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➹Chapter 3: Tea? Tea

Jisung sospirò camminando verso la stanza della macchinetta del caffè, ne aveva un disperatissimo bisogno.
Lavoravano al caso già da due giorni e giurò che gli stavano per spuntare i capelli bianchi.
Di solito non era così dura per lui lavorare ad un caso di omicidio/scomparsa ma quel caso fu più difficile del previsto.
Non avevano niente, nel vero senso della parola.

Non era stato trovato nulla nei corpi delle prime vittime e Jisung stava pian piano impazzendo.
Riuscuvano sempre a trovare il minimo nesso, il minimo dettaglio, o la minima prova per interrogare qualcuno ma avevano le mani legate.

Han si stiracchiò mentre socchiudeva la porta dietro di sé, si avvicinò lentamente alla macchinetta del caffè e come faceva da due giorni afferró dalla mensola la tazza di colore rosso.
Tutte le altre tazze che aveva visto su quella mensola erano nere, alcune perfino grigie.
Ma l'altezza della mensola gli consentì a vedere quella tazza rossa messa in fondo.

"Perché ogni volta ti trovo in un posto diverso, uh?" si chiese Jisung guardando la tazza piena di caffè.

Iniziò a pensare a tutto ciò che gli passava per la testa: a sua madre, a quanto gli mancasse passare del tempo con lei, a suo fratello maggiore che non vedeva da tanti anni e poi pensó a Jinyoung.

Quel ragazzino era carino quanto fastidioso, ma col tempo Han aveva imparato ad apprezzare ogni lato del carattere del minore, e anche se quest'ultimo non l'avrebbe mai ammesso apertamente sapeva che non stava bene.
Jinyoung tendeva a nascondere i suoi veri sentimenti, specialmente con una persona in particolare e questo Han lo sapeva benissimo.
Una sera dopo il lavoro, aveva invitato Jinyoung a passare la notte con lui come due buoni amici, avevano guardato i peggio film horror alle tre di mattina ingozzandosi di pizza e altre porcherie varie.
Dopo aver spento la televisione Jinyoung non riuscì a resistere e scoppiò a piangere abbracciando forte il busto di Han che nel mentre si era affrettato nel tentare di rassicurarlo.
Jinyoung si sfogó, gli disse tutto.
Sapeva che di Han si poteva fidare ciecamente, infatti lo ascoltò per filo e per segno senza interromperlo mai.
Non appena finì di raccontare dei sentimenti nascosti che provava per Chan ammettendo più e più volte che il biondo in questione non lo avrebbe mai guardato in quella maniera, lo considerava solo un amico e lo aveva trattato come tale tante volte da fargli perdere le speranze.

Jisung teneva davvero a quel ragazzo, e vederlo piangere in quel modo gli aveva spezzato il cuore.

Hyunjin affacciò dalla porta e emettè un sospiro di sollievo nel vedere finalmente il suo collega.
"Ecco dov'eri! Ti ho cercato ovunque! Vieni in sala riunioni? Abbiamo bisogno di te."
Han si risvegliò dai suoi pensieri, bevve tutto il caffè in un solo sorso, poggiò la tazza sul lavandino e guardó Hyunjin raggiungendolo "Arrivo." sospirò, e insieme al castano entrarono nella sala riunioni.

Iniziarono a lavorare come matti, e grazie anche all'aiuto di Jinyoung che-nonostante le domande che Chan gli fece-lo ignoró completamente rispondendo in maniera fredda e distaccata, e Jisung fu sollevato da quel comportamento.
Non appena la riunione si sciolse per una piccola pausa, Chan camminò verso la direzione di Jisung e gli afferrò un braccio.

Il minore si voltò verso di lui confuso.
"Possiamo parlare...?" chiese Chan, guardò a destra e a sinistra notando quante persone fossero presenti per poi aggiungere: "In privato."

Han annuí e il più grande lo trascinò in una stanza vuota, chiudendo poi la porta a chiave.
Si mise davanti a lui guardandolo dritto negli occhi.
"Okay Han, penso di non essere mai stato così preoccupato in vita mia di quanto lo sono adesso..."
Disse Chan grattandosi la nuca.

"Tu sei molto amico con Jinyoung, per caso sai del perché mi stia ignorando? Non penso di aver fatto o detto qualcosa di male nei suoi confronti..."

"Tu per caso lo sai?"

Han sospirò incrociando le braccia al petto, mentre il suo sguardo si incupiva.
Eccome se lo sapeva.

"Voglio essere sincero con te Chan, io so del perché del suo comportamento, ma ho promesso, anzi giurato di mantenere il segreto.
Quindi se proprio vuoi delle risposte dovresti parlare direttamente con Jinyoung."

Chan sospirò passandosi una mano sulla fronte camminando avanti e indietro per la stanza, poi gli rivolse un altro sguardo. "Immaginavo mi avresti risposto così...ma è per qualcosa che ho fatto? Almeno dimmi questo." lo pregò poi.

Han storse il naso e cercò nella sua testa le parole adatte.
Ma c'erano davvero delle parole adatte?
No.
Non sapeva cosa dirgli in realtà.

"Uhm.." ci pensò su "È complicato, hai sia fatto che detto qualcosa di sbagliato.
Jinyoung se n'è accorto più di una volta, non penso di poterti dire altro, mi ucciderebbe se lo facessi."

Chan si ritrovò a pensare a tutte le conversazioni avute con Jinyoung per cercare di capire cosa avesse detto per aver ferito così tanto il minore.
Prima che potesse ribattere Han si avvicinò a lui e gli mise la mano sulla spalla, guardandolo in modo serio.

"Ascoltami attentamente Bang Chan, Jinyoung è una delle persone più importanti per me e non è stato di certo un bello spettacolo vedere quel faccino triste che mette quando le cose non vanno bene...
Non appena tu riuscirai a parlare e chiarire con Jinyoung di questa cosa, voglio che alla fine del discorso tu ti ricorda quel che ti sto per dire adesso...." disse in modo freddo, Chan gli rivolse tutta la sua attenzione.

"Smettila di farlo soffrire."
Pronunciò quelle parole scandendole bene prima di uscire dalla stanza e lasciarlo da solo insieme ai suoi pensieri.

Chan rimase inbambolato davanti la porta a fissare il vuoto per circa dieci secondi, chiedendosi del perché Han avesse fatto così il vago.
Lui lo aveva fatto soffrire? Per cosa poi?
Non riusciva davvero a spiegarsi.

Decise che non appena il caso si sarebbe concluso sarebbe andato, anzi corso, da Jinyoung e lo avrebbe fatto parlare, costi quel che costi.

...

Jisung stava mettendo al proprio posto la tazza rossa quando una voce dietro di lui lo fece spaventare, e con ancora l'oggetto in mano si voltò per insultare quella persona.

Ma non appena vide il suo volto, il suo sguardo divenne cupo.

"Ecco chi prende la mia tazza allora!

𝐍/𝐀

𝐄 𝐬𝐚𝐫à 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐦𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫à : 𝐦𝐚 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 𝐞 𝐇𝐚𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨?
𝐈𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫ò; 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐨𝐭𝐭𝐮𝐭𝐚 𝐭𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐫𝐨𝐬𝐬𝐚.

𝐒𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐨 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚 𝐭𝐚𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐦𝐢 "𝐞𝐞𝐞𝐡 𝐦𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐡𝐢 𝐢𝐥 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫?"

𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚, 𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫ò 𝐝𝐞𝐯𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐮𝐭𝐚 :𝟑

FrancescaGuglielmo0

𝐓𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 :))

𝐄 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐥 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟑:𝟑𝟎 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐯𝐢 𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞.

-𝐌𝐢𝐧𝐡𝐞𝐞

༄𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐞𝐫 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora