Capitolo 3

680 61 7
                                    

Avevo in mente di andare in ospedale quel pomeriggio, ma la chiacchierata con Melik era andata avanti per le lunghe.
Per quanto avesse provato a convincermi in tutti i modi la mia risposta era stata sempre quella, NO!
Forse avevo paura di rincontrarlo, questo era vero, avevo paura di quello che avrei potuto provare o forse non sapevo semplicemente come mi sarei dovuta comportare se me lo fossi trovato davanti.
Non avevo mai aperto il discorso Ethan da quel giorno, né tantomeno l'aveva fatto Melik. Non ci eravamo più visti o sentiti e non sapevo neanche cosa stesse facendo o se fosse ritornato il vecchio latin lover del college, di certo con la mia assenza le ragazze avevano avuto il campo libero e di certo avevano cercato in tutti i modi di avvicinarsi a una zona un tempo minata, ma non avevo in mente come si sarebbe comportato lui e né tantomeno l'avevo mai chiesto a Melik.
Ero stata felice però quando nel pomeriggio mi aveva detto che era riuscito a vincere il campionato, ma allo stesso tempo triste per non essere stata presente e forse anche un po gelosa, anche se non sapevo esattamente per quale motivo lo fossi.
In ogni caso mi ero ripromessa che sarei andata il giorno seguente a trovare Abigail visto che avevo il turno di sera. Non si era ancora svegliata e il che iniziava a preoccuparmi, specialmente dopo le parole che mi aveva detto quel giorno Savannah.
In ogni caso secondo le indagini, visto che il dubbio era sorto lecito anche agli inquirenti, non c'erano segni di tamponamento con altre auto.

Venni distratta dai miei pensieri quando Ashley aprì la portiera e salì in auto.
< ti ho fatta aspettare molto ?>
< tranquilla sono qui da soli cinque minuti >
Si sistemó il vestitino blu o nero attilato sui fianchi.
< allora dove andiamo ?>
Ci pensai un po, ma non mi venne in mente assolutamente nulla quando ecco che la sentì battere le mani.
< oggi c'è l'inaugurazione di un nuovo locale. Il Twin qualcosa, ora non ricordo bene >
< e come facciamo a sapere dove è questo Twin qualcosa ? >
Rise. < Ho sentito dei ragazzi che ne parlavano qualche mattina fa mentre ero a lavoro. Sembra figo, poi ho sentito Caleb che ne stava parlando a lavoro. Posso chiamare lui >
Annui, Caleb lavorava con noi , era uno dei tanti dipendenti.

Ci ritrovammo davanti a un locale con tanti tavoli bianchi sotto una struttura esterna. C'era un ragazzo a suonare e la musica rimbombava mentre una grande scritta illuminata diceva che il posto si chiamava Twin Set. Molto originale, visto che li erano tutti intenti a bere e ballare e il banco dei cooktail presentava una fila enorme di gente.
Entrammo e tra la folla vedemmo un tavolino che si era appena liberato. La luce mi permise di capire che il vestitino di Ashley era blu. Io invece indossavo una gonna in pelle rossa con una camicia nera all'interno e tacchi dello stesso colore. Notai lo sguardo di ammirazione dei ragazzi quando entrai, conoscevo quella sensazione e un tempo l'amavo anche.

Una ragazzina venne a sparecchiare il nostro tavolo e la riconobbi subito, era la ragazza che mi stava guardando quella mattina quando uscì dalla libreria, la stessa che mi sorrise e mi salutò.
Ci avevo pensato, mi sembrava di conoscerla ma non riuscivo a capire chi fosse.
La ragazza appena mi vide mi sorrise mentre continuava a pulire il tavolo, ricambiai.
Forse anche Ashley si accorse del suo sorriso infatti mi sussurrò se la conoscessi. Feci cenno di no con il capo.
Ero troppo curiosa, morivo dalla voglia di sapere chi fosse quando lessi il suo nome sul cartellino al petto. Tiffany, lei era Tiffany.
< scusa per l'altra mattina non ti avevo riconosciuta > le dissi.
Lasció lo straccio e mi sorrise ancora una volta e notai subito la somiglianza, come avevo fatto a non accorgermene prima.
< Io non potrei mai dimenticarmi di te, come stai Courtney ? >
< abbastanza bene, a te invece tutto ok? Ti trovo bene, sei diventata una splendida ragazza. >
< ti ringrazio > poi sospirò leggermene e finse un mezzo sorriso, una piccola curvatura laterale del labbro che precedette < a casa c'è qualche problema ma tutto ok > sapevo che non era vero. La sua famiglia doveva comunque combattere contro il fatto che la loro figlia era stata accusata di omicidio e non so come poteva quella ragazza stare lì a parlare sapendo che ero stata io a incastrarla.
< vedo che hai già un lavoro, e la scuola? >
< sono al quarto anno di liceo, ho trovato questo lavoro per stare il meno possibile a casa e per avere la mia indipendenza >
< che ragazza > commentó Ashley.
Una voce gridó il suo nome e dovette tornare a lavoro.
< è stato un piacere rivederti Courtney. Sono felice tu stia bene > mi sorprese la sua frase e la sua sincerità nei miei confronti.
< sono felice anch'io di averti rincontrata dopo tanto tempo >.

Ashley teneva la testa poggiata sul palmo della mano.
< allora chi è quella ragazza ?> non sapevo che dirle, le avrei dovuto dire la verità? Che si trattava della sorella minore di Rachel o avrei dovuto mentirle. Dirle la verità avrebbe significato forse aprire il discorso ma anche non farlo perché sicuramente mi avrebbe chiesto come mai non ci vedessimo da tanto. Così optai per la via di mezzo, mezza verità, mezzi problemi, forse.
< è una mia vecchia conoscenza, veniva nella mia stessa scuola >
Annui e apri il menù.

Chiacchierammo del più e del meno e molte volte mi stavo per strozzare con il cibo a causa delle risate. La birra stava iniziando a fare i suoi effetti ma sempre nei limiti, li conoscevo, semplicemente mi stava rendendo la serata spensierata.
Misi la mano davanti alla bocca, cercando di respirare tra le risate.
< e tu non puoi capire come si rialzò, pensava non l'avesse visto nessuno. > Ashley cominciò a raccontarmi tutte stupidaggini che aveva visto da quando lavorava nel locale, ragazzi ubriachi, che non riescono a camminare, che hanno perso i soldi per pagare.
< tu e Melik vi conoscete da tanto ?> mi chiese poi.
< si, dal liceo >
< è il tuo migliore amico presumo > continuò lei.
< è abbastanza complicato ma in questo monento direi di sì >
< non ne parli mai >
< parlare di cosa? >
Scosse la testa, preoccupata. < scusami Courtney non volevo intromettermi >
< tranquilla non lo stai facendo. Io e Melik siamo stati amici per tanto tempo, poi è successo quello che tutti sanno e ci siamo rivisti dopo tre anni >
< ho comprato il tuo libro > la sua affermazione mi sorprese.
< ci conosciamo da tre mesi, io ti ho raccontato tutto di me perché sto iniziando a tenerci veramente alla tua amicizia e volevo, be ecco> si fermò per un po poi riprese < essere partecipe della tua vita in qualche modo, sai come fanno le amiche >
' Come fanno le amiche '. Ero in grado di avere un'amica? Una nuova amica senza il terrore che la gelosia o l'invidia in qualche modo avesse la meglio. Forse era Rachel ad essere malata, così come il nostro rapporto.
Un'amicizia malata, e non per questo dovevo negarmi di avere delle amiche.
Mi colpirono molto però le sue parole e non potetti che sorriderle < anch'io ci tengo molto a te e scusami se sono così riservata e solo che... non ne parlo molto >
< ti manca lei ?>
Annuii < ogni giorno, e mi manca il fatto che non potremmo più essere noi stessi >
< Penso mi piaccia Melik > affermò poi < e solo che mi sento tanto piccola in confronto a voi, io non ho creato nulla nella mia vita, tu o lui invece mi sembrate così forti, così maturi. Vi invidio molto, invidio il fatto che siete ancora qui e sorridete. È questo quello che mi piace di te e di lui >
< sono sicura che anche tu piaccia a lui, altrimenti perché tutto ciò per conoscerti >
Annui felice. Dovevo fare una chiacchierata con quel ragazzo, ci era riuscito , ora però bisognava vedere se i suoi intenti fossero sani.

Ci alzammo e andammo a pagare, Ashley mi diede la sua parte e rimase più dietro mentre io andai alla cassa.
< è stato già tutto pagato > sostenne la cassiera.
< ne è sicura ? >
< sì certo , è venuto un ragazzo e ha pagato il vostro conto >
< sa se è ancora qui ? >
< era al tavolo 15, non so se è ancora qui. Ha pagato pochi minuti fa >
< la ringrazio > dissi facendomi spazio e dirigendomi verso Ashley.
Le diedi la sua parte e lei mi guardò interrogativa.
< Che significa ? >
< qualcuno ha già pagato >
< e chi sarebbe ? >
< ha detto che era un ragazzo che si trovata al tavolo 15> entrambe ci voltammo ma tra quella folla riuscimmo a vedere che il tavolo 15 era vuoto.
< sarà qualche ammiratore > disse.
< sì e perché pagare senza neanche farsi vedere >
< io so solo che ho risparmiato> si mise sotto braccio.
< avanti Courtney andiamo>
< gran bella serata però > scoppió a ridere.
< puoi dirlo forte >.

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora