Capitolo 13

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Non mi spiegavo per quale motivo l'avvocato mi avesse parlato del fascicolo, erano informazioni riservate a chi indagava sul caso. Era archiviato e non era permesso a chiunque leggerlo senza un mandato che dicesse di farlo, o almeno così mi aveva detto l'uomo di colore dietro il vetro intento a sorseggiare la sua cioccolata.

Avevo a disposizione solo quella mattina, il pomeriggio avrei dovuto lavorare.
Come potevo fare allora? Avevo provato a telefonare all'avvocato ma usciva sempre la segreteria, mi sarei sognata la sua voce tante volte l'avevo sentita ' è la segreteria dell'avvocato Kennett, in questo momento sono fuori città, lasciate un messaggio' ma non l'avevo mai lasciato.

Chi poteva sapere, chi meglio dei genitori di Melissa poteva sapere con esattezza cosa c'era in quel fascicolo.
Lasciai la macchina nel vialetto sperando che fossero in casa.
Guardai il lusso lì fuori e cercai di non pensare a me e Melissa che giocavamo o crescevamo tra quelle mura.
Suonai il campanello e una deliziosa melodia si estese fin quando una donna venne ad aprirmi.
Pensai sarebbe venuta la loro governante ma invece davanti a me si materializzò la figura di Josephine.
Il cuore iniziò a martellarmi e vidi la sorpresa nel volto della donna.
< Courtney che ci fai qui? >
< disturbo ? > dissi giocherellando con le chiavi dell'auto.
Apri di più la porta in marmo bianca.
< assolutamente no, sono solo sorpresa> mi fece cenno con una mano < avanti accomodati >
La donna mi precedette facendo tintinnare i tacchi sul parquet.
Il vestito turchese le aderiva a pennello sulla siluette snella.
< Margot, Margot > urló, poi si girò verso di me.
< mi ricordo di Margot > dissi sorridendole.
< è sempre rimasta al nostro fianco, accomodati pure > indicó dei divani in pelle color avorio alle mie spalle.
Poggiai la borsa e vidi Josephine guardarmi.
Margot arrivó nell'ampio salone.
I suoi occhi erano dolci quando le sorrisi e capi chi fossi.
< ti ricordi di Courtney? >
La donna bassa dai capelli legali mi sorrise e annuii a Josephine.
< sei così cresciuta, mi ricordo ancora quando vi preparavo le limonate >
La tristezza prese il posto di tutte le emozioni che avevo dentro. Capivo dal suo sguardo che aveva sofferto per la perdita di Melissa tanto quanto i suoi genitori.
< Margot portaci qualcosa da bere >
< che gradite ? > disse ricomponendosi.
< un bicchiere d'acqua andrebbe benissimo>
< per me il solito > disse Josephine sedendosi su una poltrona al mio fianco.
Accavalló le gambe e Margot sparì in cucina.

< Josephine > iniziai < se sono qui c'è un motivo >
Si guardò le unghia laccate di rosso poggiate sulle gambe.
< ne ero sicura , che succede Courtney ? >
< è più che altro un favore che vorrei chiederle >
Josephine si alzó e con un dito tocco tutta la lunghezza del mobile in ciliegio dietro di lei.
< sai Courtney è sempre molto dura, anche a distanza di tre anni. > si guardó attorno < ho lasciato tutto com'era, anche la stanza di Melissa, tutto è rimasto nello stesso modo in cui l'ha lasciato quella sera prima di uscire >
Rabbrividì.
< ogni tanto entro e mi siedo sul letto, oppure dormo li, abbracciata al suo piumone che odora ancora di lei > senti gli occhi bruciarmi.
< ti andrebbe di venirci con me ? Sai sul comodino ha una foto con te, entrambe con la divisa della squadra > abbassó la testa < non l'ho tolta, anche se la colpa della sua morta era stata addossata su di te >
< mi avete odiata vero ? >
Guardó le foto sul mobile ed io feci lo stesso continuando a stare seduta.
< mi dispiace Courtney, tanto. Pensavamo ci avessi strappato ciò che di più importante avevamo dopo che per anni eri stata accolta nelle nostre vite >
< non ne avevo motivo >
Margot arrivò con un vassoio in mano e lasció una spremuta per Josephine e un bicchiere d'acqua per me.
Josephine si avvicinó , prese il bicchiere e fece cenno alla donna di poter andare.
Guardai il mobile e notai tre foto, di una piccola bambina dagli occhi verdi e i boccoli biondi : Melissa.
C'erano anche delle foto di lei adolescente.
Mi costrinsi a non guardare, mentre la donna davanti a me continuó a farlo.
< Josephine avrei bisogno di leggere quel fascicolo >
Lei si girò e bevve un sorso, arricciando il naso, come se le bruciasse. C'era sicuramente un goccio di alcool in quella spremuta.
< quale fascicolo ? >
< io non sono mai stata tenuta in considerazione. Ho passato tre anni chiusa lì dentro e vorrei tanto sapere come si sono tenute le cose  quella notte >
< tu e lei dovevate vedervi. C'erano dei messaggi dove organizzavate il vostro incontro sull'attico. Tu sei arrivata, ma prima di te c'era sicuramente Rachel che l'ha spinta giù >

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora