➹Chapter 34: Tears
"S-sooyeon."
Minho scoppiò a piangere nel sentire finalmente la voce della sorella dopo anni che non ne aveva notizie.
"M-minho, ho solo pochi minuti prima che si accorgano che sono sparita. Ti prego, ho bisogno di sapere che stai bene."
Disse la ragazza dall'altro lato del telefono."I-io sto bene cazzo! Dovrei farla a te questa domanda dato che non ho tue notizie da secoli ormai, ho così tante domande da farti ma cercherò di fare quelle più importanti."
Minho chiuse la porta dietro di sé per non farsi sentire dal minore, aveva bisogno di un pò di tempo, solo per parlare con lei.
"Dove sei adesso?" chiese Minho buttando la borsa a terra.
"Sono in una delle ville invernali del padre di Kim Taehyung, penso che tu sappia chi sia ma in tutti questi anni non mi hanno mai accennato cosa vogliono da me e perché mi hanno rapita."
"Manderò subito una squadra-"
"No! Non farlo! Scoprirebbero che centro qualcosa e mi ucciderebbero ancor prima che tu possa vedermi."
Minho sospiró "Ti hanno fatto del male? Songhae e Taehyung c'entrano qualcosa? E poi perché quella volta che mi hai visto non mi hai nemmeno salutato?!" chiese nella speranza di ricevere delle risposte dalla sorella.
"Taehyung non è una persona cattiva, suo padre lo ha sempre manipolato per i suoi scopi ma posso assicurarti che con me è dolce e lo è sempre stato. Songhae è un vero mostro, non gli importa nulla di me, mi tratta come una sgualdrina da quattro soldi." spiegò la ragazza in breve per poi continuare il suo discorso "Mi hanno presa a pugni diverse volte, usandomi come un vero e proprio sacco da boxe, e il padre di Taehyung mi ha stuprata."
Sooyeon non riuscì a trattenersi molto infatti subito dopo aver detto quelle parole, che furono taglienti come una lama nel petto, si lasciò scappare un singhiozzo per tutte le cose orribili che stava passando. Minho strinse i pugni facendo diventare le nocche bianche, la vena del suo collo pulsa va quasi il doppio di quelle che aveva in corpo per la troppa rabbia.
"Mi tengono rinchiusa qui. N-non mi fanno mai uscire, solo per portarmi a delle feste private ma è raro che scelgano me. Ci sono altre tre ragazze qui."
"I-io non volevo solo salutarti quel giorno Min, sarei voluta correre da te e abbracciarti p-perchè mi manchi un sacco, non hai idea di quanto avrei voluto farlo, ma il padre di Taehyung mi teneva la pistola puntata contro il fianco, mi ha sussurrato all'orecchio che se avessi pronunciato anche una sola parola non avrebbe sparato a me, ma a te e non potevo permettere che ti facesse del male a causa mia."
"S-sooyeon." Minho singhiozzò sorridendo per le parole della sorella.
"Prometto c-che ti troverò piccola. T-ti riporterò a c-casa da me, lo p-prometto."
Pianse lui facendo sorridere la sorella."Adesso devo andare Min. E per favore cerca di non dormire nudo anche in inverno che potresti prenderti di freddo!"
"Non dormo più nudo perché condivido il letto con una persona, anche se alcune volte succede."
Ammise Minho sorridendo."Con una persona? Davvero? Ti sei fidanzato?!"
"Si mi sono fidanzato." Ammise ancora una volta il ragazzo, non curandosi del fatto che qualcuno aveva aperto la porta dietro di lui "È fantastico in tutto e per tutto e credimi t-ti piacerebbe davvero tanto, avete la stessa testardaggine."
"Non vedo l'ora di poterlo conoscere. Min."
"Ti voglio bene Sooyeon."
"Ti voglio bene anch'io."
Detta quella frase la sorella di Minho fu costretta a chiudere la chiamata e distruggere il telefono usa e getta che aveva usato per chiamare il fratello, mentre Minho invece continuava a piangere in silenzio.
"Min."
Il ragazzo si voltò dietro di lui e vide il suo ragazzo, che lo guardava tristemente poggiato allo stipite della porta.
Minho aprì le braccia e Jisung si buttó subito tra esse per stringerlo forte a sé, sentendolo singhiozzare sempre di più.
"È v-viva. S-sta bene Han. S-sta bene." sussurrò contro il suo orecchio mentre Han lo stringeva ancora più forte.
"Shh, non piangere. Va tutto bene." Jisung gli lasciò un bacio sul collo affondando il viso in esso sorridendo nel sentire le braccia del suo ragazzo sui suoi fianchi.
"Sono così felice. Sempre preoccupato ma felice perché so che sta bene adesso e so dove la tengono." disse Minho staccandosi per guardarlo negli occhi.
"Sai dov'è?" chiese Jisung sorridendo.
"Mhmh, ha detto che con lei ci sono altre tre ragazze, solo che non capisco, a voi risultano quattro sparizioni più la sua, quindi manca ancora una ragazza." disse Minho confuso, asciugandosi le lacrime dal viso.
Jisung sospirò e portò le mani sulle guance dell'altro per accarezzargliele mentre si avvicinava per lasciargli un bacio a stampo "Non lo so Min, non pensiamoci adesso. Hai bisogno di riposare, non vorrai mica che il ragazzo più bello del distretto abbia due occhiaie enormi vero?" disse Jisung ridacchiando.
Minho sorrise "Sono il ragazzo più bello del distretto?" chiese stringendo i fianchi del più piccolo.
"Sei il ragazzo più bello del mondo Min. Il mio ragazzo." puntualizzó Han legando le braccia al suo collo.
Minho soffiò leggermente sulle sue labbra e lo tirò ancora più vicino dalla nuca per baciarlo dolcemente rilassando subito i muscoli. Solo Han aveva il potere di calmarlo.
Solo Han riusciva a far sparire tutte le preoccupazioni che aveva in testa e di questo gliene fu immensamente grato.
Lo amava davvero troppo.
𝐍/𝐀
𝐒𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐞𝐫𝐞𝐭𝐞
𝐦𝐚 è 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨
𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐮𝐧𝐭𝐝𝐨𝐰𝐧.
-𝟔
:𝐃
-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞
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༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠
Fanfiction⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ 『 Han Jisung, agente speciale dell'analisi comportamentale dell'FBI, inizia a lavorare con la sua squadra ad una serie di sparizioni e omicidi su delle donne in un quartiere di Gimpo. La cosa inizierà a non piacergli affatto...