Capitolo 25

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Quel silenzio era assordante, dopo averli fatto vedere quello che avevo scoperto non parló, rimase in silenzio mentre io iniziai a gironzolare per la stanza, sentivo i miei passi, le voci in lontananza, il mio battito del cuore che rimbombava nell'orecchio.
< può essere la spiegazione al perché non veniva più agli allenamenti >
Mi fermai, indietreggia poggiandomi alla finestra.
Il cielo era azzurro, un azzurro indescrivibile, era la quiete prima della tempesta, tutto era troppo tranquillo, troppo pacato per essere la normalità.
< è la vera motivazione per il suo cambio di personalità >
Incrociai le braccia
< non era la sua scappatela con Seth prima della mia storia il motivo per cui era strana>
< non mangiava più con noi > continuò Melik
< forse perché non mangiava >
< regolava il peso, in modo tale che nessuno potesse rendersene conto >
< se c'è un figlio c'è anche un padre > ripetetti tra me e me le parole della persona dall'altro lato del telefono.
Charlie mi avrebbe fatto sapere il suo nome dopo pochi giorni perché in quel momento era fuori con dei suoi cugini e aveva lasciato il portatile a casa, dove già giaceva la risposta ai nostri dilemmi.
< a proposito di scappatelle ..> riprese Melik
< il Country Club> mormorai
< il cameriere > esclamò alzandosi
< ricordi il suo nome ? > continuò
Feci di no con la testa < ricordo a mala pena il suo volto, ricordo solo che non c'è mai stata occasione di parlare con lui, era sempre molto timido nei miei confronti >
Melik si alzò stiracchiandosi le braccia e andando a grandi passi in bagno
< non con Melissa a quanto pare > disse prima di scomparire all'interno chiudendo la porta.
Che poteva mai centrare quel ragazzo in tutto ciò, ammesso che lui fosse il padre della presunta figlia di Melissa.
Anche se facendo dei calcoli la loro storiella andava avanti da mesi, ed era l'unico che secondo i racconti di Melissa con cui era andata a letto.
E poi perché Melissa non avrebbe dovuto dire nulla, e che cosa poteva mai centrare Rachel  in tutto ciò.
Più riuscivamo a scoprire qualcosa più la rete si infittiva, venivamo divorati da tutto ciò che poteva sembrare essere d'aiuto.
I genitori di Melissa non volevano che il fascicolo fosse reso pubblico davanti la giuria, solo in pochi conoscevano il vero contenuto, perché per una donna come Josephine e un uomo come Robert Hepery sarebbe stato uno scandalo se per tutta l'America fosse circolata la notizia che  la loro figlia diciassettenne assassinata in un locale di lusso portava in grembo il frutto di una relazione con il cameriere dello stesso locale.
Motivo per cui tutto doveva rimanere un segreto, avrebbero pagato qualsiasi cifra per fare in modo che determinate notizie non venissero trapelate alla stampa e ciò comportava anche l'assenza di presa in considerazione nelle indagini, sopratutto perché l'assassina prima come ora aveva un volto anche se distinti.
La signora Hepery piangeva perché dentro di lei sapeva che non aveva perso solo Melissa ma anche l'unica persona al mondo che potesse ricordarle lei e che poteva amare come amava sua figlia, ma ormai non poteva più far parte della sua vita proprio come non poteva più farne parte la sua unica figlia.
< ho bisogno del nome di quel ragazzo > esclamai quando uscì dal bagno sistemandosi la maglia.

Il giorno seguente andai a lezione, dovevo mettermi al pari degli altri studenti e nel frattempo cercavo un modo fattibile per arrivare a quel nome visto che non sapevo neanche se lavorasse ancora in quel posto.
Andai nella caffetteria del campus.
Mi sedetti in un angolo iniziando a ricopiare gli appunti di economia e sorseggiando il mio caffè latte.
La campanella della porta attiró la mia attenzione.
Roxy entró con Ethan e altri due ragazzi della squadra, ricordavo a mala pena il ragazzo biondo che era con noi l'anno prima in macchina quando andai ad una festa con Ethan e il ragazzo che invece ci aveva provato con me qualche giorno prima.
Nessuno mi vide e il che mi sollevó.
Ethan indossava gli occhiali da sole oscurati che tolse una volta poggiato con i gomiti sul bancone davanti la cameriera.
Disse qualcosa prima di iniziare a guardarsi attorno.
Abbassai lo sguardo cercando ancora una volta di concentrarmi del tutto sul mio lavoro di copiatura, ma non fu possibile.
Distinto alzai nuovamente la testa.
Il ragazzo che ci provó con me qualche sera prima diede una gomitata ad Ethan che posó lo sguardo nella mia direzione.
Trattenni il respiro fino al momento in cui si tolse la giacca in pelle e si rimise di nuovo gli occhiali prima di prendere il suo caffè d'asporto ed uscire fuori dalla caffetteria dove lo stava aspettando Roxy in compagnia del ragazzo biondino.
< hai visto ? > stavano parlando le due ragazze al mio fianco.
< si, si.. quelli sono i ragazzi della squadra >
< un sogno > rispose la prima gettando i capelli di lato.
Respirai il più possibile prima di riprendere il mio lavoro.

Melik entró in fretta nella caffetteria sedendosi al mio fianco.
< ti ho cercata ovunque >
Alzai lo sguardo continuando a scrivere
< vuoi venire a fare un tatuaggio ? >
< un che ? >
E fu così che alle otto e dieci ci ritrovammo nel centro di Boston fuori a Black tatooartist
< le élite di New York si fanno i tatuaggi ? >
Guardai Roxy
< è così che venite descritte nel libro >
< hai letto il libro ? >
Annuii < e non puoi capire quanto ho pianto, doveva essere come una sorella per te >
Annuii.
< pensavo fosse per Melik il tatuaggio >
Fece di no con la testa
< è il tatuatore di fiducia di Ethan >
< tre quarti d'ora di strada per accompagnare Ethan a farsi un tatuaggio >
Roxy sobbalzó < ma ora andiamo al Nautius nightclub >
Melik aveva inventato quella scusa per farmi uscire senza che rifiutassi, il che fu palese nel momento stesso in cui mi disse che insieme a noi due c'era in macchina anche Roxy ma lo fu ancora di più una volta che arrivati in quel posto vidi l'auto di Ethan parcheggiata fuori.
E poi Melik strillava anche per una puntura quindi in un modo o nell'altro gliel'avevo lasciato fare.

Melik entró nella sala di attesa intendo a parlare con Joseph e Cris il ragazzo che alla festa ci aveva provato con me.
Ethan uscì poco dopo con il braccio avvolto in una pellicola trasparente.
Ero curiosa di vedere cosa fosse, ma nel momento stesso in cui uscì dalla stanza capi che sarebbe stato meglio rimanere fuori la vetrata con Roxy.
Ricordavo il mandala che partiva dal petto fin dietro la spalla, ricordavo la scritta sulle costole del quale non avevo ancora letto il significato e poi c'era questo a me altrettanto sconosciuto.
Si abbassò la manica della felpa e prese il giubbotto in pelle dalle mani di Cris che una volta fuori mi salutò con un sorriso.
< seguitemi > disse Ethan salendo in macchina senza degnarci di nessun tipo di saluto.
Melik salì in auto.

'Tutto ok' il mio cellulare vibró segnalandomi un messaggio di Savannah che mi rispondeva dopo che nel pomeriggio le avevo chiesto se da quelle zone fosse tutto ok.
' a voi?' Chiese subito dopo
' alla grande, appena puoi dobbiamo raccontarvi alcune cose'
< chi è ? > chiese Melik
< qualche spasimante ? > Roxy inserì la testa tra i due sedili facendo roteare la lunga coda nera.
< è Savannah, dice che va tutto bene >
< quella del libro ? > chiese Roxy.
Melik rise < el diablo rosso di New York >.

Una volta in quel posto, Ethan scese facendoci sobbalzare con il tonfo dello sportello.
Si sistemò il lacciò degli anfibi e si sfilò una sigaretta che continuò a fumare anche all'interno.
In quel posto c'era già l'amico biondino della festa l'anno prima insieme a una ragazza della squadra amica di Roxy.
Entrambi si avvicinarono salutandomi.
Mi sedetti al bancone, sullo sgabello di fianco si sedette Cris
< arrivo subito > mi sussurró Melik allontanandosi.
Intravidi Cameron.
Che stronzo, grazie per avermi ingannata e per avermi successivamente abbandonata insieme a uno che non mi rivolge nemmeno la parola e alla sua banda di amici.
< che prendi ? > mi chiese Cris
Lo guardai sorridendo e abbassando successivamente la testa.
< sta tranquilla, quel giorno alla festa non ti avevo riconosciuto, sei la ex fiamma del capitano non mi permetterei mai >
< sono così diversa ? >
< ero io troppo ubriaco sicuramente >
Mi picchiettai il mento
< mi dici queste cose perché le pensi o hai paura di Ethan >
Rise < davvero Courtney che prendi? > alzó lo sguardo sopra la mia testa dove c'era Ethan che parlava con Joseph
< alcolico ? >
< il primo giro lo paga Ethan > strilló Roxy mentre la barista allineava vari bicchierini davanti a noi.
Cris alzó le spalle e afferró il suo bicchierino.
< Melik? > chiese Joseph
< è andato in bagno > risposi
Ethan si allontanò dalla folla andando a salutare alcune persone in un tavolo poco distante.
Riconobbi alcuni del campus, quel posto era abitualmente frequentato da collegiari.
Ma nel frattempo che mi guardavo attorno scrutavo attentamente la situazione facendo attenzione ad Ethan, notando ogni suo minimo spostamento.
Sospirai e feci scendere giù il liquido nel bicchiere che mi lasció un retrogusto amaro in bocca che mi fece strizzare gli occhi.
< sta vibrando qualcosa e se non sbaglio sento un cellulare squillare > disse il biondino.
Mi toccai la borsa, era il mio.
<Brianna ? >
< ciao Courtney scusami se ti disturbo >
< dimmi pure > che poteva mai volere a quell'ora di così urgente da non poter aspettare.
< ci sono due persone nella nostra stanza che chiedono di te >
Corrucciai la fronte < e chi sarebbero ? >
Esitó un attimo < non lo so, ma penso tu debba tornare >.

Secret Memories ( Secret Silence 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora