CAPITOLO 38

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< hai bisogno di qualcosa ? > mi chiese Steven mentre apriva la portiera < io ho assolutamente bisogno di un caffe >
< hai fatto le ore piccole ? > gli chiesi sistemandomi sul sedile di fianco al suo.
Steven scese dall'auto afferando la sua giacca gettata sul sedile posteriore.
< non sono riuscito a dormire molto stanotte >
< come mai ? >
< forse troppi pensieri, o forse stavo male per il fatto che dovessi partire cosi presto >
< mi stai dicendo che hai pensato a me tutta la notte ? >
rise < che fai scendi ? lo vuoi o no questo caffè >
scossi la testa < grazie, sto bene così >
< daccordo > disse prima di chiudere la portiera ed allontanarsi verso l'interno dell'autogrill.

Mi poggiai al finestrino, ripensando a quelle che poco prima erano state le parole di Savannah, assorta nei miei pensieri mi ricordai di dover dare un'occhiata ai notiziari, erano passate gia un paio di ore, la notizia e l'identita della vittima erano di sicuro già trapelate dappertutto.
Mi scostai dal finestrino massaggiandomi la testa leggermente dolorante, mi allungai veso il sedile posteriore cercando di afferrare la borsa che era dietro di me fino a riuscirci , ma nel farlo sentii qualcosa cadere per terra e finire sotto il mio sedile, mi abbassai cercando di vedere cosa ci fosse sotto di me ma i capelli mi caderro davanti evitandomi di vedere bene.
Sbuffai e mi sollevai nuovamente per cercare la rotella di fianco al mio sedile.
< oddio > urlai ritrovandomi Stevan vicino al mio finestrino.
Gli sorrisi sistemandomi i lunghi capelli dietro le orecchie.
< ti ho spaventata ? > mi chiese una volta salito in auto < che stavi facendo ? >
< stavo prendendo la mia borsa e mi è caduto il cellulare sotto il sedile  >
Steven annuii lanciando un'occhiata dietro di me < di questo passo non so se arriverà a fine giornata il tuo cellulare, lo stai per caso facendo di proposito per tagliare tutti i rapporti con me quando sarai arrivata al college ? >
< vedo che sei molto astuto > gli risposi sarcasticamente mentre sbloccavo il mio cellulare.
< hai sentito della ragazza che lavorava al club ? >
< come ? > gli disse presa alla sprovvista mentre cercavo online notizie a proposito.
< ho appena visto la notizia in tv mentre ero dentro l'autogrill, sembra che una ragazza che lavorava li da diverso tempo sia stata ritrovata morta sgozzata nella sua casa, stanno settacciando la zona ed interrogando tutta la gente con il quale ha avuto contatti in precedenza, sembra non abbiano trovato nessun segno di scasso nella sua abitazione, sicuramente conosceva l'assassino e l'ha fatto entrate volontariamnete in casa >
< sai il suo nome ? >
si massaggiò la fronte < si ma ora non ricordo, l'hanno detto al notiziario >
< tu la conoscevi ? > fui diretta nel farli quella domanda e il che lo sorprese
< no, perchè avrei dovuto conoscerla >
annuii < si, perchè dovresti conoscerla e solo che questa notizia mi ha del tutto lasciata senza parole >
< pensi possa essere collegato in qualche modo.. >
lo stoppai < perchè mai dovrebbe, Rachel è in carcere e questa è solo una dipendente e poi è passato così tanto tempo > mi sistemai sul sedile stringendo più che potevo il cellulare tra le mani < sarà una coincidenza >

Steven mise in moto l'auto, io accesi nuovamente il cellulare ma non mi servii molto tempo per trovare il suo nome e per quanto io sperassi di no dentro di me ero più che certa che si trattasse di lei.
Le nostre azioni avevano provocato un'altra vittima.

Steven si rivelò un vero chiacchierone, per quanto dentro di me volevo scoppiare, urlare e prendere a pugni tutto ciò che mi circondava, non lo diedi a vedere, anzi in più di una occassione mi aveva strappato una risata.

Quasi mi pentii di aver poggiato la mia adorabile borsa da cinque mila dollari sul tappettino sotto i miei piedi, ma era l'unica scelta.
Quando fummo quasi giunti a destinazione Steven iniziò a trasformare la sua ironia in perfetta gelosia parlandomi più volte, anche se in maniera indiretta, di quelli che erano i suoi timori per la presenza di Ethan.
Più volte anch'io , anche se in maniera indiretta, gli avevo fatto capire che poteva stare tranquillo e poi dopo quello che era accaduto  Ethan non mi avrebbe mai più neanche guardata, conoscevo il suo caratteraccio e non avrebbe mai accettato una cosa del genere e ne tanto meno si sarebbe ridotto a un cagnolino per farmi ritornare da lui.

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora