locale alla ricerca di Melik.
Il mio grande amico però si trovava all'esterno nell'intento di rendere sempre più passionale la sua relazione clandestina con il ragazzo del terzo anno, Cameron Scott, anche lui etero per copertura.
Melik non fu molto entusiasto di essere interrotto ma in un modo o nell'altro la curiosità dentro di lui era troppa, motivo per cui tornó con me al campus.
Ethan con lo sguardo serrato giocherellava con il pearcing, al contrario degli altri non si era bevuto il fatto che Melik avesse un bisogno urgente del bagno visto che quest'ultimo inventava scuse di merda ed era anche un attore da far schifo. Roxy tornó con loro.

Aprii velocemente la porta, fermandomi esausta con tutto il peso sulla maniglia.
Melik mi finì addosso e in quello stesso istante Ashley mi si gettò al collo per poco strapazzandomi.
Spalancai gli occhi incredula mentre Brianna dal letto difronte alzava le spalle in segno di difesa.
< che ci fai qui ? >
Ashley si staccò da me per andare a salutare Melik.
< non sei felice di vedermi ? >
Mi voltai per chiudere la porta con un fianco
< certo che lo sono, ma sono anche sorpresa di vederti qui, fino a ieri eri a New York >
La maglietta bianca le aderiva alla perfezione sotto la felpa rosa mentre si sedeva sul letto affianco a Brianna.
< fin quando non è venuto a propormi di venirti a trovare >
Guardai Melik dubbiosa che nel frattempo era poggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate.
< ah si ce n'è un altro in bagno > disse Brianna indicando la porta.
Sentì lo sciacquone e poi l'acqua scorrere nel lavandino.
< oh c'è anche lui > esclamò Melik una volta aperta la porta.
Steven spense la luce e richiuse la porta alle sue spalle passandosi una mano umida tra i capelli mossi.
Si sistemò la polo blu prima di venirmi incontro.
< ciao > esultai abbracciandolo.
< spero sia stata una sorpresa gradita >
< oh si come no > sussurró Melik
< assolutamente, mi fa piacere che siate qui. Che abbiate fatto questo per me >
< per noi > puntualizzó Melik sedendosi al fianco di Ashley
< certo che è per voi, dopo più di  tre ore di auto > i due si guardarono prima di scoppiare a ridere.
Steven mi guardava dall'alto < sono andato al locale la sera in cui ci siamo sentiti e ho incontrato Ashley e tra una parola e l'altra è uscita fuori questa idea visto che anche lei non aveva avuto modo di salutarti > si fermò un secondo accennando un sorrisetto < di salutarvi > mi fece l'occhiolino.
Fui grata a Melik di non aver detto nulla, per non aver ironizzato come suo solito.
Forse Brianna sentendo la sua stanza invasa da gente sconosciuta preferì andarsene, prese la giacca dal suo armadio e passandomi di fianco mi avvisó che andava giù da una sua amica.
< quindi che si fa? > la domanda di Ashley inizió a rimbombarmi in testa.
Che dovevamo fare ?
< presumo voi siate stanchi del viaggio, domani finisco le lezioni alle undici, possiamo andare in città, dista tre quarti d'ora dal college. Possiamo pranzare fuori >
< si sarebbe perfetto > esclamò Steven che nel frattempo non si era mosso minimamente dalla mia visuale.
< non ho mai visitato Boston > continuò Ashley.
< e poi la sera vi portiamo ad una festa di collegiali > Melik si alzò dal letto facendolo sollevare lievemente, mi venne accanto poggiandomi un braccio sulla spalla.
Ashley gettó la testa all'indietro palesemente entusiasta.
< una festa ? > questa mi mancava
< domani c'è il falò >.
Alzai gli occhi al cielo, non sapevo fino a che punto sarebbe potuta essere una buona idea.

La mattina seguente comunicammo a Savannah la faccenda della testa di Daido, Melik non aveva il coraggio di farlo e così passo a me il cellulare mentre lui si copriva la bocca con una mano disgustato, in ogni caso non potevamo tenerla ancora per molto nel cofano dell'auto di Melik in una busta scaccia odori.
Dopo un paio di strilli che assorbì allontanando il cellulare dall' orecchio avemmo la sua benedizione per seppellirlo dove preferivavamo a patto che le dicessimo esattamente dove l'avremmo fatto e che l'avessimo chiamata subito dopo per pregare con lei la sua morte.
< lo faremo al falò >.
Gli passai il cellulare < arriviamo al falò con una testa di gatto in mano insieme ad Ashley e Steven ? >
Alzó gli occhi
< troveremo il modo >
Prese la tracolla dalla sedia affianco e uscì dall'aria relax del dormitorio femminile salutando Roxy che entrava.
< vieni a lezione ? > mi chiese la bella cheerleanders dai capelli color pece.
Annuii alzandomi e prendendo i libri dal tavolino difronte.
Mi diede un colpetto con il gomito < che ne dici di ritornare in squadra ? >
< non vorrei rubarti il posto da capitano tesoro > Rise mettendomi una mano sotto il braccio e dirigendosi verso lo studentato dove il Professor Valentine ci stava aspettendo per la lezione di filosofia.
Una volta entrate ci sedemmo non poco lontane dalla cattedra e mi venne in mente che fino all'anno prima non mi sarebbe minimante venuta l'idea di sedermi così in vista bensì nell'angolo più remoto di quella stanza.
Il professore stava già spiegando il tutto quando entrò Ethan, si sedette dal lato opposto al nostro, posó il libro e gli occhiali sul banco difronte stiracchiandosi sullo schienale della sedia.
Il mio livello di concentrazione andò in fumo nel momento in cui si tolse la giacca in pelle mostrando il tatuaggio lucido per via della crema che aveva sul braccio.
Roxy mi diede una gomitata per riportarmi dal mio stato di transito al mondo reale
< siete due stupidi > sibiló mentre continuava ad appuntare sulla sua agenda la spiegazione.
Mi decisi a fare lo stesso, sfilai il quaderno dalla borsa in stoffa nera, lo aprii facendo poi scattare la penna.
Mi voltai nuovamente nella sua direzione speranzosa che anche lui stesse facendo lo stesso ma nulla.

Qualche secondo prima che la lezione terminasse Ethan stava già uscendo dalla stanza con in mano una sigaretta pronta per essere accesa, infatti una volta fuori dove mi aspettava Melik con Ashley e Steven lo vidi che stava fumando sui gradini dello studentato in compagnia di Joseph.
< finalmente signorina > canticchió Melik una volta fuori.
Roxy mi mandó un bacio volante in segno di saluto prima di allontanarsi nel campus.
< è durata più del previsto >
Ashley si guardava attorno ammirando il panorama, vari ragazzi che correvano da una parte all'altra, sempre di fretta, sempre troppo in ritardo.
I due avevano preso due stanze in un bed and breakfast a qualche minuto dal campus, avevano preferito passare direttamente loro dal campus, molto probabilmente a causa del fascino che quel luogo suscitava in Ashley.
Steven mi si avvicinò porgendomi un bicchiere sigillato al tatto calco contenente il caffellatte e una bustina con su scritto il nome della caffetteria.
< Melik ha già divorato la sua parte > mi disse mentre ringraziavo entrambi per il gesto.
Melik inizió a tossire, lo fulminai con lo sguardo perché sapevo benissimo che era una falsa, spalancò gli occhi mentre simulava un nuovo colpo di tosse questa volta attirando l'attenzione anche dei nostri due visitatori.
<Melik ricordati le casse>
Ethan passó al nostro fianco puntando un dito contro Melik e lanciandoli un mazzo di chiavi che lui per poco non faceva cadere nel tentativo di afferrare.
Ethan ci degnó di un solo sguardo prima di far cadere gli occhiali da sole dalla fronte a gli occhi allontanandosi con Joseph che nel frattempo nervosamente parlava al telefono.
< wow > Ashley strizzó gli occhi prima di spalancarli nuovamente < io quel ragazzo l'ho già visto >
Steven inizió a fremere facendo battere la suola delle McQueen per terra.
< quindi che facciamo ? > chiese non appena Ethan fu fuori dalla nostra visuale.
< guido io > sfilai le chiavi dell'auto facendole tintinnai davanti ai loro occhi.
< io avanti > strilló Ashley prendendomi per un braccio e iniziando a trascinarmi verso il parcheggio.
Si sedette velocemente al posto del passeggero sistemandosi il vestitino azzurro e la giacca in jeans del medesimo colore.
Non appena sistemai lo specchietto intercettai lo sguardo di Steven seduto dietro di me, sorrise dandomi un colpetto dietro il sedile < avanti Grunt siamo tutti tuoi >
Melik si sbilanció in avanti accendendo lo stereo facendo aleggiare per pochi secondi la parte finale di un brano dei Queen.
< siete pregati di allacciarvi le cinture, tra meno di tre quarti d'ora saremo a destinazione >

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora