Capitolo 49

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Scivolai per terra poggiando la spalla contro il mio letto.
Brianna si alzó venendomi vicina, si abbassò sfiorandomi una spalla < va tutto bene ? >
Sospirai chiudendo gli occhi e riaprendoli quando ormai era seduta al mio fianco, inclinai il capo verso di lei che raccoglieva le ciocche viola in una treccia disordinata < sai Brianna oggi è stata una bella serata e ti assicuro che non lo pensavo da tanto tempo, mi è sembrato di essere una persona normale. Siamo andati a cena fuori in un posto carinissimo nel centro della città, abbiamo passeggiato come una vera coppia e poi come nel nostro stile abbiamo bevuto un po' troppo > rivolsi lo sguardo verso il soffitto, guardai le crepe negli angoli ricordandomi del primo giorno in quel posto quando tutto ha avuto inizio, di quella notte insonne e della battuta di Ethan davanti alla porta ma sopratutto di come a poco a poco ero tornata ad essere sempre più la vera me < ma il problema è che il tutto prende sempre una piega diversa da quella che sogno, durante tutto ciò un'auto ci stava seguendo ed osservando ed ora mi ritrovo qui sul letto una lettera da parte della mamma della mia migliore amica che ormai non c'è più >
Brianna si coprì la bocca con una mano, stupita ma dai suoi occhi anche amareggiata.
< ho bisogno di due minuti, se vuoi resta pure qui vicino a me >
Brianna annuii continuando a rimanere in silenzio.
Si fece più vicina sorridendomi.
Scartai la busta afferrando il foglio bianco all'interno e facendone cadere un'altro chiuso in un'altra busta di colore bianco.
< c'è un'altra lettera > disse Brianna afferrandola e passandomela.
Girai la busta e sul retro trovai una piccola scritta 'per Courtney'
Conoscevo quella scrittura e dentro di me sperai di non starmi sbagliando.
Poggiai al lato della mia gamba la seconda busta con il mio nome aprendo quello che era il foglio piegato in due.
'Courtney, avrei tanto voluto chiamarti ma sarebbe stato tutto più difficile così ho cercato il tuo college sapendo che risiedevi a Boston e come prevedibile non potevi che essere in uno dei migliori, la ricerca è stata abbastanza facile'
Sorrisi, Brianna era al mio fianco ma non abbassó per niente lo sguardo sulla lettera, preoccupata di invadere la mia privacy.
' stamattina ha suonato un ragazzo alla mia porta, inizialmente non ho capito chi fosse fino a quando non ha aperto bocca.
Il ragazzo alla mia porta ha insistito per parlare con me e mio marito che al momento non era in casa, molto probabilmente lui non avrebbe acconsentito ma dentro di me sapevo che la scelta più giusta era quella di farlo entrare.
Mi ha raccontato che siete andati a trovare Melissa mi ha anche mostrato dei suoi disegni che custodiva con orgoglio. Il mio cuore si è screpolato in mille pezzi quando i suoi occhi si sono riempiti di lacrime, avevamo strappato a quel ragazzo sua figlia e gliel'avevamo tenuto nascosto per tutto questo tempo. Ho capito troppo tardi che la vita non aveva strappato solo a noi una figlia, aveva strappato a te un'amica e a quel ragazzo un amore e noi avevamo contribuito a rendere più forte questo dolore.
Il ragazzo alla mia porta non mi ha chiesto di diventare l'affidatario della bambina bensì in tono quasi minaccioso mi ha detto che avrebbe fatto tutto ciò che poteva se non di più pur di poter crescere sua figlia e ti sarò sincera per quanto mio marito non accetterebbe mai, dentro di me ho sorriso e ho tifato per quel ragazzo perché è giusto così Courtney, ho capito cosa è giusto e cosa non lo è il giorno in cui sei venuta da noi, non hai avuto paura, tu non hai mai avuto paura in tutto questo tempo anche quando le cose sembravano impossibili, hai combattuto da sola per dare un senso alle tue parole quando intorno a te tutto rimaneva in silenzio e stai continuando a lottare per dare giustizia a mia figlia. Per anni sono sempre rimasta in silenzio, tu invece hai urlato e forse è arrivato anche per me il momento di farlo e quel giorno a casa mia decisi che sarebbe stata l'ultima volta che sarei rimasta in silenzio soffocando quella che era la mia voce.
Sapevo che avresti capito ma che addirittura avresti trovato il padre della bambina questo non era nei miei piani, quella mattina ho detto io alla nostra governate di raggiungerti mentre stavi andando via, le ho detto io esattamente le parole da dirti, cara Courtney questo non è l'unico segreto che custodisco dentro di me da ormai tanto tempo, avrei tanto voluto che mia figlia non attraversasse i dolori di sua madre, ma tenerle nascosta la verità forse ha solo peggiorato le cose.
Hai capito quello che era il segreto di Melissa ma il punto è che il segreto più grande e quello che ormai non voglio più nascondere riguarda la sua famiglia, non c'è giorno in cui non pensi che sia tutto collegato.
Un po' di tempo fa sistemando la stanza di Melissa ho trovato nascosta sotto il materasso questa lettera indirizzata a te, non ho avuto il coraggio di aprirla ma l'ho conservata con cura sapendo che un giorno sarebbe finita tra le tue mani e quel giorno è arrivato.
Io penso che se c'è qualcuno che può darci delle risposte quella è Melissa e forse la soluzione è proprio tra quelle righe, righe che sono indirizzate a te, perché deve essere così, fin dall'inizio sei sempre stata tu, tu e Melissa.'
Mi copri la faccia con le mani, il mio cuore batteva allimpazzata, sapevo che quella scrittura fosse la sua.
Brianna si staccò da me < forse vuoi rimanere un po' da sola, magari vado dalla mia amica >
Scossi la testa ripiegando la lettera < no è già tardi, dormi pure domani c'è lezione. Io mi faccio un giro per prendere una boccata d'aria >
< se c'è qualcosa che posso fare per te >
Le sistemai una ciocca dietro l'orecchio < grazie >
Mi alzai mettendo entrambe le lettere in una piccola borsa che misi a tracolla, gettai le scarpe con il tacco in un angolo e mi misi le scarpe ginniche.
Uscì chiudendo delicatamente la porta.
Guardai fuori il campus la mia auto e ci entrai.
Poggiai la testa contro il volante e sicuramente ci rimasi per un bel po di tempo.
Le lacrime cominciarono a cadere sulle mie gambe mentre continuavo a tenere la testa abbassata.
Un conato mi uscì spontaneo mentre al pianto si faceva largo la rabbia.
Battetti più volte i pugni contro il volante, le lacrime mi rugavano il viso con una velocità assurda, non lo stavo facendo perché ero triste ma perché avevo bisogno di sfogarmi solo così sarei stata un po' meglio.
Misi in moto l'auto, forse non ero nelle condizioni migliori ma avevo bisogno di un posto in cui stare, una volta Ethan durante una visita della città mi aveva portato al fiume, ricordo che amai quel posto e fu proprio lì che andai. Il ponte era illuminato e a quell'ora non c'era quasi nessuno.
Mi sedetti sul muretto con le gambe penzolanti ed inspirai l'aria fresca mentre il fruscio mi scompigliava i capelli, il suono dell'acqua che scorreva rilassó tutto il mio corpo e la mia mente.
Sfilai dalla borsa la lettera di Melissa.
Che cosa intendeva la mamma con quelle righe, il segreto più grande lo custodiva la sua famiglia e lei era stanca di rimanere in silenzio.
Era stata lei a dare il via a gli eventi seguenti stanca di restare in silenzio, forse sucube del marito ? Ma cosa centrava in tutto ciò Rachel, come poteva un segreto così grande dei loro genitori combaciare con Rachel e la sua totale gelosia ed invidia nei nostri confronti.
Qualcosa non quadrava.
Apri lentamente la busta e sfilai la lettera al suo interno, il mio cuore cedette quando lessi ' cara Courtney, sono io Melissa '.

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Premessa.. volevo solo avvisarvi per chi non l'avesse notato che prima di questo c'è il capitolo 48 che però è stato inserito prima di curiosità anche se è stato pubblicato dopo.
Detto ciò, buona lettura 😘

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora