➹Chapter 6: I'm sorry
"Avete avuto un riscontro dal DNA ritrovato su Hui-jae?"
Han si stiracchió afferrando la solita tazza rossa, mentre con l'altra teneva il cellulare attaccato all'orecchio per sentire la voce di Jinyoung.
"Ci hanno avvisati che i risultati arriveranno oggi pomeriggio. Cosa sai sulla sorella di Minho?"
Jinyoung fu leggermente sorpreso a quella domanda ma stette in silenzio digitando sul computer il nome della sorella di Minho.
"Lee Sooyeon, 25 anni, fu adottata dai genitori di Minho quando aveva solo 5 anni.
Diplomata col massimo dei voti e frequentava l'Università di Gimpo prima di sparire definitivamente nell'estate del 2014.
Il caso fu archiviato ma a quanto leggono i miei occhi Minho non si arrese così facilmente.
Tuttora chiede l'apertura del caso e con gli ultimi omicidi ha potuto esaudire questo desiderio.""Che tipo di rapporto aveva con Minho? Si sa niente sulla sparizione?" chiese ancora Han poggiando la tazza sporca sul lavandino.
"Mmh, Minho ne ha parlato alla conferenza stampa due settimane dopo la scomparsa della sorella. I due erano molto legati, si consideravano davvero fratello e sorella.
Per quanto riguarda la sparizione, posso solo dirti che doveva tornare a casa da un seminario scolastico ma non ha poi fatto ritorno.""Voglio che ricontrolli ogni scheda, ogni fascicolo di questo caso. Voglio sapere chi è l'ultima persona ad averla vista viva e in quale luogo è stata vista, restringi la lista ad amici e parenti, nessun'altro al di fuori di loro al momento."
Jinyoung si appuntò a mente tutto quel che Han gli chiese e annuí "Va bene, non appena ho qualcosa sarai il primo a saperlo."
Jisung sorrise "Grazie dolcezza, ci sentiamo dopo."
Jinyoung chiuse la chiamata e tornò subito a lavoro, Jisung invece uscì dalla stanza per cercare Chan, doveva sapere ancora alcune cose.
"Chan!" lo richiamò il minore quando lo vide parlare in mezzo al corridoio insieme a Minho.
Chan gli fece un cenno, salutò Minho e camminò verso Jisung mettendosi davanti a lui.
"Che succede? Perché stavi parlando con Minho?" gli domandò curioso, si preoccupò quando il biondo davanti a lui tirò un sospiro.
"Vedi Jisung, ho richiesto a Minho un autorizzazione per far venire Jinyoung qui a Gimpo. Il caso si fa sempre più complicato e non va bene metterci in contatto con lui solo tramite computer."
Jisung andò subito in panico.
"No, no, no. Jinyoung ha paura del jet, non riuscirebbe a salire!"
Chan ridacchió per l'euforia del minore e si affrettó a spiegarsi meglio.
"Sta tranquillo! Andrò io a prenderlo, non gli accadrà nulla!"Ancora peggio!
Pensò Jisung.
Se Jinyoung se lo vede arrivare davanti dopo tutta la fatica nel tentare di ignorarlo siamo punto a capo!
Ma cosa peggiore, Jinyoung darà di matto non appena scoprirà che Han sapeva del suo trasferimento e non gli aveva accennato nulla.Questo è un problema, un grandissimo problema.
Ma Han non sapeva cosa fare; se spifferava tutto a Jinyoung finiva con il rovinargli la sorpresa, se non gli diceva nulla doveva raccontare altre bugie.
Ma ad Han si bloccò il respiro quando gli passò di mente, la lite di Jinyoung e Chan.
"Hai intenzione... di chiarire con lui?"
Chan sorrise e incrociò le braccia al petto "Non ho solo intenzione di chiarire con lui, voglio sapere del perché del suo comportamento e del perché sta continuando a ignorarmi come se non mi conoscesse. Mi sto stufando di questa situazione, meglio parlare faccia a faccia e risolvere tutto così che attraverso un pc, anche perché non servirebbe a niente, riesce ad ignorarmi anche da lì!"
Chan alzò per sbaglio il tono della voce, e a Minho parve che stesse proprio sgridando Jisung.
Il biondo però si rese conto di aver alzato forse un pò troppo il tono della voce e si scusò immediatamente "Scusa Han-ah, non volevo essere così pesante, adesso devo andare ma stai tranquillo, seguirò comunque il caso dal jet."Han sospiró "Va bene, sta attento."
Chan gli sorrise e dopo esser passato in sala a prendere le sue cose uscì dal dipartimento di polizia, chiamò un taxi e si fece portare all'aeroporto.
"C'è l'aveva con te? Che hai combinato?"
Han alzò lo sguardo e sbuffó nel vedere Minho avanzare verso di lui.
"Niente, fatti i cazzi tuoi."
Ma Minho non si mosse da lì, per la prima volta si offese, stavano provando ad avere una conversazione normale e poi Han rovinava tutto.
"E io che volevo anche essere gentile, senti ma vaffanculo."
Jisung spalancò gli occhi per la risposta del maggiore; non se l'aspettava proprio per niente.
In verità pensava che Minho avrebbe continuato a prenderlo in giro per tutto il giorno ma con quella risposta capì di esserci andato troppo pesante.Aish, non lo sto per fare davvero.
"Minho! Aspetta!"
Il minore iniziò ad inseguire Minho e non appena gli fu abbastanza vicino lo prese per un braccio e lo trascinò in una stanza vuota.
Non appena i due furono faccia a faccia Jisung parlò: "Mi dispiace per averti risposto in quel modo ma la situazione è più complicata del previsto e la verità è che non so se stavolta riuscirò a gestirlo."
Minho non disse nulla, abbassò lo sguardo, notando la stretta che Jisung aveva sul suo braccio e non appena il minore si rese conto di quel che stava facendo lo lasciò andare e si allontanò.
Jisung gli fece un sorriso forzato e uscì dalla stanza lasciandolo da solo.
Emettè un forte sospiro prima di iniziare a camminare verso l'uscita del dipartimento, consapevole che l'indomani, Jinyoung lo avrebbe ucciso.𝐍/𝐀
𝐒𝐚𝐩𝐩𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐨 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐮𝐮𝐩𝐫𝐮𝐮 𝐭𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 🥺
-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞
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༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠
Fanfiction⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ ⋇⋆✦⋆⋇ 『 Han Jisung, agente speciale dell'analisi comportamentale dell'FBI, inizia a lavorare con la sua squadra ad una serie di sparizioni e omicidi su delle donne in un quartiere di Gimpo. La cosa inizierà a non piacergli affatto...