Capitolo 16

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Non erano in casa e il che non mi sorprendeva, la nuova domestica mi guardò allibita ma non disse nulla, mi fece entrare all'interno dicendomi che erano fuori città per affari di lavoro legati a mio padre, era stato invitato a un congresso di lavoro a Seattle.
< desidera qualcosa>
< ehm potrei lasciare un biglietto? >
< certo, vado subito a prenderti un foglio e una penna>
La signora sulla cinquantina si allontanò e io iniziai a guardarmi attorno, a guardare i mille cambiamenti che erano stati apportati in quella casa dai muri color ghiaccio, guardai la scalinata alla mia sinistra e fui tentata di salire, la tentazione mi portó fin davanti la porta della mia stanza, sfiorai con il pollice la maniglia fino a girarla e ad aprire a poco a poco la porta.
Tutto all'interno di quella casa aveva una sistemazione diversa tranne quella stanza.
Rimasi immobile ma non entrai, non avevo il coraggio, non sapevo se essere felice o triste, forse in quel momento non pensavo nulla, solo a quanto la gente possa cambiare mentre tutto intorno rimane identico, troppi ricordi di una vita ormai destinata a non esistere più.
< serve aiuto?>
Sobbalzai sentendo la voce della domestica alle mie spalle.
< scusami io non volevo>
< non scusarti hai tutto il diritto di essere qui >
Non le avevo detto chi fossi, ma mi limitai a sorriderle dispiaciuta.
< ecco a te, foglio e penna >
< grazie > dissi afferrando il tutto.
< ti aspetto giù >
Annuii.
A poco a poco inizia ad entrare attratta dalla luce che filtrava calda dalla finestra della veranda della mia stanza.
Mi sedetti sul letto, morbido, percepì l'odore delle lenzuola pulite, conoscevo quell'odore, era l'odore di casa.
Scrissi il bigliettino e lo poggiai sul comodino.
Iniziai a camminare per la stanza, e ad osservare tutto ciò che da così familiare mi era diventato così estraneo, vidi l'album dei ricordi nella libreria, lo sfiorai ma non l'apri , fui però tentata di portarlo con me e così feci costringendolo ad entrare nella mia borsa.
Presi il fogliettino e notai il portafoto con all'interno la foto che un anno prima trovai a nella scatola recapitata al college.. Non era quella la foto tagliata, aprii il portafoto intenta a portare con me quella foto, ma non lo feci più, mi sarebbe bastato il mio piccolo album, io e lei erano sempre state sorridenti su quel comodino e li per sempre volevo vederci, come se lei ed io ci fossimo ancora.
Scesi la scalinata lasciando il bigliettino alla domestica
< dica che questo è da parte di..>
< Courtney lo so>
Le sorrisi deglutendo. < grazie >

<Come è andata ?> mi chiese Melik non appena salii in auto.
< direi bene>
< allora ? >
< non erano in casa ma ho lasciato un bigliettino >
< speriamo bene, abbiamo bisogno di quel fascicolo, ah a proposito.. >
Prese il cellulare dalla tasca posteriore < mi ha mandato un messaggio Seth, dice che dobbiamo vederci con il suo amico la settimana prossima >
< perfetto ora che vuoi fare ? >
< ho voglia di fare serata >
< come ? >
Mi avvicinai a lui
< devi essere più social, guarda c'è una festa stasera a casa di questo ragazzo, frequentava la nostra stessa scuola>
< non so chi sia >
guardó anche lui il profilo Facebook di questo ragazzo
< ok anch'io, ma non ci interessa stasera andiamo lì ci ha invitati Seth>
< no Melik> iniziai a scuotere la testa ripetutamente
< si Courtney, sai come è finita l'ultima volta che sono andato ad una festa da solo>
Sorrise alzando un sopracciglio e dandomi una gomitata.
Alzai gli occhi al cielo, e lui nel frattempo cancelló dalle ricerche quel ragazzo sconosciuto organizzatore della festa alla quale saremmo andati e vidi tra le ricerche di Facebook Ethan Tunner
<penso sia arrivato il momento di diventare social anche per te, o meglio di tornare ad esserlo>
< Melik volevo chiederti..> deglutì
< cosa ? > mi guardò dubbioso rimettendo il cellulare in tasca
< no guarda lascia stare>
< no ora devi dirmelo>
Misi in moto l'auto continuando a fare cenno di no con il capo
< fidati è una sciocchezza neanche ricordo >
< no tu ora spegni l'auto e mi dici subito cosa volevi chiedermi, so che ricordi ancora benissimo la domanda e che ti pentirai di non avermela fatta > giró al mio posto la chiave e incroció le braccia al petto sorridendomi
< sto aspettando >
Sorrisi ma non riuscì a guardarlo in faccia
< be ecco io > sentì le guance andarmi in fiamme quando chiesi < ti sei per caso sentito con Ethan nell'ultimo periodo ?>
Sentii un ghigno che mi fece alzare lo sguardo
< che vuoi sapere di preciso?>
< su dai Melik non fare lo stupido> gli diedi uno schiaffo sulla spalla
< lascia stare, stai ridendo >
< ma sono serio>
< a cuccia Melik , va a casa a preparati..stasera si va a quella festa >

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora