Capitolo 20

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La commemorazione per Daido non duró molto, ho sempre pensato a come fosse stato il funerale di Melissa, sfarzoso, malinconico, triste, me forse in quel momento la gente pensava solo al motivo per cui l'avevo fatto.
Ricordo ancora che quel giorno ero nel carcere minorile, due settimane dopo fui mandata nell'istituto , in quella stanza che per quasi tre anni diventó la mia casa, ricordo ancora il tintinnio dell'acqua nella bacinella o il libro mai letto.
Avrei tanto voluto salutarla, il suo essere assente per mesi, la sua felicità svanita di colpo e gli allenamenti a cui non si era mai presentata.
Il rancore tra le due, per un agguato che non era stato causato da lei e per il gioco di una notte di lei prima della mia relazione con Seth di cui non ero a conoscenza.
Non ci parlavamo per due motivi completamente diversi e non congruenti, solo perché eravamo state raggirate per creare un movente, ma il vero movente non reggeva, poteva essere solo la gelosia di un adolescente ?

<Sbaglio o il tuo gatto non aveva la testa ? Avevi saltato questo piccolo particolare> chiese Melik mentre con i denti toglieva il tappo della birra.
< non me l'aveva detto neanche mia madre , l'abbiamo riconosciuto dal pelo e dal campanellino >
< quale mente così malata può fare questo > esclamò Seth poggiando i gomiti dietro di lui e guardando in alto.
< i vetri della mia stanza erano rotti quando sono tornato, è stata rotta sicuramente dall'esterno perché i vetri erano sul mio tappeto ma non ho trovato nulla in casa>
< che intendi con nulla > chiese Savannah seguita da Melik
< Seth perché non c'è l'hai detto ? >
Mi alzai  cominciando a camminare guardandomi intorno.

Le luci su un palazzo stavano mandando in onda la pubblicità della coca cola
< e a te Courtney nulla ?  Come è possibile che a te non sta accadendo nulla da quando sono iniziate a noi> Savannah si alzò anche lei venendomi incontro
< non fraintendetemi ma prima che iniziassi ad avere un rapporto con voi o meglio con te Courtney tutte queste disgrazie non mi accadevano >
Le andai incontro fermandomi a poco centimetri da lei e con tono molto pacato le dissi < mi dispiace per il tutto gatto decapitato o per la pillola nel bicchiere, mi dispiace esattamente come è dispiaciuto a te per tutto questo tempo per le mie disgrazie ma non penso di aver mai rotto le palle a qualcuno. Se la cosa non ti sta bene sei libera di andartene >
Caló il silenzio tra di noi mentre tutto intorno il caos regnava sovrano.
< io torno a casa > Si girò e prese la giacca dal muretto per poco facendo cadere la birra di Seth , chiamó un taxi e andò via.
< è ancora scossa per la questione del gatto > la giustificó Seth
< sai che c'è mio bel amico, non mi interessa. Voi non vi fidate di me, e allora chi mi da la certezza che io debba fidarmi di voi. Magari sei tu che l'hai uccisa per paura che rivelasse il vostro segreto o magari tu Melik perché sapeva magari il tuo >
Non risposero, presi la birra poggiata al mio fianco e ne bevvi un sorso così lungo che per poco non la finivo.
< hai letto l'articolo del NY Times ? >
< immagino le solite cazzate, che hanno riaperto il caso e tutto il resto > bevvi < non mi importa >
< c'è una dichiarazione della mamma dove giustifica la figlia, le dà il suo appoggio dicendo che questa è la prova della sua innocenza >
< almeno lei ha dei genitori che l'appoggiano >
Melik cambió discorso e gli fui grata
< ora dobbiamo trovare un nesso logico con le cose che hai letto su quel fascicolo e con quello che ti ha detto Margot >
< abbiamo solo un nome Helsa Mcberry>

Ci fermammo a prendere Sushi d'asporto che mangiammo nella macchina di Melik e nel frattempo Seth inizió il suo monologo che sembrava infinito
< Ma Rachel è troppo esile, Melissa è una sportiva. Le registrazioni per le scale? Tutto ciò non conta ? >
< non l'ha presa alla sprovvista, c'erano i segni della collusione per terra e l'asfalto sotto la suola, andò via la luce per un frangente di tempo, pensano sia salita in quel lasso di tempo e che sia stato fatto di proposito, ma le telecamere in ogni caso erano rotte sull'attico non avrebbero registrato nulla a prescindere. C'era comunque un guasto in quella zona, la luce sarebbe andata via a prescindere perché la zona era stata avvisata, quindi sicuramente era a conoscenza del non funzionamento delle telecamere superiori >
< o forse le aveva manomesse di proposito > continuó Melik
< non penso si possa avere così tanto accesso al club, era pur sempre un posto facoltoso con gente benestante e quindi ben protetto. Come poteva avere accesso ai controlli o ad entrare senza tessera. Sicuramente lo sapeva e basta>
< sbaglio o aveva la tua ? >
< fino al giorno precedente sono sempre entrata con la mia tessera e il guasto risale a giorni prima >
< e tu come fai a sapere queste cose ? > mi chiese Seth mentre accartocciava il suo cartone ormai vuoto.
< me ne parlò una volta l'avvocato >
Melik bevve un sorso di birra
< Savannah non risponde >
< magari faccio un salto dopo per controllare che stia bene > disse Seth stiracchiandosi e guardando Melik che si girò nella mia direzione.
< domani parto lo sai >
Annuii < lo so >
< vieni con me, l'ha detto anche l'avvocato non è sicuro stare qui >
< l'avete visto anche voi a me non succede nulla, forse mi sta creando un movente > Risi esasperata ma mi ricomposi quando sentì Seth
< anche io e Savannah andiamo al college>
< voi andate al college, sbaglio o eravate rimasti qui a New York>
< Si lei si é presa un anno sabbatico ma è stata accettata all'accademia di parrucchieri di Seattle, io invece ho deciso di non rimanere a casa ma di restare nel dormitorio della mia scuola sempre qui a New York visto che dista parecchio da casa mia e poi mi serve per liberare la mente >
Annuii < lo capisco >
< abbiamo bisogno di evadere e continuare le nostre vite, se la vedrà la polizia >
Feci cenno di sì < lui o lei che sia non potrà essere in più posti contemporaneamente >
< esattamente > ripose Seth < e penso tu debba andare con Melik, ci farà bene stare in mezzo a nostri coetanei spensierati ma continueremo a sentirci per aggiornarci >
< io non sono nemmeno iscritta >
< Courtney > Melik sospiró < non ammazzarmi ma quando sono venuti i tuoi genitori da me per sapere dove fossi ci ho parlato >
< mi stai dicendo che hai chiesto a loro di iscrivermi per il secondo anno ? >
Mi prese le mani < si, sai che tuo padre é un uomo potente, basta solo qualche banconota e la preside ti ha inserita anche se in ritardo all'albo del secondo anno >
< io non voglio nulla da loro >
< fallo per noi allora, ti aspetta questa volta una meravigliosa esperienza da collegiale, te lo prometto. Questa volta potrai essere la vera Courtney >
< sappiamo bene che è meglio lasciare in letargo la vera Courtney >
Sentii Seth ridere < qualcuno potrebbe farsi male altrimenti >
< bisognava elogiare la vecchia Courtney> continuó Melik < ma in ogni caso la gente ti adorava> si grattò la testa < forse perché chi si fosse messo contro di te l'avrebbe pagata o forse solo perché avevano capito che la tua era solo una corazza, dentro di te sei sempre stata così, come sei ora >
< Fantastica, e scemo chi non lo capisce > Seth mi guardò dritto negli occhi mette diceva quella piccola frase come conclusione del monologo di Melik.
< ci penserò>
< hai solo stanotte per pensarci lo sai >
< lo so Melik, lo so >

Tornai a casa, entrai in bagno e feci scorrere l'acqua nella vasca.
Nel frattempo che l'acqua sgorgava entrai in camera e accesi il portatile.
Feci scorrere le notizie di Facebook e poi andai sulla ricerca di Google.
"Helsa Mcberry"
Uscirono vari risultati di profili Facebook che visitai, ma erano delle semplici donne con foto di amiche o con la loro famiglia, nessuna che mi dicesse nulla.
Andai in bagno per controllare che la vasca fosse piena.
Aprii il cassetto del mobile per prendere lo spazzolino quando vidi vari oggetti che non mi appartenevano depositati in ordine cronologico sul ripiano inferiore.
Presi il telefono
< pronto? >
< Melik, vengo con te >.

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora